L'associazione culturale Quota205 contro la costruzione del porto nella baia di Villagonia

L’associazione culturale Quota205 contro la costruzione del porto nella baia di Villagonia

L’associazione culturale Quota205 contro la costruzione del porto nella baia di Villagonia

mercoledì 09 Giugno 2010 - 12:28

Appuntamento venerdì alla piazza del Duomo del centro jonico

Venerdì si terrà alle ore 10.30 presso Piazza Duomo a Taormina una manifestazione organizzata dall’Associazione Culturale Quota205 volta ad esprimere il dissenso nei confronti del progetto di costruzione del porto turistico nella baia di Villagonia. L’occasione sarà particolarmente significativa in quanto contemporaneamente, negli antistanti uffici di Palazzo dei Giurati, si svolgerà la Conferenza dei Servizi avente all’ordine del giorno proprio l’annoso e controverso argomento.

Quota205, lontana dal voler vedere strumentalizzate le proprie posizioni a fini politici e ribadendo di battersi nell’esclusivo interesse del popolo taorminese, si schiera contro tale progetto principalmente per i seguenti motivi:

1) La crisi economico-turistica che attanaglia Taormina non può essere risolta tramite la costruzione di infrastrutture capaci di arrecare un impatto devastante all’ambiente, ma in primis attraverso la valorizzazione del patrimonio archeologico esistente (ad esempio, il Castello Saraceno), nonchè delle strutture portuali già presenti (vedi Giardini-Naxos e Riposto).

2) L’evidente tentativo di speculazione, testimoniato dai vari progetti sin qui presentati dalla società incaricata (con tanto di strutture residenziali e commerciali a completare l’opera), rappresenta l’ennesima dimostrazione di assoluto menefreghismo nei confronti di un territorio che da decenni è vittima di abusi ed orrori edilizi di ogni tipo.

3) Taormina non ha bisogno di nuovi porti ma di un nuova mentalità politica e popolare capace di anteporre il bene della collettività alla logica del profitto di pochi, al fine di tutelare il futuro della città ed in particolar modo dei giovani, vittime di emergenze sociali in grado di provocare un progressivo esodo di massa delle nuove generazioni al quale la casta politica assiste inerme.

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