Tirone, l'assessore Mantineo: " La Stu è un brutto pasticcio. Va abrogata"

Tirone, l’assessore Mantineo: ” La Stu è un brutto pasticcio. Va abrogata”

Veronica Crocitti

Tirone, l’assessore Mantineo: ” La Stu è un brutto pasticcio. Va abrogata”

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giovedì 01 Agosto 2013 - 20:08

Un'agorà di associazioni e cittadini, riunitasi nell'aula consiliare di Palazzo Zanca, ha discusso sull'ormai pressante questione STU-Tirone. Chiesta la revoca della Determina n.56, la modifica delle linee-guida del Piano Industriale e l'avvio di una pulizia immediata della zona. Cisl e Ordine degli Architetti concordano: "Non siamo contro la Stu, ma a patto che sia proficua. E nella zona Tirone non lo è"

Che quella determina numero 56 avrebbe creato così tanto scalpore, forse, non se l’immaginava neanche il dirigente ai Programmi Complessi Mario Pizzino.

Firmata il 16 luglio e contenente l’approvazione definitiva dei progetti Stu-Tirone, quel pezzo di carta, in verità, ha avuto fin’oggi solo la capacità di alzare critiche, polemiche e opposizioni in ogni dove. A partire dall’Amministrazione Comunale che ha immediatamente dichiarato doveroso valutare il ritiro della stessa determina, passando poi da alcuni esponenti del Pd e dell’Udc (Hyerace, Calabrò, Gennaro e Melazzo), dalla consigliera Nina Lo Presti (Cambiamo Messina dal Basso), dal movimento civico Reset, per arrivare infine all’ordine del giorno della seduta aperta del Consiglio della IV Circoscrizione svoltasi oggi pomeriggio a Palazzo Zanca. 1 agosto, 32 gradi all’ombra, ed un’aula consiliare piena di consiglieri, cittadini ed esponenti di associazioni riunitisi per discutere di un argomento che la città si porta dietro da anni: la questione Stu-Tirone. “L’obiettivo di oggi – ha esordito il Presidente della IV circoscrizione, Ciccio Palano Quero – è quello di indicare delle soluzioni amministrative che possano portare ad una modifica delle linee-guida del Piano Industriale e, in caso, alla revoca in autotutela di tutti gli atti che hanno portato alla fondazione della STU”. La Società di Trasformazione Urbana, nata nel 2003 con la finalità di intervenire nella trasformazione dell’area storica del Tirone, è vissuta per 10 anni in un costante bilico tra l’essere messa in liquidazione, l’essere identificata come priorità, l’essere ricapitalizzata e l’essere demonizzata. Già nel 2009, il Consiglio della IV Circoscrizione aveva sollevato dubbi chiedendo la modifica del progetto, definendo più volte la STU come “pura speculazione edilizia finanziata da soldi pubblici” e portando avanti idee sulla riqualificazione di alcune zone-chiave del Tirone, tra cui la Scalinata Sergi e Santa Barbara, Palazzo degli Elefanti, Piazza del Popolo e Galleria Santa Marta.

“Abbiamo sempre chiesto – ha continuato Quero – di eliminare il degrado, risanare il quartiere storico e dare una casa a chi vive ancora nelle baracche. E l’unica cosa che abbiamo oggi è una determina, la numero 56, che approva dei progetti senza tener conto di nulla”.

Costituzione di un Centro commerciale, riqualificazione della scalinata Santa Barbara, edificio residenziale in via Cadorna, edificio residenziale in Viale Italia e restauro Palazzo degli Elefanti: ecco i 5 progetti ad interesse privato che la famosa determina ha approvato e verso cui, questo pomeriggio (ma non solo), si sono mosse le critiche. Anche la Cisl ha voluto prendere posizione, attraverso le parole della dott.ssa Zito, che ha tuonato: “La Cisl non è contraria alla Stu, ma è contraria al suo utilizzo non progettato e non proficuo. Il progetto così com’è non va, deve essere assolutamente rivisto. I costi sono altissimi e non giovano alla collettività, si parla di 15 milioni di euro di spesa.Ci chiediamo se esista davvero un privato il cui interesse sia quello di riqualificare l’ambiente”.

Critiche anche da parte di ItaliaNostra e dalla prof.ssa Mondello che ha invece ribadito “dobbiamo dare priorità agli interventi di edilizia pubblica ed agli spazi di aggregazione sociale”. Si è sollevato poi anche il mondo degli ingegneri e degli architetti, attraverso la relazione dell’ing. Gaetano Sciacca (non presente in aula) e dell’architetto Pino Falzea che ha bonariamente esordito con un “solidarietà per l’assessore Todesco, in ferie”, soffermandosi poi sulla questione specifica della Stu. “La zona del Tirone – ha dichiarato – non ha la necessità di trasformazione urbana, ma di riqualificazione. Ecco perché la Stu, in quel luogo specifico, non ha ragion di esistere. Non si tratta di edifici fatiscenti, bensì storici, edifici che devono essere riportati in vita. Noi siamo a favore delle Stu, ma solo a condizione che siano utili, proficue, trasparenti e, soprattutto, che partano da un progetto aggiudicato attraverso un concorso”.

