«Caro Babbo Natale ti scrivo, torno bambino per spiegarti come sto»

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«Caro Babbo Natale ti scrivo, torno bambino per spiegarti come sto»

martedì 08 Dicembre 2009 - 09:25

Lettera di Salvatore Restuccia, abitante di Giampilieri Superiore: ecco come vede il suo Natale

«Voglio immaginarmi bambino e scrivere il mio pensiero sotto forma di lettera per Babbo Natale, un personaggio che può essere identificato nel nostro Presidente del Consiglio o nell’Illustrissimo Presidente della Repubblica, massima figura istituzionale rappresentativa del nostro Stato che continua ad essere assente nelle zone alluvionate».

Questa la frase con cui Salvatore Restuccia abitante della comunità “simbolo” della tragedia del primo ottobre, Giampilieri Superiore, spiega il perché di questa lettera a Babbo Natale. Parole che racchiudono l’amara consapevolezza di chi sa che sa bene quanto questa festa, che segna l’inizio del periodo natalizio, sarà diversa dagli altri anni: perché trascorsa lontano dalla propria casa, dai propri affetti, dal calore di una comunità che con difficoltà ma al tempo stesso con coraggio sta cercando di ricominciare lì, dove quella notte tutto è stato imprigionato dal fango.

Caro Babbo Natale,

sono trascorsi ormai due mesi da quella maledetta bolla d’acqua piovuta sulle nostre vite che ci ha costretti a piangere i nostri 37 morti, a lasciare le nostre case, i nostri affetti per essere catapultati in una situazione precaria ed inusuale.

Qui i giorni continuano a trascorrere inesorabili senza alcuna novità, senza alcuna prospettiva se non quella apparentemente profetica che delinea un futuro incerto e dubbioso.

E se guardo il calendario mi rendo conto che il Natale è ormai alle porte…ma nelle nostre vite e nel mio cuore quest’anno forse non ci sarà nessuna “nascita”.

Cosa metterò sotto l’albero di Natale, se mai ce ne sarà uno nella mia piccola casa, per i miei due bambini di 6 anni e 8 mesi?

Cosa metterò in tavola il giorno di Natale?Il sugo di carne, le lenticchie, e tutte le prelibatezze di quei giorni saranno forse solo un ricordo degli anni passati?

E le tombolate con i miei amici?

E la S.Messa nella nostra Chiesa di S.Nicola, insieme a tutti i paesani?Ma quest’anno i nostri volti non sono più quelli di una volta, le nostre vite sono state segnate dalla morte dei nostri parenti, amici che in quella terribile notte hanno perso tragicamente la vita.

Nulla sarà come prima…

…e mentre tu, caro Babbo Natale, anche quest’anno sarai seduto comodamente nella tua comodissima poltrona, noi qui ti chiediamo un po’ di pace e serenità, quella che ci è stata negata per troppo tempo.

Salvatore Restuccia,

A nome di tutta la comunità di Giampilieri Superiore.

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