Scuola, niente più ruolo dal Tfa Sostegno. Anche da Messina si alza un grido di protesta

Scuola, niente più ruolo dal Tfa Sostegno. Anche da Messina si alza un grido di protesta

Redazione

Scuola, niente più ruolo dal Tfa Sostegno. Anche da Messina si alza un grido di protesta

sabato 09 Marzo 2024 - 07:02

Una lettera con 362 firme per rivendicare diritti

Riceviamo e pubblichiamo una lettera da parte dei corsisti del Tfa VIII ciclo dell’Università di Messina, insieme ai colleghi delle Università di Enna Unikore, Università di Reggio Calabria, Università del Molise, Università di Udine, Università di Palermo, Università della Calabria, Università Europea di Roma.

Abbiamo raccolto tutte le nostre firme per poter esprimere il nostro disagio e la nostra apprensione per le riforme inerenti il futuro del nostro lavoro di insegnanti di sostegno.

Alcuni di noi conoscono già l’esperienza del precariato tramite convocazioni da Gps mentre altri, invece, beneficeranno dell’imminente aggiornamento delle graduatorie provinciali per ricevere la prima convocazione in servizio. A tal proposito, la recente mancata proroga dell’articolo 59, con conseguente negazione dell’assunzione da prima fascia sostegno, è stata ricevuta da noi corsisti come una totale mancanza di tutela da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito, che pretende da noi sempre iperformazione a spese considerevoli, svilendo, invece, tutti i sacrifici già sostenuti in termini di studio e di investimenti economici (ci riferiamo ai già svalutati 24 cfu il cui costo è stato oneroso e, in aggiunta, teniamo presente le prove concorsuali superate per accedere all’VIII ciclo del Tfa il cui costo, comunque, a Messina, è di 3.850 euro).

Assunzione solo per concorso

È nostra premura sottolineare il disaccordo sulla linea ministeriale per cui l’assunzione è possibile solo tramite superamento di concorso, in quanto già siamo stati esaminati e valutati in più di una prova, ragion per cui riscontriamo l’obsolescenza di una valutazione ulteriore che diventa, al contrario, un vero e proprio ostacolo al diritto al lavoro, realtà in forte contrasto con quanto garantito dall’art. 3 della nostra Costituzione (potremmo anche entrare nel merito dell’imminente concorso Ter per cui, in caso di superamento delle due non semplici prove, sarà necessario sborsare ulteriori cifre considerevoli per acquistare l’abilitazione che darà diritto all’assunzione ma, in questo momento storico, essendo esclusi dalla candidatura allo stesso e avendo già sostenuto un’importante spesa frutto di sacrifici importanti, ci soffermiamo sull’ingiustizia di non venirci riconosciuti né il merito, né il valore della nostra formazione a fronte dell’unica, prossima strada del precariato).

Ridurre il precariato

Tra l’altro, proprio le direttive Pnrr prevedono che l’Italia debba ridurre il precariato a fronte di più possibilità di stabilizzazione lavorativa e la prospettiva di un ulteriore concorso già penalizzante per la sua struttura (in quanto premia solo il nozionismo e non la conoscenza), ci sembra solo un pretesto per obbligare i docenti a partecipare ad ulteriori concorsi onerosi e ad altri corsi di formazione integranti i famosi 30, 60 CFU che si traducono, per ridondanza delle discipline, in una mera questione economica, utile a far quadrare solo i conti di un paese ultra indebitato e troppo pressante, per questo, sulla classe medio-bassa.

Diritto di assunzione in ruolo

Ci associamo, perciò, alla richiesta della strutturazione del diritto all’assunzione in ruolo da prima fascia Gps sostegno, tenendo presente la nostra volontà di rispondere con entusiasmo e prontezza alle esigenze della nostra scuola i cui numeri parlano di forti carenze di personale, soprattutto in settentrione, prospettiva che, per noi meridionali, comporta una doverosa scelta di emigrazione, dunque un ulteriore sacrificio emotivo ed economico non trascurabile nel suo valore.

Seguono 362 firme

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