Cronaca di una disavventura - E lo chiamano Festival del Cinema dello Stretto...

Cronaca di una disavventura – E lo chiamano Festival del Cinema dello Stretto…

Cronaca di una disavventura – E lo chiamano Festival del Cinema dello Stretto…

martedì 01 Giugno 2010 - 07:43

Di seguito riportiamo la dettagliata testimonianza di un lettore presente alla serata finale della rassegna cinematografica: una serata organizzata al Palazzo della Cultura trascorsa tra intoppi, caos, e lunghe attese

Cara redazione di Tempostretto mi permetto di scrivervi per raccontarvi la mia disavventura per essere stato spettatore INVITATO alla quarta rassegna del Cinema dello Stretto ( vi prego scritto minuscolo in quanto non merita nemmeno una lettera maiuscola).

Lo faccio anche perché dando uno sguardo ai vari quotidiani, sia cartacei che on-line, non ho purtroppo letto nulla in merito a quanto verificatosi in occasione della serata finale dalla rassegna.

Domenica 30 maggio 2010 ore 20 circa, località “Palazzo della Cultura” viale Boccetta Messina.

All’ingresso il personale dell’organizzazione controlla gli inviti, ma vengono fatti entrare non si capisce come e perché anche persone che tale invito non lo hanno, ma sono in possesso di una pseudo pubblicità( fatta stampare da chi?) del cortometraggio che pare abbia vinto la rassegna; film di cui per decenza mi astengo di dare giudizio, lasciando questo incarico alla critica specializzata, che spero sia la più obbiettiva possibile.

Entrati nell’atrio del Palazzo siamo rimasti posteggiati circa un ora e mezza fuori nell’attesa di entrare in sala. Dopo tanto attendere, ad una mia precisa domanda, -Cosa sta succedendo?-, una non gentile signorina che metteva ben in mostra la scritta staff senza avere trascritto il nome, mi informa che dentro c’era grande ressa (entrati da dove?): se volevamo aspettare bene, altrimenti potevamo anche andarcene, perché in queste manifestazioni così importanti -succede sempre così anche al Vittorio Emanuele-, BOH!!!!! Non capisco.

Ora io potrei continuare con il racconto dettagliato ma probabilmente sarei abbastanza tedioso ed allora sintetizzo così: entrati in sala dopo poco tempo ci siamo accorti che le persone erano il doppio dei posti a sedere, lo spettacolo è iniziato ancora un ora dopo, e siccome erano stati occupati anche i posti per gli ospiti, il presidente dell’organizzazione invitava le persona ad abbandonare i posti con fare a dir poco anormalo: “dovete andarvene, alzatevi ed uscite” come se il controllo dei posti toccava ad altri.

Tutto questo mentre il suo personale spargeva la voce di biglietto invito falsi. Il seguito: spettatori che venivano spinti fuori a braccia, assessore a cui non venivano consegnati i premi per dei ragazzi musicisti, sfilate che non cominciavano, il tutto ben messo in evidenza, anche se un po’ scherzosamente dal duo di presentatori Sperandeo-Salvucci che non potevano nascondere il loro grande imbarazzo. Alle 23.00, dopo avere chiesto dove fossero i servizi igienici, al personale di servizio, avendo avuto come risposta, una alzatina di spalle che voleva significare: “non lo so”, ho deciso di abbandonare il mio tanto agognato posto a sedere, per andare a farmi una passeggiata.

Dite che forse era meglio andare via prima? E poi cosa sarà successo dopo?

Conclusione: io non andrò mai più a vedere una disorganizzazione così, mi dispiace soltanto che nessuno abbiamo detto niente di questo scempio! Forse i giornali non erano presenti?!?!

Giovanni Tozzolo

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