Mini autodromo di Sant’Agata chiuso da 3 anni. De Francesco: “Rientra nel problema dei canoni demaniali”

Mini autodromo di Sant’Agata chiuso da 3 anni. De Francesco: “Rientra nel problema dei canoni demaniali”

Marco Ipsale

Mini autodromo di Sant’Agata chiuso da 3 anni. De Francesco: “Rientra nel problema dei canoni demaniali”

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sabato 14 Novembre 2015 - 23:06

Il dirigente del Dipartimento comunale allo Sport risponde a Salvatore Schepis, presidente dell’associazione Messina Worlds, che lì ha organizzato i mondiali del 2005 e quelli del 2014 li ha dovuti spostare a Giardini Naxos. Da tre anni la struttura è chiusa a causa di alcuni contenziosi e ora la VI circoscrizione vorrebbe farci parcheggi. Nel frattempo sono intervenuti i vandali. Ma non tutto è perduto

Nel 2005 vi si svolsero i mondiali di automodellismo per la categoria on road. Nel settembre 2014 era previsto un altro appuntamento mondiale, stavolta per la categoria off road. Dopo Pattaya (Thailandia) e Buenos Aires, era la volta di Messina, che aveva superato in extremis Francoforte. Al mini autodromo di Sant’Agata, era prevista la presenza fissa di 180 partecipanti, più tutte le altre persone che ruotano intorno al movimento, con un indotto turistico di almeno un migliaio di persone. Peccato che quel mondiale a Messina non si fece mai e l’associazione organizzatrice, la Messina Worlds, fu costretta a spostare la sede. Per fortuna si riuscì almeno a mantenerla nel comprensorio, a Giardini Naxos, ma la pista di Sant’Agata, da allora, non è stata mai riaperta.

“E’ stata penalizzata tutta l’area nord di Messina – afferma il presidente dell’associazione, Salvatore Schepis – perché a Giardini abbiamo portato 600 persone per venti giorni più tutti gli appassionati arrivati soprattutto nelle ultime tre giornate. Abbiamo montato tre tribune, che sono state affollate da oltre 7mila spettatori, un utile perso per tutte le strutture ricettive della città. E abbiamo dovuto affrontare anche costi superiori perché si è predisposto un impianto partendo da zero”.

Il recupero della struttura di Sant’Agata non sembra essere così vicino. Anzi la VI circoscrizione, nella seduta di Consiglio dell’11 novembre, ha votato la delibera, riguardante il cambio di destinazione d’uso dell’area per essere adibita a zona parcheggi. Una scelta giustificata come “una soluzione per porre rimedio alla carenza di posteggi, legati alla costruenda pista ciclabile, evitando così disagi e criticità ai residenti e alle attività commerciali esistenti nell’area interessata”.

Schepis è un fiume in piena: “La delibera della VI circoscrizione è assurda ma è solo un atto di indirizzo che mi auguro il Comune non accolga. Il mini autodromo è un bene comunale, sul quale sono stati investiti soldi pubblici, che in questo momento sono sprecati”.

Ma da quando è chiuso e perché? “Ha funzionato fino al 2012 – risponde Schepis – poi, a causa del fatto che il Comune non pagava più i canoni concessori sulle aree demaniali marittime, non ci sono stati più concessi i permessi. In più c’è stata anche una denuncia per i rumori che producevano le macchinine, era facile dimostrare il contrario con le prove fonografiche che abbiamo fatto a nostre spese, ma il Comune non si è mai difeso. Avevamo chiesto di poter utilizzare almeno le macchine elettriche, che non producono alcun rumore, ma anche questa istanza è caduta nel vuoto, sempre a causa del contenzioso sulle aree demaniali, nonostante parliamo di cifre irrisorie 7 o forse 8mila euro. Abbiamo fatto tante richieste di affidamento negli ultimi anni, l’ultima un mese fa, e la risposta è sempre la stessa. Tra l’altro il contenzioso resta a prescindere dall’utilizzo del mini autodromo, quindi non aver concesso più i permessi non ha portato a nulla. Anzi sì, ha portato alla devastazione da parte dei soliti, che hanno rubato tombini, cavi e vandalizzato impianti elettrici e container. Fin quando l’impianto era gestito da noi, ne curavamo la manutenzione a nostre spese, adesso ho difficoltà anche ad entrarci perché mi piange il cuore a vederlo in queste condizioni. Ed è chiaro che in questo caso ci sono delle responsabilità. Perché capisco che il Comune possa non avere i soldi per la manutenzione ma se ci sono privati disposti a spendere non si capisce il motivo per cui si creano ostacoli coi risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.

