“Dovrebbero dimettersi loro”. La risposta del sindaco ai consiglieri Cortolillo e Prestipino

Dopo l’ennesimo documento volgare, cofirmato dal Presidente del Consiglio comunale, che riporta i soliti insulti e le usuali falsità sulla mia persona, mi sembra doveroso fare qualche considerazione e fornire importanti chiarimenti. Le nostre storie politiche sono inequivocabili.

Prima di chiedere le mie dimissioni, specie se chi lo fa non ha politicamente i requisiti morali, dovrebbe spolverare la memoria e riportare la storia al 1996, quando, l’allora Sindaco Cortolillo, regista e attuatore del primo ribaltone dopo l’introduzione dell’elezione diretta, mandò a casa quelli che lo avevano eletto per imbarcare sul suo carro, in maniera velata, chi era all’opposizione. Come mai allora non si è dimesso? Oggi le regole sono cambiate?

Conoscendo, come tutti i nostri concittadini, la storia politica, nel 2011, prima di accettare la loro presenza nella coalizione, ho preteso che sottoscrivessero pubblicamente, insieme a me, il “Patto di lealtà”, secondo il quale, come si può leggere nell’allegato, “… i sottoscritti dichiarano che manterranno l’impegno assunto con le elettrici e con gli elettori, di lavorare nell’esclusivo interesse generale del nostro paese, senza tradire mai il consenso e la fiducia accordata liberamente con il voto, che non ostacoleranno la realizzazione del programma elettorale e i principi contenuti nei documenti della Coalizione. Qualora, per qualsiasi motivo, dovessero non rispettare i principi della democrazia, secondo i quali le maggioranze decidono e le minoranze si adeguano, i firmatari del presente documento si dimetteranno dalla carica ricoperta, agevolando così la surroga con il primo dei non eletti”.

Credo sia più che evidente chi dovrebbe dimettersi. Il Sindaco, o chi ha tradito il “Patto di lealtà”? Chi legge saprà giudicare chi ha “…stracciato la volontà popolare…” reiteratamente e senza rossore. Per il resto mi astengo dal fare commenti.

I transfughi stanno lavorando per ricreare il clima che alimentarono durante la permanenza dell’Amministrazione Di Nunzio. Questo è il loro DNA ed oggi confermano che non riescono a smentirsi.

Il tempo ha dimostrato che chi ha tradito ed ostacolato l’attività amministrativa, è stato sempre punito. Basta guardare al 2006 e poi, con altri attori, al 2011. Continuino così, almeno siamo certi che nel 2016, non ci sarà due senza tre.

Basilio Caruso

Sindaco di Sant’Angelo