Savoca. L'assessore Trimarchi: "Dimettermi? Dovrebbe farlo la minoranza"

Savoca. L’assessore Trimarchi: “Dimettermi? Dovrebbe farlo la minoranza”

Redazione

Savoca. L’assessore Trimarchi: “Dimettermi? Dovrebbe farlo la minoranza”

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venerdì 30 Giugno 2023 - 20:00

Il caso delle concessioni di suolo pubblico. La replica del componente della Giunta all'opposizione

SAVOCA – L’assessore Sergio Trimarchi respinge al mittente le accuse del gruppo di opposizione che aveva chiesto le sue dimissioni per una vicenda relativa alle concessioni di suolo pubblico. In una articolata nota, l’assessore Trimarchi ha risposto punto per punto alle osservazioni, accusando a sua volta la minoranza di “lacune sia di carattere tecnico che giuridico-amministrative”.

“Il Regolamento per “L’Occupazioni di suolo pubblico” approvato con D.l. di Consiglio Comunale n. 87 del 22 dicembre 2022 e ss. mm. ii. – esordisce Trimarchi – ha risposto a due specifiche esigenze avvertite dall’amministrazione e dalla cittadinanza che hanno per oggetto il centro Storico: La determinazione di canoni estetici per i dehors (tavoli, sedie, fioriere, ect); L’eliminazione di forme di ambulato commerciale nelle medesime aree”. Il regolamento de quo ha statuito delle linee guida che tutelano il centro storico e non lasciano margini né di manovra né di interpretazione sulle caratteristiche estetiche degli elementi d’arredo che devono essere adottati dalle imprese che usufruiscono del suolo pubblico. Lo stesso pone il borgo del Comune di Savoca sulla stessa traiettoria di sviluppo, e di tutela, dei più blasonati centri storici italiani”.

Il chiosco nella piazza del Centro filarmonico

“Per quel che attiene il bando afferente al Chiosco il gruppo di minoranza non distingue le prerogative tra organo esecutivo e organi tecnico-amministrativi. Il sottoscritto, come proponente, con la deliberazione di G.C. n. 65 del 28.04.2023 “Atto indirizzo aree pubbliche centro storico. Allegato A) della deliberazione del C.C. n. 87 del 22 dicembre 2022 e ss. mm. ii.” ha statuito per l’area Centro Filarmonico 3 indirizzi: La redazione di un bando ad evidenza pubblica con procedura con offerta economicamente più vantaggiosa (quindi aperto a tutti); Durata della concessione pari ad anni 9 con possibilità di rinnovo; La redazione di un bando che tenesse conto in egual misura sia dell’offerta economica che tecnica (qualità estetica del Chiosco e qualità tecnica del progetto d’investimento, sempre in un’ottica di maggiore tutela del centro storico)”.

“Non trovo ancora oggi quali siano queste forzature tanto decantate dal gruppo di minoranza – replica Trimarchi – La scelta di richiedere un bando ad evidenza pubblica e di tener conto in egual misura anche degli elementi estetici (trattandosi del centro storico) sono gli indirizzi più incisivi che l’organo esecutivo può richiedere agli uffici per la determinazione di un bando. Chiaramente, e non può essere diversamente, il realizzando Chiosco, la cui collocazione, come da bando, non era certo nel bel mezzo della piazza del Centro Filarmonico, doveva e dovrà rispettare la normativa vigente in materia igienico-sanitaria, di vincoli ambientali, urbanistici nonché architettonici”.

La revoca in autotutela

“Il bando afferente al Chiosco – prosegue Sergio Trimarchi – approvato con determinazione del Responsabile dell’Area Tecnica n. 134 del 11.05.2023 è stato revocato in autotutela da parte dell’Ufficio con la determinazione n. 169 del 29.05.2023 essendo stati riscontrati degli errori materiali nella quantificazione della base d’asta afferente alla valutazione economica, come chiarito dal Responsabile dell’Area nel penultimo consiglio comunale. Inoltre, la richiesta di informazioni da parte della Soprintendenza è avvenuta in data 13.06.2023 ben 15 giorni dopo la revoca in autotutela dello stesso. Giustamente la Soprintendenza di Messina, ricevuta una nota, ha l’obbligo di chiedere e comprendere la realtà dei fatti nonché i consequenziali adempimenti da assumere, alla quale verrà dato riscontro dettagliato sullo stato dei fatti”.

“Il gruppo di minoranza – aggiunge ancora Trimarchi – sostiene che i meriti per la revoca del bando attengono all’aver invocato tale Ente, tuttavia, mio malgrado, devo rendere evidenza della totale mancanza di conoscenza tanto del regolamento approvato quanto del bando nonché della prassi amministrativa che attiene al rilascio delle concessioni e/o permessi di costruire. Il parere preventivo della Soprintendenza, cosi come degli altri enti preposti qualora vi fosse la necessità di autorizzazioni e/o nullaosta, dovrà, infatti, essere richiesto dal vincitore del bando in sede di presentazione del progetto esecutivo del Chiosco, non certo ex ante a tutti gli enti da parte del Comune di Savoca. D’altra parte non essendoci un progetto esecutivo su cosa dovrebbero esprimersi preventivamente sia la Soprintendenza che gli altri enti preposti?”.

“Tali aspetti – conclude Trimarchi – erano chiariti: Nell’Avviso pubblico all’art. 5 “il concessionario dovrà realizzare, a proprie cura e spesa, gli interventi per gli arredi e le attrezzature, in funzione delle specifiche esigenze e del progetto utilizzato. Ciò avverrà in ottemperanza dei criteri e delle linee guida del “Regolamento per l’occupazione del suolo pubblico” e ss. mm. ii. approvato con deliberazione n. 87 del 22 dicembre 2022″; all’art. 24 del Regolamento de qua: “Il titolare dell’esercizio, ottenuto il parere favorevole sul progetto preliminare, dovrà presentare la documentazione prevista dal singolo caso dalla legge”; “In caso di installazione a ridosso o in prossimità di edifici di interesse storico-artistico vincolati come beni culturali ai sensi del D. Lgs. n. 42/2004 e s.m.i. o su sedime stradale pubblico assoggettato a vincolo di tutela in centro storico, l’autorizzazione è subordinata al parere favorevole da parte della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Messina”.

“Forse è il caso – contrattacca in ultimo l’assessore Trimarchi – che il gruppo consiliare di minoranza prenda atto delle proprie “incapacità amministrative” e si dimetta in toto dalla carica di consiglieri comunali viste le loro lacune sia di carattere tecnico che giuridico-amministrative. Il mio impegno per la crescita e lo sviluppo della comunità savocese prosegue con la tenacia e l’impegno di sempre”.

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