Vertenza Edipower, i sindacati chiedono il confronto urgente

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Vertenza Edipower, i sindacati chiedono il confronto urgente

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mercoledì 18 Dicembre 2013 - 16:32

Se non si atttivano al più presto tutte le procedure necessarie alla riconversione 300 lavoratori rischiano il posto di lavoro. Cgil, Cisl e Uil, che lo scorso 27 novembre si sono riuniti in Prefettura, chiedono di convocare al più presto tutte le parti coinvolte.

Una nuova lettera che i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Oceano, Genovese e Catania, hanno inviato al Ministero Ambiente, alla Regione, alla Prefettura, a Confindustria, ai Comuni di S. Filippo, Milazzo, Pace del Mela. Un documento per puntare nuovamente i riflettori sulla vertenza dei lavoratori Edipower. I sindacati ricordano che da qualche mese i dipendenti della Centrale Termoelettrica Edipower/A2A di San Filippo del Mela, e le maestranze dell’indotto, vivono uno stato di forte preoccupazione per il mantenimento del loro posto di lavoro.

Con lo smantellamento dei due gruppi da 160 MW, infatti, la centrale si troverà, già dal prossimo mese, ad operare con soli 4 gruppi, che l’azienda intenderebbe impiegare per la maggior parte a “riserva fredda” mentre, per uno solo di questi, verrebbe sperimentato un carburante di nuova tecnologia, chiamato CSS e ricavato da una parte dei rifiuti della differenziata.

Il progetto per ora solo accennato dall’Amministratore Delegato di Edipower/A2A nell’incontro in Prefettura, però, oltre a determinare già nell’immediato una contrazione delle attività, non è tuttora supportato da nulla e, soprattutto, non è mai stato vagliato, accettato ed autorizzato dalle istituzioni , sia locali che regionali e nazionali, a cui per legge spetta l’ultima parola.

Senza un confronto con tutti i soggetti preposti a decidere, sarà dunque impossibile per sindacati e lavoratori verificare concretamente l’efficacia, la praticabilità e, non ultimo, le garanzie della proposta. E senza l’immediata attivazione di questo percorso vi è il serio rischio che i tempi necessari alla verifica, ed alle autorizzazioni, non coincidano con quelli per ultimare i lavori di riconversione dell’impianto, e che di conseguenza le 300 unità, tra diretti ed indotto, si ritrovino alla fine licenziati.

La Prefettura di Messina che ha ospitato l’incontro dello scorso 27 novembre, a cui purtroppo hanno partecipato solo azienda e sindacati, ha avuto modo di conoscere le difficoltà di questa vertenza e di registrare la distanza tra le parti.

Edipower/A2A in quella sede si è presentata senza offrire alcuna certezza, e pretendendo addirittura di rinviare sine die un confronto, peraltro soltanto tecnico. Sindacati e lavoratori hanno invece rivendicato il diritto a verificare nel dettaglio le soluzioni e la volontà di tutti i soggetti, individuando proprio nella sede prefettizia il luogo più idoneo ad attivare un tavolo di confronto permanente.

L’assenza di risposte e non di meno il fatto che da allora non sia stata nemmeno disposta una nuova convocazione, conforta sicuramente le intenzioni mai celate di Edipower/A2A, ma allo stesso modo esaspera sempre più gli animi dei lavoratori, a cui tra l’altro per la seconda volta un intervento di Terna ha negato anche il diritto allo sciopero.

In queste condizioni vi è dunque il concreto rischio che la protesta possa uscire dalla normale prassi della contrapposizione tra le parti e diventi ingovernabile

I sindacati hanno dunque voluto ribadire in questa lettera l’inderogabile necessità che la Prefettura di Messina, secondo il percorso individuato nell’ultimo incontro, attivi urgentemente quel confronto di merito, riconvocando tutti gli attori della vertenza.

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