Anche la Uil denuncia anomalie sui bandi e sulla gestione generale, malumori del Dirigente

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Anche la Uil denuncia anomalie sui bandi e sulla gestione generale, malumori del Dirigente

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venerdì 19 Dicembre 2014 - 12:12

Nei giorni scorsi avevamo raccolto la denuncia di un gruppo di lavoratori degli asili nido che evidenziavano anomalie nei bandi, adesso la Uil Fpl alza il tiro e attacca duramente l'amministrazione sulla gestione del settore. Intanto nei giorni scorsi il Dirigente Giovanni Bruno ha chiesto di essere sostituito alla guida del Dipartimento per l'impossibilità organizzativa di operare al meglio.

Non si placano i dubbi e le polemiche sui bandi dei servizi sociali. Mentre vanno avanti le procedure della gare per i nuovi affidamenti in vista dello scadere dell’ultima proroga che ha concesso vita ai servizi sociali fino al 31 dicembre, ancora tante sono le perplessità. Nei giorni scorsi a denunciare alcune anomalie era stato un gruppo di lavoratori degli asili nido che ha fatto rilevare i criteri con cui è stato predisposto il bando per i tre asili comunali, bando che non garantirebbe la stessa qualità dei servizi, tanto da indurre la cooperativa La Garderie che li ha gestiti in questi due anni a non partecipare perché economicamente insostenibile (vedi articolo correlato).

Adesso ad alzare il tiro è ancora una volta la Funzione Pubblica della Uil che dopo la denuncia sulla gestione di Casa Serena sollecita interventi ispettivi all’Autorità Nazionale Anti Corruzione, al Prefetto, agli organi di controllo regionale e alla confcooperative perché ritiene che nella redazione dei bandi non sia rispettata la tabella del costo orario medio del lavoro. La Uil punta i riflettori proprio sugli asili, mettendo in luce che ad esempio nel bando degli asili 2011 il costo orario di un operatore C1 era di 16 euro, nel bando asili 2014 il costo è inferiore, determinato in 13 euro, a fronte dei 18,84 euro previsti dalla tabella ministeriale 2013.

Secondo il segretario Pippo Calapai e la responsabile del III settore Laura Strano “la riduzione limita la partecipazione e sana concorrenza di operatori che ritengono improponibile sostenere un servizio di qualità a condizioni che non garantiscono diritti contrattuali dei lavoratori, ma cosa grave espone l’Ente a contenzioso e conseguente danno erariale. Basti pensare che l’Ente ha conferito incarico esterno per opporsi a un decreto ingiuntivo esecutivo da parte di cooperativa cui il giudice ha dato ragione, nonostante la stessa avesse in un primo momento accettato la proroga agli stesi patti e condizioni e quindi senza l’adeguamento contrattuale. Insomma probabili aggravi di costi sulla collettività”.

Per il sindacato inoltre il Comune continua a disattendere la normativa su trasparenza e anticorruzione: “nella sottosezione di amministrazione trasparente “bandi e contratti” dovremmo trovare informazioni su procedure, avvisi su risultati delle gare, offerenti che hanno partecipato ai procedimenti, aggiudicatari e importi di aggiudicazione. Niente di tutto ciò. Il Dirigente inoltra nega al sindacato la lista degli operatori, che le cooperative hanno trasmesso al Comune con motivazioni che sono solo l’indice di un sistema che non si arrende e intende mantenere lo status quo, diritti negati, elusione di controlli e trasparenza zero”.

Intanto a proposito del Dirigente, in questo momento altri malumori serpeggiano tra i corridoi di Palazzo Zanca. Giovanni Bruno ha infatti espressamente chiesto all’amministrazione di essere sostituito e di affidare la dirigenza del Dipartimento Servizi Sociali ad un altro funzionario comunale. Una scelta motivata dall’impossibilità di continuare a lavorare in queste condizioni in un dipartimento che soffre una grave carenza di personale a fronte della mole di attività da svolgere in un settore delicatissimo.

La Uil Fpl parla poi anche di Casa Serena e dei servizi destinati agli anziani evidenziando il silenzio che aleggia sulle questioni. “Nessuno sforzo ci risulta o ravvedimento per modificare la tabella incriminata che ha ridotto servizi e lasciato a casa operatori senza che in atto sia stato avviati i servizi 328, mentre si sarebbero potute valutare strutture esistenti che hanno fruito di finanziamenti pubblici e che sono inattive per ampliare utenti e salvaguardare posti di lavoro. Avevamo chiesto patti di integrità, rotazioni, piano anticorruzione, verifiche su incompatibilità , ma questi argomenti paiono interessare poco o nulla. Insomma w la trasparenza del Comune di Messina”.

F.St.

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