Sequestro del pilone 40. Il Comitato Mamme per la vita e la lotta civile

Sequestro del pilone 40. Il Comitato Mamme per la vita e la lotta civile

Serena Sframeli

Sequestro del pilone 40. Il Comitato Mamme per la vita e la lotta civile

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venerdì 20 Marzo 2015 - 08:34

Ad una settimana dalla conferma, da parte del Tribunale di Messina, del sequestro del pilone 40 situato nel comune di Saponara, il Comitato Mamme interviene con una nota, dolce e amara

E’ passata quasi una settimana dalla conferma del sequestro del palo 40 del costruendo Elettrodottto Sorgente-Rizziconi, situato a Saponara, che di fatto sta ritardando l’entrata in esercizio dell’opera elettrica, definita dalla società stessa la “più importante per il Paese”.

Il Comitato Mamme per la Vita di Saponara ha accolto la notizia con gioia, ringraziando “per l’inoppugnabile e meticoloso lavoro, Gianni Mento dell’associazione “MAN”, l’avvocato Nino La Rosa e l’avvocato Carmelo Picciotto”.

Il comitato esprime “grande indignazione per l’atteggiamento arrogante e mendace con cui Terna cerca di intimidire i cittadini, prospettando scenari di enormi disagi, dai blackout al danno economico per mancato sviluppo infrastrutturale ed economico del Paese”.

Secondo il Comitato, il grave danno arrecato ai comuni che vanno da Villafranca Tirrena a San Filippo del Mela, è da attribuire a chi “con l’azienda si è seduto ai tavoli delle concertazioni nelle segrete stanze, violando così il diritto dei cittadini all’autodeterminazione e mancando di fare rispettare le leggi vigenti in materia di tutela ambientale”.

“Non si comprende– si legge nella nota del Comitato- quale motivo o interesse abbia indotto i nostri amministratori a non fare rispettare i vincoli ricadenti nel territorio di Saponara. E’ deprecabile che sia dovuta intervenire un’associazione ambientalista per fare rispettare i divieti imposti dalla Soprintendenza e dalla Regione Sicilia a tutela e valorizzazione del nostro territorio. Con le sue rabbiose esternazioni, è evidente che Terna si permette di mettere in discussione l’operato della magistratura, cui noi invece ci affidiamo con fiducia e speranza di giustizia”.

“Noi non ci arrenderemo– termina la nota- e continueremo a lottare civilmente, come abbiamo fatto sino ad oggi, informando, sensibilizzando e anche, ove necessario, protestando duramente per tutelare il nostro territorio e la salute delle nostre famiglie, nella speranza di lasciare ai nostri figli un mondo migliore”.

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