La “festa dei morti-: tra storia e tradizione

La “festa dei morti-: tra storia e tradizione

Redazione

La “festa dei morti-: tra storia e tradizione

venerdì 02 Novembre 2007 - 16:09

Storia e leggenda sono legate a doppio nodo in quella che viene definita la -festa dei morti-. Una ricorrenza molto sentita, che risale al X secolo, che viene celebrata proprio oggi, 2 novembre, per commemorare i defunti. Una festa che è imprescindibile per i nostri genitori e i nostri nonni e che invece vede lontani i giovani e i bambini. Influenzati dall’imperversare di feste d’oltralpe come la statunitense Halloween, va perdendosi l’usanza di commemorare i defunti come facevano un tempo i nostri avi.

Si narra che nella notte tra l’1 ed il 2 novembre i defunti visitassero i cari ancora in vita portando ai bambini dei doni. Per riceve i defunti i bimbi prima di andare a letto, preparavano sul tavolo della cucina un bicchiere d’acqua e un tozzo di pane che sarebbero serviti per dare il benvenuto ai visitatori notturni. Altri ancora scrivevano una lettera ai defunti, un pò come oggi si fa con Babbo Natale. E ancora c’era chi invece del pane e dell’acqua preparava un vassoio di trucioli fatti ritagliando la carta di giornale. La mattina una volta svegli i bambini cercavano i doni nascosti in casa, dando vita ad una gioiosa caccia al tesoro. Dopo aver scartato i regali ci si preparava per far visita ai propri cari al cimitero.

Altra usanza che va perdendosi è legata i dolci tipici di questa ricorrenza. Si vendono sempre meno i “morticini-, biscotti croccanti dal sapore e dal profumo intenso di garofano, la frutta secca, e soprattutto la frutta martorana che le abili mani dei pasticceri sanno plasmare dandole le forme più svariate.

A discapito delle tradizioni nostrane imperversano e sembrano aver conquistato i più giovani feste pagane come Halloween che si è festeggiata il 31 ottobre, la vigilia della festa di Tutti i Santi. A cominciare dal tardo pomeriggio e fino a notte fonda i ragazzini organizzano party, balli e gare, indossano maschere macabre e mostruose e vanno in giro con cestini chiedendo dolcetti ai vicini di casa con la formula ormai conosciuta di “dolcetto o scherzetto?-

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