Mons. Bonetti: “Riscoprire la famiglia come Sacramento Sociale”

Mons. Bonetti: “Riscoprire la famiglia come Sacramento Sociale”

Mons. Bonetti: “Riscoprire la famiglia come Sacramento Sociale”

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martedì 05 Marzo 2013 - 10:14

Si è aperta al Duomo la Settimana Teologica 2013 dal tema: “Famiglia e lavoro: un’unica emergenza”. Oggi l’incontro col prof. Luigi Pati su “La famiglia tra responsabilità educative e responsabilità”

“Famiglia e lavoro: un’unica emergenza”. E’ il tema della settimana teologica 2013, aperta ieri dall’arcivescovo Calogero La Piana.

Mons. La Piana ha sottolineato l’importanza di questa “lodevole iniziativa culturale diocesana, memoria di una tradizione della Chiesa locale assente da circa venticinque anni”. Il Presule ha poi ricordato che la Settimana Teologica mira a favorire una nuova stagione formativa per e con i laici, portando così alla maturazione di una vera coscienza ecclesiale. “I profondi cambiamenti sociali e il perdurare del periodo di crisi globale – ha detto – hanno procurato profondi squilibri tra lavoro e famiglia; il lavoro assicura il sostentamento della famiglia, consentendo una crescita completa dei figli. La riflessione di questi giorni è stata sollecitata, inoltre, dalla particolare attenzione che la Chiesa ha voluto riservare in quest’anno alla Famiglia, ascoltando e condividendone il suo vissuto nella quotidianità. Nel decennio che ci vede impegnati nell’educazione alla Vita Buona del Vangelo, vogliamo essere testimoni della diffusione della Parola e responsabili nel costruire una cittadinanza che rispetti la dignità della persona”.

Anche Mons. Carmelo Lupò, Vicario Generale e Coordinatore della commissione di lavoro preposta all’organizzazione della manifestazione, ha espresso “la gratitudine di una Chiesa che ha raccolto una preziosa eredità e che desidera continuare a valorizzarla nel rispetto di quanti si sono impegnati”. Il Vicario ha parlato di una coscienza di corresponsabilità alla base della scelta fatta per l’anno Pastorale in corso, che sottolinea il lavoro sinergico tra Chiesa e mondo laico. Dopo essersi ricollegato ai temi trattati nei due anni precedenti (crisi di appartenenza e globalizzazione intesa come fenomeno letto secondo i nuovi legami e nuove solitudini; recupero degli elementi della crisi globale quali occasioni e risorse per il superamento della stessa), ha inquadrato il binomio tematico di quest’anno: “La famiglia è il luogo naturale in cui si raccolgono i frutti del lavoro stesso. L’uomo deve lavorare per vivere, secondo condizioni che salvaguardino la sua dignità di persona”. Richiamando poi le parole di Benedetto XVI, ha aggiunto: “La famiglia è la prima scuola di virtù sociali, anima della vita. L’educazione prepara gli individui e trae da loro il meglio cosicchè essi, a loro volta, possano contribuire di buon grado alla società nella sua interezza dal punto di vista economico, culturale e sociale”.

Mons. Renzo Bonetti, già Direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia e dal 2010 Presidente della Fondazione “Famiglia Dono Grande” ha delineato definizioni e aspetti essenziali del lavoro e della famiglia, secondo la prospettiva di un pastore. “La famiglia – ha detto – è l’elemento portante della società, dell’economia, della Chiesa. Essa, da soggetto primario nell’educazione dei figli, è stata spodestata da altre pseudo istituzioni. Il lavoro è ormai divenuto precario, saltuario, insufficiente, sottopagato o sfruttato. Questi due elementi non sono separati, si tratta piuttosto di un legame strutturale in cui la famiglia dice l’essere, l’identità della persona e il lavoro dice il sussistere dell’essere”. Mons. Bonetti ha parlato poi delle emergenze che hanno messo in crisi questi due elementi essenziali, in primis la demolizione decisiva della dimensione dell’unità/complementarietà maschile e femminile: “Amare la famiglia vuol dire muovere tutto ciò che è possibile perché essa abbia un lavoro. Il lavoro, però, non garantisce la famiglia. Una certa dimensione di lavoro ha facilitato separazioni e il prevalere di eroismi personali, abbassando la qualità della vita familiare”. Egli sostiene che la crisi globale, risiede però in una crisi di Dio e della fede: “Abbiamo confinato Gesù nelle chiese mentre fuori si moltiplicano i Dio che comandano. Dobbiamo riscoprire la famiglia come significato della creazione, come luogo sorgivo dell’umanità”. Gli elementi fondamentali su cui riflettere sono condivisione e compresenza: la Famiglia deve diventare luogo eletto di socializzazione, luogo in cui vivere la pienezza dell’essere uomo, ma capace di condividere questo con gli altri. La forza di tutto questo sta nella coppia e nel valore del matrimonio come sacramento sociale. A questo proposito, Mons. Bonetti ha voluto citare alcuni punti tratti dalla riflessione apostolica Familiaris Consortio di Giovanni Paolo II: “Il compito sociale compete alla famiglia cristiana fondata sul sacramento del matrimonio che abilita i coniugi e i genitori a vivere la loro vocazione di laici”. “A noi cristiani – ha concluso mons. Bonetti – è dato creare le condizioni affinché nella società scompaiano quegli egoismi che bloccano la condivisione. Il Signore, che ha voluto la famiglia come segreto per dare volto alla società, ci aiuti nell’intravedere le nostre responsabilità”.

Dopo la solenne prolusione è seguito un ampio e articolato dibattito. La seconda serata, vedrà la presenza del Prof. Luigi Pati, Ordinario di Pedagogia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che parlerà su “La famiglia tra responsabilità educative e responsabilità”. Il dibattito sarà coordinato dalla prof.ssa Concetta Sirna.

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