Ieri al Salone degli Specchi di Palazzo dei Leoni è stato presentato il libro del giornalista, ex corrispondente da Messina per il Giornale di Sicilia e autore di varie monografie, Giuseppe Messina dal titolo: “Messina, dal terremoto al Ponte”.
L’autore prende come capisaldi i tre eventi (due già accaduti, uno ancora solo “sulla carta”) che hanno -movimentato- la vita cittadina: il terremoto del 1908, la seconda guerra mondiale e la costruzione del Ponte sullo Stretto.
Piu’ della metà del libro, di 705 pagine, è dedicata al grande evento sismico vissuto attraverso gli articoli dei corrispondenti giornalistici dell’epoca, effettuando una analisi degli stessi e notando come, pratica diffusa ancor’oggi, dopo circa 3 mesi dal sisma l’interesse nazionale scemò notevolmente.
Dalla ricostruzione post-terremoto si passa al triste capitolo dei bombardamenti della seconda guerra planetaria, dove Messina ebbe un ruolo strategico in quanto da qui partì la ritirata delle truppe tedesche portando alla liberazione dal dominio nazi-fascista.
La rassegna continua con gli anni “d’oro” messinesi (anni ’50-’60), con la ricostruzione, la rinascita, la voglia di riscatto.
Il riscatto che Messina potrebbe avere dalla costruzione del Ponte che, a parte discorsi politici e di convenienza economica, porterebbe di nuovo la nostra città al “centro del mondo”.
Il prof. Franz Riccobono, autore della prefazione del libro, edito da Armando Siciliano Editore, spiega una “lacuna” del libro, quella relativa al periodo fascista: «si tratta di una scelta voluta, forse per non entrare nel merito di una vicenda della nostra storia che suscita ancora, ahimè, risentimenti e polemiche a cui Pippo Messina, per la serenità del racconto, ha preferito rinunciare a pie’ pari».