Cosa fare, a questo punto, per provare a recuperare tutto? “Torneremo a parlare al Comune – conclude Schepis -, se è il caso anche a protestare. Stiamo parlando di un impianto leader a livello mondiale, tanto che aveva ottenuto l’assegnazione di entrambe le uniche due edizioni disputate in Italia. E dovremmo trasformarlo in un parcheggio? E’ assurdo, lì sono stati spesi soldi dei contribuenti”.

La versione di Palazzo Zanca, per bocca del dirigente del Dipartimento allo Sport, Salvatore De Francesco, è leggermente diversa, pur se la volontà di recuperare la struttura coincide. “Non è vero che non ci siamo interessati, anzi siamo profondamente dispiaciuti per la chiusura e ci auguriamo che tutto si possa risolvere al più presto, ma non dipende da noi. Siamo su area demaniale e non possiamo affidarla all’associazione, soprattutto se non prima si risolve il contenzioso in corso che riguarda anche tante altre zone della città. Ho scritto sia al Dipartimento Patrimonio sia al Genio Civile, finora senza risultati”.

Il problema principale, dunque, è la risoluzione del contenzioso sulle aree demaniali ma non è il solo. “Quando la pista fu realizzata non esistevano le case così vicine costruite negli ultimi anni – termina De Francesco -. Ho ricevuto una denuncia personale a causa dei rumori oltre la soglia prodotti dalle macchinine, confermati anche dall’Arpa. Quando sarà risolto il contenzioso, sarà necessario realizzare i pannelli fonoassorbenti e rifare le verifiche. Solo in quel momento potremo fare un nuovo affidamento. Ed i danni non sono grossi come racconta Schepis, basta poco per recuperare la struttura”.

(Marco Ipsale)

20 commenti

  1. Quelle poche cose buone che ci sono in questa città, si vanno a perdere per colpa della maledetta burocrazia e politica nostrana incompetente. Una struttura teatro di due campionati del mondo ridotta così, che ignominia, solo a Messina accadono queste schifezze. E abbiamo un sindaco che è “uomo di sport”.

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  2. Quelle poche cose buone che ci sono in questa città, si vanno a perdere per colpa della maledetta burocrazia e politica nostrana incompetente. Una struttura teatro di due campionati del mondo ridotta così, che ignominia, solo a Messina accadono queste schifezze. E abbiamo un sindaco che è “uomo di sport”.

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  3. sergio indelicato 15 Novembre 2015 09:02

    E’ chiaro ed evidente che per una risposta al problema , dato l’enorme numero di strutture ed eventi a Messina , occorra anni.

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  4. sergio indelicato 15 Novembre 2015 09:02

    E’ chiaro ed evidente che per una risposta al problema , dato l’enorme numero di strutture ed eventi a Messina , occorra anni.

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  5. Alla luce di ciò che sta emergendo in città, questa notizia non può essere interpretata alla messinese, cioè come frutto di incapacità burocratica. Ormai anche questa svela un propensione particolare in una città erroneamente definita “babba”.

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  6. Alla luce di ciò che sta emergendo in città, questa notizia non può essere interpretata alla messinese, cioè come frutto di incapacità burocratica. Ormai anche questa svela un propensione particolare in una città erroneamente definita “babba”.

