Situazione meteo ancora "bloccata", colpa del ricompattamento del vortice polare

Situazione meteo ancora “bloccata”, colpa del ricompattamento del vortice polare

Daniele Ingemi

Situazione meteo ancora “bloccata”, colpa del ricompattamento del vortice polare

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venerdì 06 Novembre 2020 - 16:08

Un esteso anticiclone continua a governare il tempo su gran parte d'Europa, ecco le cause

Siamo arrivati a novembre, ma al momento l’autunno continuerà a tenersi lontano dall’Europa e dal Mediterraneo. La situazione meteorologica, pertanto, continuerà a rimanere bloccata, in una lunghissima fase di stallo, caratterizzata da un imponente anticiclone di blocco destinato a dominare lo scenario meteo/climatico su gran parte del vecchio continente, inclusa l’Italia e l’area del Mediterraneo.

Il ricompattamento del vortice polare stratosferico in sede artica sta già comportando una intensificazione delle umide correnti occidentali alle medio-alte latitudini, con la ripresa di un alto indice zonale e la rigenerazione del ramo principale del “getto polare”, con diversi “Jet Streaks” (massimi di velocità del “corrente a getto”), specie fra la Cina, il Giappone, il Pacifico settentrionale, il nord America e l’Atlantico settentrionale. La vasta circolazione ciclonica va ad intensificarsi alle alte latitudini, con lo sviluppo di profondi cicloni extratropicali colmi di aria gelida d’estrazione artica in costante invorticamento.

Ciò dovrebbe inibire l’avvento di importanti ondate di freddo verso la fascia temperata, mentre l’aria gelida rimarrà confinata oltre il circolo polare artico e le alte latitudini, interessando principalmente il Canada, la Groenlandia, la Lapponia e la Siberia settentrionale. Quando il vortice polare tende a rafforzarsi una profondissima circolazione depressionaria principale colma di aria gelida artica, si attiva sopra il mar Glaciale Artico, a cui si associano altre aree cicloniche secondarie che rinvigoriscono importanti figure di bassa pressione, come la famosa depressione semi-permanente d’Islanda o la depressione delle Aleutine.

Si viene così ad innescare un intenso divario termico fra le latitudini artiche e quelle temperate, che va a rinvigorire il ramo principale della “corrente a getto” che corre lungo l’intero emisfero. Un vortice polare compatto, sia in sede stratosferica che in troposfera, generalmente rafforza sensibilmente il flusso perturbato piuttosto intenso, capace di scorrere a gran velocità sull’area atlantica, intorno al 50° parallelo nord. Ciò inibirà i flussi di calore e le spinte meridiane dell’anticiclone delle Azzorre. In sostanza, la presenza di una “corrente a getto” molto forte in quota, attivi fra l’Asia orientale, il nord America e l’Atlantico settentrionale, sfavorirà la formazione delle onde troposferiche, in grado di ergersi fino alle latitudini artiche e intaccare dall’interno la figura del vortice polare troposferico, favorendone uno “split” completo di quest’ultimo.

In tale contesto le masse d’aria molto gelide, d’estrazione artica, rimarranno confinate fra l’altopiano della Siberia orientale (Jacuzia), dove si inizia a presentare un invasivo “lobo siberiano” del vortice polare. Per vedere dei radicali cambiamenti bisognerà aspettare entro la fine del mese, allorquando un rallentamento delle intense correnti occidentali potrebbe favorire lo sviluppo di qualche flusso di calore, in sede atlantica, che potrebbero agevolare le erezioni, oltre il Circolo Polare Artico, dell’anticiclone delle Azzorre, con la conseguente discesa di irruzioni di aria molto fredda (sia di tipo marittima che continentale), da settimane accumulata fra il mar di Groenlandia, il mar di Norvegia e il nord della Scandinavia, pronte a piombare verso il sud dell’Europa e il bacino del mar Mediterraneo.

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