Nella giornata dedicata al ricordo, artisti e cittadini di passaggio hanno atteso in piazza che la loro sagoma venisse disegnata sull’asfalto in segno di vicinanza a chi sulla strada ha purtroppo perso la vita

Piazza Duomo, ore 12.00. Il leone del campanile comincia a ruggire: è il segnale per dare inizio al primo flash mob organizzato da ActorGym, la palestra degli attori. Il termine inglese indica un gruppo di persone che si riunisce all’improvviso in uno spazio pubblico, mette in pratica un’azione insolita generalmente per un breve periodo di tempo per poi successivamente disperdersi. L’occasione in città è stata quella della giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada. Ieri decine di persone hanno aspettato il segnale convenuto per dare vita a un’azione improvvisa e all’apparenza anomala: cadere davanti agli occhi increduli dei passanti e dei turisti e poi tracciare con i gessetti le sagome dei corpi sul suolo. Chiara la volontà di richiamare l’attenzione sul dramma delle morti sull’asfalto. E mentre all’interno della cattedrale veniva celebrata la messa voluta dall’Associazione italiana familiari e vittime della strada, sulla piazza persone di tutte le età si accasciavano a terra e, con gli occhi chiusi, aspettavano che la sagoma del loro corpo venisse disegnata, per poi alzarsi, e tracciare le sagome di chi ancora era per terra.

L’evento è stato quanto più possibile improvvisato, come vuole la regola dei flash mob. La location è stata comunicata ai partecipanti soltanto un’ora prima dell’appuntamento. Cadere a terra, tracciare le sagome, scattare fotografie o soltanto osservare la scena: tutte le forme di partecipazione erano ammesse. Molti dei presenti hanno deciso di prendere parte al flash mob pur non essendone a conoscenza, ma semplicemente condividendo il messaggio di vita che ActorGym ha voluto dare alla città.

“Sono felice che ci sia stata una tale risposta da parte della gente, e sebbene la città non sia ancora abituata ad eventi come i flash mob, il coinvolgimento di giovani e meno giovani è stato grande”. Sono le parole di Vincenzo Tripodo, regista e direttore artistico di ActorGym, che ha voluto con forza che i suoi ragazzi, gli allievi della palestra degli attori, si confrontassero anche con forme di espressione teatrale meno tradizionale: “Non solo palcoscenico ma anche strada, non solo arte del bello ma anche impegno civile. Cadendo a terra, abbiamo simulato ciò che avviene dopo un incidente, e prima di disperderci abbiamo voluto ricordare le vittime scrivendo alcuni nomi sul pavimento della piazza, in rappresentanza di quanti hanno perso la vita sull’asfalto”.