Amam e Comune "litigano", a Cumia nessuno interviene

Amam e Comune “litigano”, a Cumia nessuno interviene

Amam e Comune “litigano”, a Cumia nessuno interviene

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giovedì 23 Giugno 2011 - 08:52

Il consigliere Chiarella chiede lumi su un “conflitto di competenze” tra l’azienda acque e Palazzo Zanca

L’Amam chiama, il Comune risponde ma picche, l’Amam richiama e nessuno muove un dito. Funziona, anzi, “non” funziona così a Messina. E così capita che a Cumia la gente debba avere a che fare con acqua non più potabile perché la condotta ha ottant’anni e le pareti sono “macchiate” di ruggine. A denunciare il tutto è il consigliere comunale di “Forza Azzurri” Giuseppe Chiarella, che ricorda la catena di note e il botta e risposta tra i due enti. A seguito di continue richieste e petizioni popolari formulate dai cittadini residenti nel villaggio di Cumia Superiore, il 17 febbraio scorso l’Amam indirizzava al dirigente del Comune Mario Pizzino il progetto esecutivo per una spesa complessiva di quasi 300 mila euro per i lavori di manutenzione straordinaria e per il rifacimento integrale di opere di urbanizzazione primaria consistenti nella ricostruzione della rete idrica di distribuzione e nella ristrutturazione del serbatoio del villaggio di Cumia Superiore. Nella stessa nota, ricorda Chiarella, si faceva presente la vetusta condotta idrica in atto esistente da più di ottanta anni, intasata in più punti dalla ruggine, non potendo più assicurare la perfetta potabilità delle acque che vi si riversano dalle sorgive. Poco dopo, l’8 marzo, Pizzino restituiva all’Amam il progetto. rispondendo che la stessa incassa dai contribuenti la tariffa idrica a copertura dei costi di gestione e di investimento con il rimpiego degli utili e che in mancanza degli adempimenti del piano economico finanziario, non si poteva procedere all’ approvazione e al finanziamento di alcuna opera. Allora l’Amam, il 29 marzo, con una nota a firma del presidente Sutera, rispondeva che il finanziamento, trattandosi di nuove opere di urbanizzazione primaria, è di competenza esclusiva del Comune, invitando la stessa Amministrazione a porre in essere l’iter per la sottoscrizione del contratto di servizio.

Uno scambio epistolare che alla fine non ha prodotto nulla di concreto. Legittimo, dunque, che Chiarella chieda, «alla luce della grave situazione idrica e della corrispondenza non univoca intercorsa tra i due enti, di conoscere a chi effettivamente spetta la competenza e responsabilità dei lavori in oggetto e di porre in essere tutti gli atti necessari alla risoluzione della lamentata problematica».

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