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  7. parcheggi per i residenti: mi viene da ridere infatti chi sta di fronte alla piscina, quasi un chilometro, la sera lascia la macchina, magari sotto la pioggia, e va a casa a piedi senza sapere se l’indomani mattina la ritrova perché il parcheggio non è custodito. Quindi i parcheggi servono ai locali e ai lidi ubicati li e al supermercato che pur avendo un grande parcheggio è insufficiente. I nuovi lavori non sono per la pista ciclabile perché è mattonellata i lavori si sono fatti solamente per stringere la strada togliere i parcheggi e spendere soldi. La piazzetta e le grandi banchine saranno utilizzate da poche e vi è da aggiungere la puzza del rivenditore di pesce(angolo rifornimento AGIP).

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  8. parcheggi per i residenti: mi viene da ridere infatti chi sta di fronte alla piscina, quasi un chilometro, la sera lascia la macchina, magari sotto la pioggia, e va a casa a piedi senza sapere se l’indomani mattina la ritrova perché il parcheggio non è custodito. Quindi i parcheggi servono ai locali e ai lidi ubicati li e al supermercato che pur avendo un grande parcheggio è insufficiente. I nuovi lavori non sono per la pista ciclabile perché è mattonellata i lavori si sono fatti solamente per stringere la strada togliere i parcheggi e spendere soldi. La piazzetta e le grandi banchine saranno utilizzate da poche e vi è da aggiungere la puzza del rivenditore di pesce(angolo rifornimento AGIP).

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  9. Non abbiamo un sindaco”uomo di sport” ma un uomo che insegna educazione fisica a scuola. Chi è stato a scuola ricorda che i prof. di ed. fisica non facevano una beata m…chi e ci facevano afre ciò che volevamo, era un’ora di ricreazione e tutti aspettavamo l’ora di ed. fis. per eviatre materie più difficili. Il problema sta sempre alla testa del pesce e quando puzza bisogna buttarlo. Sono stao chiaro? spero di si.Riguardo una struttura sportiva come questa, sono disposto ad investire qualche euro per pagare il demanio e far si che ritorni quello che era, magari con macchine elettriche che non fanno rumore e che portano sportivi e piloti in una città ormai morta e quasi sepolta grazie alla burocrazia di questi 4 scappatidicasa.

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  10. Non abbiamo un sindaco”uomo di sport” ma un uomo che insegna educazione fisica a scuola. Chi è stato a scuola ricorda che i prof. di ed. fisica non facevano una beata m…chi e ci facevano afre ciò che volevamo, era un’ora di ricreazione e tutti aspettavamo l’ora di ed. fis. per eviatre materie più difficili. Il problema sta sempre alla testa del pesce e quando puzza bisogna buttarlo. Sono stao chiaro? spero di si.Riguardo una struttura sportiva come questa, sono disposto ad investire qualche euro per pagare il demanio e far si che ritorni quello che era, magari con macchine elettriche che non fanno rumore e che portano sportivi e piloti in una città ormai morta e quasi sepolta grazie alla burocrazia di questi 4 scappatidicasa.

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  11. Gia’ forse tutto vero quello che dite, ma se voi abitaste difronte l’autodromo la pensereste diversamente. Il rispetto delle cose altrui deve valere per tutto e per tutti.Io rispetto lo sport e lo sport deve rispettare i cittadini che magari non sono direttamente interessati a quello o ad altri sport.Quando c’erano le gare bisognava andare via di casa, e questo a me sembra poco rispettoso della libertà altrui!!

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  12. Gia’ forse tutto vero quello che dite, ma se voi abitaste difronte l’autodromo la pensereste diversamente. Il rispetto delle cose altrui deve valere per tutto e per tutti.Io rispetto lo sport e lo sport deve rispettare i cittadini che magari non sono direttamente interessati a quello o ad altri sport.Quando c’erano le gare bisognava andare via di casa, e questo a me sembra poco rispettoso della libertà altrui!!

