Banco di Sicilia bifronte. La battaglia tra Mancuso e Profumo produce due direttori generali

Banco di Sicilia bifronte. La battaglia tra Mancuso e Profumo produce due direttori generali

Redazione

Banco di Sicilia bifronte. La battaglia tra Mancuso e Profumo produce due direttori generali

mercoledì 09 Gennaio 2008 - 17:04

Finiti ormai da tempo i festeggiamenti per la fusione tra Capitalia e Unicredit, che ha portato il Banco di Sicilia nell’universo della grande holding di Piazza Cordusio, continua lo scontro al vertice tra Salvatore Mancuso (nella foto a lato), presidente della banca siciliana e Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit. Nonostante l’orientamento sfavorevole della capogruppo si è riunito ieri il C.d.A. del Banco di Sicilia, controllato al 100% da Unicredit. In sostanza Mancuso ha deciso l’atto di forza e ha voluto a tutti i costi portare avanti la sua battaglia contro gli atteggiamenti di colonizzazione del Banco di Sicilia a suo avviso assunti da Unicredit, che avrebbe imposto nei ruoli chiave di management uomini di sua fiducia a discapito delle professionalità interne al Banco. Proprio per dare un chiaro segnale di opposizione all’orientamento contestato l’odierno C.d.A. del Banco di Sicilia ha nominato Giuseppe Lopes direttore generale al posto di Roberto Bertola, designato lo scorso agosto da Unicredit. La trentennale carriera del palermintano Lopes si è svolta per intero al Banco sino a ricoprire il ruolo di Direttore centrale.

C’è da precisare che il C.d.A del Banco ha raggiunto il numero legale grazie alla partecipazione in teleconferenza dell’Amministratore delegato Beniamino Anselmi, componente di riferimento di Cesare Geronzi, anche lui in rotta di collisione con Profumo (nella foto a destra); gli altri cinque membri di espressione Unicredit avevano disertato l’incontro rispettando il mandato di Profumo, che intendeva proprio invalidare la seduta per mancanza del numero legale.

Il C.d.A. ha anche deliberato le promozioni al grado di Condirettore centrale di Rosario Savoca, attuale responsabile dell’Area territoriale di Messina, di Filippo Aldo Liparoti, anche lui già direttore della sede di Messina, di Roberto Cassata e di Gregorio Squadrito. Savoca assumerà il ruolo di responsabile del personale. A questo proprosito si racconta che Mancuso abbia nelle settimane scorse messo alla porta il giovane dirigente che Unicredit, senza alcuna concertazione con il presidente del Banco, aveva mandato in Sicilia ad occuparsi delle risorse umane.

Naturalmente Profumo non poteva accettare il gesto di sfida di Mancuso senza reagire e ha fatto diramare un comunicato in cui Unicredit dichiara di ritenere nulle le nomine deliberate dal C.d.A. siciliano. Non sarebbe, infatti, stato rispettato un regolamento interno del gruppo Unicredit, recepito anche dal Banco di Sicilia, secondo il quale qualunque decisione su nomine di amministratori o manager di controllate debba essere sottoposto al vaglio del comitato nomine della capogruppo. Unicredit dichiara, inoltre, che -valuterà ogni possibile azione di responsabilità- nei confronti di Mancuso e degli altri amministratori del Banco, confermando piena fiducia al direttore generale Roberto Bertola e non riconoscendo quindi Lopes. Così il Banco si trova nella paradossale situazione di avere due direttori generali: uno nominato da Mancuso e uno espresso da Profumo. Unicredit ha, infine, richiesto la convocazione dell’assemblea del Banco di Sicilia.

Dal punto di vista politico, l’azione di difesa della -sicilianità- condotta da Mancuso troverebbe l’appoggio della Regione guidata da Cuffaro, della quale l’amministratore è rappresentante in seno al C.d.A. della capogruppo Unicredit.

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