Così recitava Ippocrate: «Giuro di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni»

Così recitava Ippocrate: «Giuro di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni»

Così recitava Ippocrate: «Giuro di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni»

giovedì 02 Settembre 2010 - 09:19

Di seguito il testo del “testamento” di Ippocrate a cui ciascun medico presta fedele giuramento prima di avviare la propria attività professionale. Parole che oggi, oltrepassando i confini del “caso Messina”, sembrano svuotate del loro significato più profondo

Una vicenda, quella che ha coinvolto il Policlinico di Messina, i cui profili di responsabilità in queste ore e nelle prossime settimane le istituzioni competenti sono e saranno chiamate a chiarire. Tanti i punti interrogativi, le domande, a cui Messina, e non solo quella -di corsia-, vuole dare una risposta. Tra gli innumerevoli dubbi vi è però, purtroppo, una grande certezza. Quella racchiusa in un fatto di cronaca che, lo ribadiamo, al di là delle responsabilità di ciascun “protagonista” ancora tutte da accertare e verificare, ha infangato il senso più profondo della professione medica a cui gli esponenti della categoria prestano fedele giuramento prima di avviare il proprio percorso formativo e professionale. Principi inequivocabili che purtroppo però sono stati lasciati ben al di qua della soglia d’entrata dell’ormai famosa saletta dello “scandalo”, antistante la sala parto in cui la signora Laura Salpietro ha poi messo al mondo il piccolo Antonio.

Parole, quelle contenute nel giuramento di Ippocrate, che in un momento così delicato come quello che sta affrontando il mondo della sanità, non solo messinese, ma siciliana in genere, riteniamo giusto riproporvi per riflettere su quanto oggi il mondo dei camici bianchi, oltrepassando i confini del “caso Policlinico”, abbia forse del tutto perso di vista il senso della propria missione: la centralità del paziente.

Giuramento di Ippocrate

Consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo, giuro:

– di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento;

– di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’Uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;

– di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente;

– di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze;

– di prestare la mia opera con diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e coscienza e osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione;

– di affidare la mia reputazione esclusivamente alla mia capacità professionale e alle mie doti morali;

-di evitare, anche al di fuori dell’esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della categoria;

– di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;

– di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica;

– di prestare assistenza d’urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell’Autorità competente;

– di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico, tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto;

– di astenermi dall’ -accanimento- diagnostico e terapeutico;

di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell’esercizio della mia professione o in ragione del mio stato.

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