Maggiore attenzione da parte delle istituzioni alle ragazze madri. A chiederlo il presidente di -Progetto Messina-

Maggiore attenzione da parte delle istituzioni alle ragazze madri. A chiederlo il presidente di -Progetto Messina-

Maggiore attenzione da parte delle istituzioni alle ragazze madri. A chiederlo il presidente di -Progetto Messina-

mercoledì 01 Luglio 2009 - 08:20

Lettera al sindaco Buzzanca e all'assessore al ramo Aliberti del presidente dell'associazione Carmelo Giaimo: «Trascurando il problema, si stanno ponendo le basi per piu' ben gravi conseguenze»

Esiste un settore della società molte volte dimenticato, molte volte poco considerato e spesso poco sostenuto, quello delle ragazze madri. Ragazze che vivono condizioni di disagio economico e vere e proprie difficoltà a livello materiale e che si sentono lasciate sole dalle istituzioni.

La lettera al sindaco Giuseppe Buzzanca e all’assessore alle politiche sociali Pinella Aliberti del presidente dell’associazione Progetto Messina Carmelo Giaimo è chiara e lascia trasparire tanta amarezza nei confronti di politiche per i piu’ disagiati decisamente insufficienti nella nostra città: «ancora una volta quest’Associazione è chiamata a sostenere le tantissime famiglie di messinesi che, nell’assoluta indifferenza di un’Amministrazione Comunale contraddistintasi – in questo primo anno di attività – per avere impresso una forte decelerazione alle politiche del welfare, vivono condizioni di e di sofferenza sociale. Una gestione amministrativa che, a parte il parere di qualche politico ottimista e di qualche giornalista cieco, non può che essere considerata fallimentare e che sta portando alla progressiva emarginazione delle fasce sociali a rischio, ponendo le premesse a ben più gravi conseguenze».

Giaimo si sofferma soprattutto sulla notizia del mancato pagamento del contributo mensile alle ragazze madri in un primo momento, scrive Giaimo «giustificata da una banale dimenticanza nella richiesta dei fondi regionali, oggi, alla luce delle strategie annunciate dall’assessore competente, evidenzia invece l’esclusione sociale delle madri sole. Una scelta politica che, se confermata, indica una conoscenza approssimativa del tessuto sociale e della nuova gamma dei bisogni che in questa città sta alimentando forti tensioni nei sistemi di protezione sociale».

Il fenomeno delle ragazze madri, anche se poco conosciuto e scarsamente visibile per effetto della rete di protezione familiare, a Messina è cresciuto esponenzialmente negli ultimi 20 anni ed è destinato a crescere ulteriormente.

Ed è proprio a causa di questa difficile visibilità “statistica” e dell’assenza di leggi specifiche che gli unici interventi possibili diventano quelli assistenziali e dipendono esclusivamente dalla sensibilità e dalla preparazione degli amministratori: un’occasione per esaltarne il ruolo.

Chiedendo maggiore attenzione all’amministrazione comunale, il presidente di Progetto Messina conclude dicendo che «non tenere conto di queste specifiche realtà o peggio diffidare le donne dal manifestare la propria condizione equivale ad esprimere una condanna sociale, un atteggiamento sanzionatorio tipico di certa cultura familistica che poco si addice ad un rappresentante di giunta».

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