Più volte, infatti, è stato ribadito l’errore di aver creato una Stu, in quel lontano 2003, senza aver prima indetto una gara pubblica per un progetto valido.

“Solo dopo l’approvazione del progetto si sarebbe dovuto pensare a quale modo (Stu o altro) poterlo realizzare”, ha concluso Falzea.

Sulla stessa scia anche l’Assessore Nino Mantineo che, dopo una premessa sul Tirone quale bene comune da valorizzare, ha conquistato gli applausi di tutti con la frase: “Riprendiamo in mano la situazione, la STU va abrogata. E’ stato un brutto pasticcio, una brutta operazione, anche illegittima. La Stu è un organismo incapace di tutelare gli interessi pubblici, bisogna ripartire da zero con un concorso di idee che tenga conto dei bisogni reali della popolazione. E’ necessario sentire i cittadini, singoli ed associati, per portare avanti l’interesse della collettività.Sulla delibera n.56, dico solo che il dirigente ci ha permesso di portare alla luce e di trattare nuovamente la questione, ma lui non fa scelte politiche”.

Atri applausi poi per l’intervento del Sindaco Renato Accorinti che ha esordito con una frase ad effetto: “Non abbiamo bisogno di trasformazione urbana, abbiamo bisogno di trasformazione umana. La città se la sono già sbranata viva, non c’è più un pezzo di verde, non c’è più vivibilità. Bisogna recuperare il luogo storico del Tirone e dare ascolto alle Emergenze Casa. C’è gente disperata che ogni giorno viene in Comune e noi, insieme, dobbiamo trovare delle soluzioni”.

Ma la parola, questo pomeriggio, non è stato solo per amministratori ed esponenti di associazioni. La parola è stata anche dei cittadini, e soprattutto di quelli che, nella zona Tirone, ci vivono.

“Non possiamo più convivere con topi, immondizia, lamiere arrugginite, forse Eternit. Abitiamo in pieno centro, è davvero possibile una situazione del genere?”. Rosa Rodilosso non ha avuto timore nell’esprimere tondo e chiaro il suo pensiero- Non posso stendere neanche la biancheria per quanto cattivo odore esiste. Piani industriali, progetti, determine: va bene tutto ma la priorità è la pulizia immediata.Non perdete altro tempo perché, in quelle condizioni, non possiamo più vivere”. (Veronica Crocitti)

2 commenti

  1. Cara Veronica CROCITTI, la domanda pertinente alla querelle STU Tirone-determina PIZZINO è la seguente: la Relazione Previsionale Programmatica 2012-2014 ( per inciso scritta frettolosamente e malamente ) e il Piano Dettagliato degli Obiettivi di Gestione 2012, ( di cui non c’è traccia pubblica ) prevedono, nei PROGRAMMI e negli OBIETTIVI da raggiungere, la STU Tirone? La Società di Trasformazione Urbana lascia traccia nel PdO 2011, quando i Programmi Complessi erano guidati dall’ing CAMINITI. Sappiamo per esperienza, negativa purtroppo, che durante i commissariamenti la burocrazia comunale, in assenza del Sindaco ( capite il danno che ci abbia recato con le sue dimissioni Peppino detto BUZZANCA ) si appropria delle scelte di indirizzo politico, spesso decadute. Nella sua determina il dirigente PIZZINO deve, dico deve, citare i documenti contabili da cui trae origine il suo atto amministrativo, tocca all’assessore Nino MANTINEO controllarne la legittimità, per richiamare eventualmente il dirigente ai suoi doveri d’ufficio e alle norme previste sulle competenze gestionali dei responsabili dei dipartimenti. Comunque la STU Tirone è da gettare nel primo cassonetto vicino a Palazzo Zanca, più che una trasformazione è una distruzione urbana.

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  2. Ma che dice RENATO ACCORINTI? ” NON C’E’ PIU’ UN PEZZO DI VERDE”!!!!! Ma se tutta la città è piena di verde! I bordi dei marciapiedi che toccano i palazzi sono pieni di VERDE, gli alberi in ogni dove sono RIGOGLIOSISSIMI DI FOGLIE VERDI che invadono i balconi dei palazzi e che coprono anche i semafori posti agli incroci! Ad esempio da anni l’albero posto all’incrocio del Viale Europa basso con la Via La Farina copre con le sue foglie VERDI il semaforo e prima o poi ci scapperà il morto. Sarebbe il caso che si formasse UNA SQUADRA DI VOLONTARI CITTADINI PER POTARE QUEST’ALBERO!!!!! I SERVIZI DEBBONO ESSERE ESPLETATI DAI CITTADINI CHE PAGANO LE TASSE!!!!!!!!!!!!!!!

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