FdI, Sottile replica a Currò: "I numeri non mentono"

FdI, Sottile replica a Currò: “I numeri non mentono”

FdI, Sottile replica a Currò: “I numeri non mentono”

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giovedì 13 Dicembre 2018 - 14:18
Lo scontro

Il livore e i personalismi non dovrebbero avere spazio nella buona politica. Lo dice Currò in un comunicato infarcito del livore e del malanimo tipico di chi vede la sua platea assottigliarsi sempre più. Ma lo dice – dice – con l’amarezza del privilegiato (ed è vero) che ha l’onore di dar voce a un “nutrito numero di attivisti”. E di questo ne siamo tutti sicuri.

Non siamo invece sicuri dei numeri sui quali neanche mistificando la realtà il neo portavoce riesce darsi un tono. I numeri sono implacabili purtroppo. Già sul numero dei tesserati ad esempio Currò spara a casaccio, se è dato documentale che a gennaio 2017 i tesserati in provincia di Messina erano già 302, numero superiore a tutte le altre province siciliane.

Ma Currò nel gennaio 2017 non c’era ancora e quindi non poteva saperlo. E se ad oggi – come lo stesso asserisce – i tesserati sono più 400 nonostante la presenza di ben due deputati regionali ed uno nazionale non sembra ci sia tanto da esultare, ancorchè di quei 400 fanno parte molti di quelli che sono appena andati via.

La conta è facile, e la potrebbe fare persino Currò, che con i numeri pare avere poca dimestichezza visto che si prende la licenza di parlare di “cattivi risultati”. Già, perché sicuramente non sono ascrivibili all’ingresso del suo gruppo o alla sua brevissima gestione i risultati ottenuti negli anni in provincia di Messina, di gran lunga superiori alla media siciliana e nazionale.

A cominciare dalle elezioni europee del 2014 – quando sul dato nazionale del 3,67% e quello regionale del 3,24%, la provincia di Messina fece il 6,78% – proseguendo con le regionali del 2017 – quando sulla media regionale del 5,64% in provincia è stato raggiunto il 7,09% (dato notevolmente superiore rispetto a Messina città dove nonostante la candidata di punta la percentuale è scesa al 4,91%) – e concludendo con le elezioni politiche dove grazie al lavoro svolto dal sottoscritto e da coloro che sin dall’inizio si sono innamorati di un’idea è scattato l’unico seggio della circoscrizione Sicilia Orientale, in ragione del miglior risultato relativo nei confronti degli altri collegi Catania e Siracusa.

Risultati non certo ascrivibili al neo portavoce provinciale. Meglio tacere invece sul significativo 3,11% ottenuto dalla lista FDI alle elezioni amministrative del maggio scorso a Messina, che lo hanno visto direttamente impegnato. Purtroppo i numeri hanno la cattiva abitudine di non mentire mai, ma sono certo che il nuovo portavoce, con il contributo dei nuovi deputati di FDI saprà fare altrettanto bene, ed anche meglio.

Per tale ragione, senza alcuna vena polemica, lo ringrazio per gli auguri – che ricambio – tenendo solo a precisare che allo stato né io, né gli amici (tanti o pochi, sono punti di vista) che hanno condiviso la scelta di lasciare FDI, abbiamo aderito al alcun partito o movimento.

Certo per chi oggi vuole impegnarsi in politica la scelta appare quasi obbligatoria tra il vecchio e il nuovo. Ed il nuovo oggi è rappresentato soltanto da due partiti lanciati sulla strada di un futuro bipolarismo: la Lega ed il Movimento 5 Stelle.

Ed ha ragione Pietrangelo Buttafuoco quando invita il Presidente Musumeci ad accettare l’accordo con Giancarlo Cancelleri, per quella che potrebbe rappresentare una svolta epocale per la politica siciliana

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