Misure per contrastare l’emergenza caldo: i sindacati dei pensionati chiedono trasparenza e certezza delle prestazioni

Misure per contrastare l’emergenza caldo: i sindacati dei pensionati chiedono trasparenza e certezza delle prestazioni

Misure per contrastare l’emergenza caldo: i sindacati dei pensionati chiedono trasparenza e certezza delle prestazioni

martedì 08 Giugno 2010 - 16:42

Cgil, Cisl e Uil respingono l’ipotesi di affidare il servizio alle “solite note cooperative” e sollecitano un confronto con l’assessore Aliberti

La bella stagione è ormai alle porte e, secondo gli esperti meteo, le temperature miti sono pronte a lasciare il posto al caldo afoso che solitamente caratterizza le nostre estati. L’emergenza caldo, dunque, è dietro l’angolo ed urgono provvedimenti per alleviare i possibili disagi. Soprattutto per gli anziani. L’amministrazione comunale, nella persona dell’assessore ai servizi sociali Pinella Aliberti, ha già convocato i soggetti interessati per mettere in campo le misure necessarie.

Contro il metodo adottato dall’ assessorato, però scendono in campo i sindacati dei pensionati SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP, a cui non piace per nulla l’ipotesi di mettere insieme “le solite note cooperative, le Istituzioni e le parti sociali”. La presenza di potenziali gestori dei servizi in questa fase – scrivono in un documento – sarebbe infatti una anomalia inaccettabile. Si eviti – sostengono con fermezza – di elargire soldi a cooperative e medici per prestazioni destinate a restare in gran parte virtuali.”.

CGIL, FNP-CISL e UILP chiedono alla Aliberti un confronto ed in attesa che ciò avvenga, i segretari generali delle tre sigle sindacali, Locorotondo, Muscolino e Catania forniscono un’anticipazione della strategia che loro ritengono più incisiva .

“Consideriamo negative le esperienze precedenti ed è quindi da evitare – si legge in documento unitario – la dispersione di preziose risorse a favore di cooperative per improbabili e comunque generici e vaghi loro interventi a favore delle fasce più deboli. Lo stesso dicasi per i medici.

Proponiamo un cambio radicale fondato su trasparenza, certezza delle prestazioni, efficienza organizzativa, controllo sociale qualiquantitativo”.

“Affinché si realizzi un’azione di contrasto seria ed efficace nella tutela delle fragilità, riteniamo che occorra prioritariamente puntare sulla prevenzione e sull’integrazione socio sanitaria.

Concretamente: il comune dovrebbe fornire, d’intesa con l’ASP, ai medici di base l’elenco delle persone in età avanzata che vivono sole e che, nella nostra città, sono oltre 20mila. Tutte queste persone dovrebbero essere contattate almeno con frequenza settimanale dal proprio medico. Meglio sarebbe se ricevessero anche qualche visita domiciliare. Ovviamente quanto sopra vale anche – a prescindere dall’età – per tutte le persone in particolari condizioni di fragilità, disabilità, non autosufficienza e disagio”.

I medici di famiglia dovrebbero nel più breve tempo possibile fornire all’assessorato comunale l’elenco dei propri assistiti che necessitano di cure a assistenza particolari che potrebbero essere affidate, dicono i sindacati, ai volontari. Secondo le tre sigle sindacal,i potrebbe essere “utile anche il potenziamento e l’ampliamento di alcuni sevizi teoricamente già esistenti (assistenza domiciliare) seguendo procedure pubbliche e con controlli circa l’effettiva realizzazione”.

“Ci rendiamo conto – sottolineano i sindacati – che la nostra proposta confida anche su un supplemento di disponibilità dei medici di base. Essi in passato sono stati anche un sicuro riferimento per ogni famiglia. Noi vogliamo continuare a pensare che, almeno nei casi di emergenza, possano tutt’ora esserlo”.

Altro elemento imprescindibile – concludono – sarà la comunicazione. Sarà infatti fondamentale mettere a conoscenza dei servizi offerti i cittadini interessati ( anziani soli e diversamente abili)attraverso ad esempio “un numero telefonico unico di accesso ai servizi”.

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