Sulla gestione dell’AIAS di San Filippo è guerra aperta tra l’OrSa e il presidente Fucarino

Sulla gestione dell’AIAS di San Filippo è guerra aperta tra l’OrSa e il presidente Fucarino

Sulla gestione dell’AIAS di San Filippo è guerra aperta tra l’OrSa e il presidente Fucarino

sabato 29 Maggio 2010 - 07:11

Continua il botta e risposta a suon di carte bollate, in cui ognuna delle due parti difende le proprie ragioni

In principio fu il sindacato autonomo OrSa Sanità a prendere carta e penna e stilare un lungo elenco di anomalie circa la gestione «bizzarra ed allegra » dell’Aias di San Filippo da parte di Cda e presidente.

In quel documento, il sindacato sosteneva che i lavoratori sono «costretti ad utilizzare risorse personali per soddisfare il servizio» e puntava il dito contro «un’ambigua gestione delle risorse pubbliche».

Immediata fu la replica del presidente Fucarino, che respinse al mittente ogni accusa, replicando punto per punto a quelle che ha testualmente definito «dichiarazioni infamanti poste in essere dall’Orsa». In merito al primo punto, così rispondeva: « tutti i dipendenti vengono retribuiti nel rispetto di quanto stabilito nel CCNL vigente, non risulta a codesto C.D.A. che i dipendenti abbiano messo alcun contributo a favore del lavoro che svolgono».

Quanto al secondo punto, Fucarino sottolineava che «l’Associazione trae riferimento dalle norme di legge e i rapporti sono regolate dal diritto privato, inoltre, è soggetta all’osservanza delle norme che regolamentano le Organizzazioni onlus, nonché alla stretta osservanza del regolamento, dello statuto e in ossequio allo statuto dell’Aias nazionale. I bilanci ad oggi sono stati regolarmente approvati dal Consiglio Direttivo della sezione, l’operato dei membri del consiglio è soggetto ai controlli, secondo i termini di legge, dai sindaci (eletti dai soci nel collegio dei revisori dei conti) e nel rispetto dei termini di legge viene approvato dall’assemblea dei soci ».

La difesa d’ufficio del presidente Fucarino non ha, però, spostato di un solo millimetro la posizione dell’Orsa, che non incassa ma anzi contrattacca con una nuova lettera, in cui – a conferma delle proprie ragioni – cita alcune sentenze del tribunale del lavoro.

Innanzitutto, scrive l’Orsa «una sentenza del Tribunale di Messina ingiunge all’A.I.A.S. nella persona del suo presidente pro-tempore di risarcire i lavoratori dalle spese affrontate a seguito del trasferimento» da Messina a San Filippo del Mela.

In secondo luogo, a supporto di quanto denunciato dal sindacato circa i livelli di retribuzione, che dovrebbero rispettare il CCNL vigente, l’Orsa evidenzia che «intervengono addirittura due sentenze: una del Tribunale di Barcellona P.G,. che ingiunge all’A.I.A.S. di S. Filippo di pagare ai lavoratori ricorrenti il corrispettivo economico relativo all’una tantum 2006-2008 ,che l’A.I.A.S. ha in parte omesso; e l’altra sentenza, del Tribunale di Messina, che condanna l’A.I.A.S. a corrispondere ingenti somme a 5 dipendenti, per un totale di circa 91.000 euro, relativi a differenze retributive, indennità di lavoro supplementare e/o straordinario, 13^ mensilità, che negli anni l’A.I.A.S. ha omesso di riconoscere ai lavoratori ».

Insomma, tra Aias e Orsa nessun armistizio all’orizzonte. La guerra prosegue, sperando che entrambe le parti ricordino che in mezzo ci sono soprattutto i diritti di persone che necessitano di un adeguato servizio di assistenza.

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