Fanno discutere le dichiarazioni di un giornalista di Repubblica rilasciate a La7: «Il ponte? Unirebbe due cloache di città». Il presidente del consiglio comunale consulta l’ufficio legale, l’associazione Consumatori chiede 50 milioni di euro
Messina non sarà più un gioiello, per una lunga serie di motivi che è inutile qui elencare, ma non è una “cloaca”. A molti cittadini non va giù il pesante commento espresso da un giornalista di Repubblica, Antonello Caporale, durante l’ultima puntata della trasmissione televisiva “Exit”, condotta da Ilaria D’Amico su La7. Interpellato sul Ponte, il giornalista ha affermato che servirebbe solo ad unire due “cloache” di città, Messina e Reggio Calabria.
Affermazioni che hanno indotto il presidente del consiglio comunale di Messina, Pippo Previti, a richiedere all’Ufficio legale di valutare se ci sono gli estremi «per intraprendere ogni e qualsiasi azione legale a difesa della città di Messina e della dignità dei suoi cittadini, a seguito delle gravi e offensive dichiarazioni espresse dal giornalista di Repubblica». Azione che trova il consenso dell’altra sponda dello Stretto, con il presidente del consiglio comunale di Reggio a fianco di Previti.
Sulla stessa lunghezza d’onda i Consumatori Associati, che tramite una nota del presidente Ernesto Fiorillo comunicano di aver «presentato alla Procura della Repubblica di Messina una denuncia contro i responsabili della dichiarazione e della trasmissione. Abbiamo incaricato l’avv. Fulvio Sammartano di curare con la massima attenzione che i responsabili vengano perseguiti perché a nessuno deve essere consentito di parlare male di Messina. Faremo in modo che decine di migliaia di cittadini si costituiscano parte civile e richiederemo un risarcimento di 50 milioni di euro. Siamo certi che i sindaci ed i presidenti delle Province di Messina e Reggio Calabria aderiranno alla nostra iniziativa».
