Se Messina si arrende allo scarso uso della Metroferrovia. Invece bisogna insistere

Se Messina si arrende allo scarso uso della Metroferrovia. Invece bisogna insistere

Marco Ipsale

Se Messina si arrende allo scarso uso della Metroferrovia. Invece bisogna insistere

venerdì 11 Marzo 2022 - 07:09

Atm dice di aver fatto il possibile per l'integrazione e di aver dovuto far fronte ad altri servizi causa Covid. Ma soprattutto dice che i cittadini preferiscono i bus e che il servizio non è adatto al territorio

Il costo del biglietto troppo alto, si diceva, ed era vero. Dal primo maggio 2021 (era previsto dal primo febbraio ma poi era stato rinviato di tre mesi), grazie ad una “spinta” decisiva data dal nostro giornale, il costo del biglietto della Metroferrovia è abbordabile (1.50 euro fino a 90 minuti solo treno) ed è integrato con quelli di Atm (2 euro per una corsa treno e bus/tram fino a 100 minuti).

Ci si può anche abbonare: solo per il treno 10 euro a settimana, 35 al mese, 350 l’anno, mentre il costo dell’abbonamento treno più bus/tram è di 55 euro al mese.

Eppure l’utilizzo, anche se leggermente aumentato, continua ad essere scarso. Avevamo spiegato che il biglietto unico integrato, per quanto fondamentale, non bastava. E che dovevano essere curati altri due aspetti altrettanto importanti: l’accessibilità delle stazioni e l’integrazione del servizio (non solo del biglietto) con Atm.

Le stazioni della Metroferrovia

Partiamo dal primo: 6 stazioni su 10 hanno un parcheggio a servizio (Giampilieri, Ponte Santo Stefano, Galati, Tremestieri, Gazzi e Messina Centrale, anche se nell’ultima e più importante manca l’ascensore di collegamento, previsto nell’appalto di riqualificazione del tram). Nessuna stazione è ben indicata, tanto che molti messinesi neppure sanno dove siano gli ingressi.

Messina Centrale a parte, solo 4 stazioni su 9 (Giampilieri, San Paolo, Galati e Mili Marina) sono sulla strada statale 114, quindi facilmente individuabili. Quelle di Ponte Schiavo e Ponte Santo Stefano sono sulla via Nazionale, parallela a monte della ss114. Poi le tre stazioni “a mare”: Tremestieri (a 150 metri da via Consolare Valeria e 300 metri dalla ss 114) e soprattutto Contesse e Gazzi, raggiungibili a piedi solo dai “temerari”. Percorsi male illuminati, isolati e spesso pieni di rifiuti. Ecco perché si era pensato di prolungare di 300 metri il capolinea sud del tram proprio fino alla stazione di Gazzi, ma servono i soldi, ecco perché la II Municipalità chiedeva l’accesso alla stazione di Contesse a monte del sottopasso, ma anche in questo caso niente.

Solo il mese scorso Rfi ha presentato un piano di manutenzione straordinaria delle stazioni. Fra gli interventi previsti: opere murarie, il ripristino di intonaci degradati e dei percorsi tattili a tutela dei disabili, verniciature e pulizia di vetrate, rivestimenti ed elementi metallici, rimozione di graffiti e varie opere di mantenimento del decoro.

Integrazione del servizio Trenitalia – Atm

Poi andiamo alla nota dolente degli ultimi giorni, l’integrazione del servizio fra Trenitalia e Atm, terreno dell’ennesimo scontro tra l’Azienda Trasporti e la Uil. Senza entrare nel merito della diatriba, vogliamo analizzare la situazione con l’unico interesse di dare un servizio alla città. Anche perché la Metroferrovia è costata 40 milioni, che non possono andare sprecati, e dovrebbe servire a trasferire su ferro parte del traffico gommato, quel che avviene in tante altre città italiane.

Atm prima dice di aver adeguato più possibile i suoi orari alle fermate dei treni ma poi la sua risposta sa di resa. Va bene il periodo specifico della pandemia (“Abbiamo dovuto erogare servizi sussidiari per gli studenti” – sottolinea l’azienda) ma dire che la “metroferrovia dovrebbe avere un respiro metropolitano più che urbano” equivale a dire che in queste condizioni non ci sia niente da fare. E non è esattamente così.

Che il servizio sia metropolitano o urbano cambia poco, che attraversi più Comuni o uno solo pure, quel che conta è che si tratta di una linea ferroviaria di poco più di 15 chilometri che attraversa l’intera zona sud della città fino al centro, un’area abitata da 55mila abitanti se si considerano solo le prime due municipalità e da oltre 110mila se si aggiunge la terza.

Quel che dice Atm è vero: “Il nucleo abitato dei villaggi si trova distante dalle stazioni difficilmente accessibili non certo per colpa nostra”; ed è il problema di cui abbiamo parlato prima.

Ma i chilometri che li separano dal centro urbano non sono affatto pochi e solo alcuni dei villaggi sono distanti mentre altri si trovano vicini alla linea di costa, lì dove passa la ferrovia. Il treno è sicuramente il mezzo più comodo e più veloce rispetto al bus, visto che non deve affrontare il traffico. Allora c’è da spendersi per migliorare ancora le stazioni e il servizio a pettine e anche per una campagna di comunicazione per la quale Atm lamenta di non aver avuto collaborazione da parte di Trenitalia.

L’unica altra soluzione è arrendersi. Una soluzione che Messina non merita venga contemplata.

4 commenti

  1. Il servizio va curato nei particolari, “abbonamento studenti a pagamento non permette l’utilizzo del treno”, oserei di piü con la scontistica abbonamenti treno bus….e le coincidenze…migliorare l’accessibilità e la raggiungibilità delle fermate.

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  2. Ottima spiegazione del giornalista Marco Ipsale….oserei chiedere a Tempostretto di farci vedere le varie stazioni per invogliare l’utenza a provare …..che so magari una giornata a usare la metro ferrovia guidata da voi in modo da incentivare ,anche con le immagini ,un mezzo che non viene considerato per svariati motivi , tutti risolvibili, se ci si mette di buona volontà …..NON SPRECHIAMO questa alternativa ai bus, perché la metroferrovia è veloce e senza stress, ed è ASSOLUTAMENTE da provare per non farla perdere …..con la riqualificazione delle stazioni tra l’altro ,sarà VERAMENTE un PIACERE farne uso🤩

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  3. Purtroppo i messinesi sono troppo comodisti, forse ora, visto il costo della benzina, si dovrebbe insistere.

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  4. Graziella Carbone 10 Novembre 2022 05:30

    La metroferrovia è la soluzione per evitare inquinamento ed è il modo più comodo e veloce per raggiungere il centro per chi come me abita nella zona sud. Il servizio è efficiente basterebbe solo riqualificare le zone di accesso ad alcune stazioni e renderle anche più fruibili e sicure ( es. quelle di Contesse, Gazzi) e inserire un servizio di pulmini atm per facilitare il raggiungimento dei centri abitati in quanto alcune delle stazioni ne sono lontane.

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