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  13. salvatore schepis 16 Novembre 2015 14:45

    In riferimento a quanto affermato dal sig. De Francesco in merito ai danni subiti dall’impianto sono disponibile come sempre ad effettuare insieme ai responsabili del Comune un sopralluogo, per mostrare le condizioni dell’impianto, visto che si afferma che non sono gravi. Sicuramente il mio parametro di valutazione è diverso dal suo, visto che lei in questi tre anni ha continuato a percepire il suo stipendio mentre l’impianto rimaneva chiuso e abbandonato al degrado, senza il minimo interesse da parte dell’amministrazione cittadina, e con conseguente danno del settore automodellistico. Sia per gli appassionati che per chi nella zona esercita attività di ricezione e ristorazione. E’certo vergognoso vedere un eccellente impianto ridotto così.

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  14. salvatore schepis 16 Novembre 2015 14:45

    In riferimento a quanto affermato dal sig. De Francesco in merito ai danni subiti dall’impianto sono disponibile come sempre ad effettuare insieme ai responsabili del Comune un sopralluogo, per mostrare le condizioni dell’impianto, visto che si afferma che non sono gravi. Sicuramente il mio parametro di valutazione è diverso dal suo, visto che lei in questi tre anni ha continuato a percepire il suo stipendio mentre l’impianto rimaneva chiuso e abbandonato al degrado, senza il minimo interesse da parte dell’amministrazione cittadina, e con conseguente danno del settore automodellistico. Sia per gli appassionati che per chi nella zona esercita attività di ricezione e ristorazione. E’certo vergognoso vedere un eccellente impianto ridotto così.

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  15. Sembra che l’impianto sia stato chiuso per l’influenza di cittadini “IN” di Messina, che trascorrendo il fine settimana nelle loro ville di riviera non tolleravano il rumore delle gare prodotto dai piccoli modelli di auto. Imporre la propria potenza con prepotenza e semplice a Messina…e così migliaia di appassionati ed un impianto di livello internazionale sacrificati ai soliti impositori e vincitori sempre, che portano i cittadini di Messina a comportarsi come passivi sudditi di un feudo, dove si può solo subire… senza reagire.

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  16. Sembra che l’impianto sia stato chiuso per l’influenza di cittadini “IN” di Messina, che trascorrendo il fine settimana nelle loro ville di riviera non tolleravano il rumore delle gare prodotto dai piccoli modelli di auto. Imporre la propria potenza con prepotenza e semplice a Messina…e così migliaia di appassionati ed un impianto di livello internazionale sacrificati ai soliti impositori e vincitori sempre, che portano i cittadini di Messina a comportarsi come passivi sudditi di un feudo, dove si può solo subire… senza reagire.

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  17. Posso chiedere da quanto tempo abita di fronte l’autodromo?

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  18. Posso chiedere da quanto tempo abita di fronte l’autodromo?

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  19. Vivere in città comporta la tolleranza verso ….la città. La città siamo tutti, il traffico, la discoteca, i tanti impianti sportivi con il tifo rumoroso, dalla pallanuoto al basket, al calcio ect…Chi non tollera la città, specie una grande città con centinaia di migliaia di persone con le loro attività, i loro hobby, con il naturale elevato rumore….non può scegliere di vivere in città ed imporre il silenzio a tutti. Semplicemente una bella villetta isolata di campagna e silenziosa come un cimitero, sarebbe la soluzione ideale per chi odia il rumore e la vitalità…Se ami la tranquillità vai a vivere in un luogo tranquillo…non puoi scegliere la città ..è pretendere che diventi un luogo tranquillo…è un controsenso.

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  20. Vivere in città comporta la tolleranza verso ….la città. La città siamo tutti, il traffico, la discoteca, i tanti impianti sportivi con il tifo rumoroso, dalla pallanuoto al basket, al calcio ect…Chi non tollera la città, specie una grande città con centinaia di migliaia di persone con le loro attività, i loro hobby, con il naturale elevato rumore….non può scegliere di vivere in città ed imporre il silenzio a tutti. Semplicemente una bella villetta isolata di campagna e silenziosa come un cimitero, sarebbe la soluzione ideale per chi odia il rumore e la vitalità…Se ami la tranquillità vai a vivere in un luogo tranquillo…non puoi scegliere la città ..è pretendere che diventi un luogo tranquillo…è un controsenso.

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