Sciacca: "Per i torrenti servono opere strutturali, non sprechiamo le risorse"

Sciacca: “Per i torrenti servono opere strutturali, non sprechiamo le risorse”

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Sciacca: “Per i torrenti servono opere strutturali, non sprechiamo le risorse”

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venerdì 01 Settembre 2023 - 07:30

L'ingegnere interviene sull'assegnazione regionale di 60 milioni per opere urgenti nei fiumi siciliani e indica le priorità per la sicurezza. Ecco l'elenco

MESSINA – Dall’ingegnere Gaetano Sciacca, già dirigente generale della Regione siciliana ed è ingegnere capo del Genio civile, riceviamo e pubblichiamo un contributo sul tema della sicurezza dei torrenti siciliani e messinesi. Proprio in questi giorni Sciacca si era pronunciato sulla sua pagina Facebook: “Soldi buttati al vento. Svuotare gli alvei dal materiale detritico accumulatosi , eliminare la vegetazione spontanea lungo i letti dei torrenti e fare cose del genere sono interventi che durano da Natale a Santo Stefano e non servono a ridurre il rischio idrogeologico. Servono opere strutturali. A scanso di equivoci chiarisco che la manutenzione degli alvei certo che va fatta ma in maniera ordinaria, non eccezionale, e la devono fare gli operai dell’Esa – Enti regionali, i Consorzi di bonifica e le ex Province regionali, ora Città metropolitane”.

I torrenti a rischio

Per l’ingegnere le priorità sono i torrenti Annunziata, Ciaramita, Bordonaro, Camaro, Cumia, Larderia, Papardo, Portella Arena, San Filippo, Reginella, Santo Stefano, Larderia, Brigà (Santo Saba), Cicerina (Rodia), Marmora, Molinello, Porcino, Rando (affluente del torrente Mili), Rio Orto (Orto Liuzzo), Rodia, Sant’Agata, Sillemi, San Filippo.

L’intervento

Riguardo alla recente notizia dell’assegnazione 60 milioni di euro per opere urgenti nei fiumi siciliani, da parte della Regione, vorrei esporre alcune considerazioni sui torrenti del Messinese. Non mi prefiggo ovviamente di rappresentare in dettaglio la situazione dei corsi d’acqua della provincia di Messina,
ma di segnalare la circostanza che quando si fanno interventi urgenti (non di ordinaria manutenzione idraulica quali sono l’eliminazione di vegetazione in alveo o lo svuotamento del materiale detritico depositatosi nel tempo), va tenuto conto delle priorità delle zone più a rischio.

Il tutto senza recitare la solita frase che tutto è in una situazione di pericolo per così fare, quel po’ che si fa, male. Di contro, se è vero che l’ordinaria manutenzione dei torrenti va fatta senza alcun indugio, è necessario intervenire, con € 60 mln di risorse messe a disposizione dal governo regionale, con opere strutturali di abbattimento concreto del rischio idrogeologico anche se le stesse, in relazione alle somme a disposizione, dovessero realizzarsi in più stralci funzionali, ma sempre secondo una progettualità d’insieme.

Le alluvioni tragiche di Messina, Barcellona e Saponara

Il territorio comunale della città di Messina e l’intera provincia, negli ultimi anni è stato funestato da una serie di eventi alluvionali di elevatissima intensità che hanno causato (nubifragio del 01/10/2009) la perdita di 37 vite umane. Altri nubifragi si sono registrati nel settembre del 2007, nel dicembre 2008, nel marzo del 2010 e nel novembre del 2011 a Barcellona P.G. e con altre tre vittime nel limitrofo Comune di Saponara e così via negli anni a seguire, diventando di fatto una triste consuetudine.
Inoltre, si rileva che molte delle situazioni di rischio e pericolosità idraulica sono ampiamente conosciute e
nel tempo segnalate agli organi competenti e in particolare sono state dettagliatamente evidenziate nelle
relazioni allegate al Pai (Piano di Assetto Idrogeologico) bacino n. 01 “Area tra Capo Peloro e torrente
Saponara — bacino 102 Area territoriale tra torrente Fiumedinisi e Capo Peloro e sono pertanto da tempo
a conoscenza diretta degli organi preposti, in particolare dell’Autorità di bacino.

Considerato che di recente si è appreso dello stanziamento di ingenti risorse pari a € 60 mln, anche se per
l’intero territorio siciliano, si è dell’avviso che, se gli interventi urgenti, non vengono attuati con la priorità che meritano e la tipologia specifica che, di fatto, ne determina in concreto l’abbattimento o comunque la
riduzione sensibile del rischio idrogeologico, tali risorse saranno inutilmente sprecate.
Stesso discorso vale anche per le opere previste dall’Ufficio del Commissario per il dissesto idrogeologico.
Si vuole qui di seguito fare una breve rassegna di quei torrenti, con le relatve zone abitate ad essi limitrofe, che nel tempo hanno presentato maggiori criticità e quindi, a parere di chi scrive, necessitano di interventi urgenti, in special modo nei tratti a monte, al fine di trattenere, intercettando, prima che scivoli a valle, il materiale detritico proveniente dai sovrastanti versanti, considerato lo stato in cui a valle gli stessi si trovano.

Gli altri torrenti a rischio

Ulteriori aste torrentizie che presentano storicamente criticità sono:
Torrente Pace;
Torrente Trapani;
Torrente Cataratti;
Torrente Briga Pezzolo;
Torrente Corsari;
Fiumara Tarantonio;
Torrente Schiavo;
Torrente Scala Badiazza.
Così come i corsi d’acqua che attraversano l’abitato di Giardini Naxos dove nel tempo si sono verificate
problematiche di esondazione e allagamenti.

Nella zona tirrenica particolare attenzione merita il torrente Longano che attraversa la città di Barcellona Pozzo di Gotto, dove già in passato si sono avuti problemi legati proprio alla mancata realizzazione di interventi a monte nella zona di confluenza con il torrente San Gaetano e lo stesso Longano oltre alle numerose saie ivi presenti.

Ingegnere Gaetano Sciacca

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