Comune di Messina, gli accordi con i maxi creditori slittano al 28 febbraio

Comune di Messina, gli accordi con i maxi creditori slittano al 28 febbraio

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Comune di Messina, gli accordi con i maxi creditori slittano al 28 febbraio

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martedì 08 Gennaio 2019 - 16:06
Sarà dissesto?

MESSINA – La partita più importante per scongiurare il dissesto finanziario il Comune di Messina la sta giocando con i suoi creditori. Le transazioni per abbattere la massa debitoria complessiva di Palazzo Zanca sono un passaggio non solo obbligatorio secondo le linee guida della Corte dei conti ma anche necessario per provare a salvare l’ente ed evitare il suo fallimento.

Il sindaco Cateno De Luca aveva fissato al 31 dicembre la data ultima per chiudere gli accordi con i creditori che vantano un credito superiore a 50mila euro, censiti dall'avvocatura comunale nel numero di 147, per un ammontare complessivo del debito di euro 82.095.096,53 (VEDI QUI) .

Il termine però non è stato rispettato e come ha scritto questo pomeriggio il primo cittadino sulla sua pagina Facebook è necessario posticipare il tutto a fine febbraio.

«Gli accordi per l’abbattimento del 50% della situazione debitoria o per la rateizzazione in 15 anni della massa debitoria stanno andando bene. A tal fine oggi si è concordato di prorogare il termine conclusivo con i grandi creditori (oltre 50 mila euro ) al 28 febbraio 2019 per arrivare almeno al 70% di accordi dei titolari della massa creditoria», scrive testualmente De Luca, facendo intuire che gli incontri con i maxi creditori potrebbero portare al raggiungimento del risultato prefissato, ma in un arco temporale leggermente più lungo di quello inizialmente stabilito.

«Questo è il lavoro più delicato ed importate per evitare il dissesto finanziario di cui nessuno mai si era occupato», commenta ancora De Luca .

Ricordiamo che i debiti complessivamente censiti nel Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale (al netto delle quote relative alla restituzione del Fondo ex D.L. 174 e del Disavanzo da riaccertamento straordinario e degli accantonamenti al Fondo Rischi Straordinario), ammontano a 382.551.832,99 euro, così suddivisi:

I debiti certi, liquidi ed esigibili derivanti da sentenze esecutive ammontano a 112.352.570,14 euro.

I debiti delle partecipate ammontano a 132.351.978,58 euro, e in particolare quelli dell'ATM ammontano a 80.796.973,94 euro (di cui circa 30 milioni sono quelli prodotti dal 2014 al 2018). «Fatte salve le risultanze delle verifiche in corso – si legge nella delibera – rappresentano tutti debiti certi liquidi ed esigibili di cui gran parte con l'erario, con istituti bancari e con gli istituti previdenziali».

I debiti potenziali del Comune ammontano a 81.293.886,00 euro.

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