Ddl intercettazioni, dopo il sì del Senato scatta la protesta di giornalisti ed editori: giornali a lutto

Ddl intercettazioni, dopo il sì del Senato scatta la protesta di giornalisti ed editori: giornali a lutto

Ddl intercettazioni, dopo il sì del Senato scatta la protesta di giornalisti ed editori: giornali a lutto

venerdì 11 Giugno 2010 - 07:02

La Fieg annuncia manifestazioni davanti alle sedi istituzionali delle varie città e la Fnsi proclama lo sciopero per il prossimo 9 luglio. Su Download il testo integrale del Ddl. Dite la vostra su Tempostretto

La fiducia incassata dal Governo in Senato sul ddl Intercettazioni con 164 sì e 25 no ha lasciato dietro di sé un’inevitabile coda di polemiche. Oltre alla netta spaccatura tra maggioranza ed opposizione – con i senatori del Pd fuori dall’Aula per protesta ed il voto contrario di quelli dell’Idv, che a partire dalla notte e sino alle ore precedenti la votazione avevano occupato i banchi dell’Aula di palazzo Madama- il provvedimento che ‘blocca’ le intercettazioni telefoniche ed ambientali ha scatenato la reazione immediata di giornalisti ed editori.

La Federazione Italiana Editori di Giornali (FIEG) ha diffuso una nota per esprimere “la ferma protesta per l’approvazione del ddl intercettazioni da parte del Senato-. Il testo licenziato (che trovate cliccando su Download), secondo la Fieg, -non realizza l’obiettivo dichiarato di tutelare la privacy, ma ha semplicemente un effetto intimidatorio nei confronti della stampa. Ne sono dimostrazione le pesantissime sanzioni agli editori. Queste sanzioni non sono un risarcimento e quindi non giovano a chi è citato negli articoli di stampa. Puniscono semplicemente l’editore per una responsabilità senza colpa, che non e’ in grado di evitare. Non e’, infatti, possibile né pensabile, se solo si conosce l’organizzazione di un giornale, che l’editore intervenga sul contenuto degli articoli o sulle fonti delle notizie. Poco o nulla contiene il disegno di legge in funzione di prevenire la propalazione delle notizie riservate con strumenti oggettivi e validi per tutti”. Gli editori denunciano -all’opinione pubblica la gravità che tale intervento assume con riguardo ad un tema fondamentale della democrazia: la libertà di stampa e il diritto di cronaca-.

La Federazione ha, inoltre, annunciato manifestazioni davanti alle sedi istituzionali delle varie città e invitato editori e direttori di tutta Italia listare a lutto i giornali. Il primo telegiornale a seguire l’esempio è stato Sky Tg24. Anche l’Usigrai ha chiesto alle testate Rai di manifestare graficamente la protesta. Oggi, inoltre, molti quotidiani sono usciti in formati particolari.

Decisa anche la reazione della Fnsi (Federazione nazionale stampa italiana) , che dopo un presidio a piazza Navona, ha annunciato lo sciopero dell’informazione per il prossimo il 9 luglio. «Lo sciopero dovrà coincidere con la giornata finale di discussione del ddl – ha detto il segretario della Fnsi, Franco Siddi. Se non sarà quella cambieremo la data». Siddi ha invitato tutta la categoria a mobilitarsi contro il disegno di legge, «mettendone in evidenza i pericoli con qualsiasi iniziativa».

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007