L’olio di Mandanici supera la concorrenza: La “Sapori di San Leo” premiata come migliore produzione del Dop Valdemone

L’olio di Mandanici supera la concorrenza: La “Sapori di San Leo” premiata come migliore produzione del Dop Valdemone

L’olio di Mandanici supera la concorrenza: La “Sapori di San Leo” premiata come migliore produzione del Dop Valdemone

sabato 14 Agosto 2010 - 07:36

La “Antonino Romeo” entra nella rosa dei sei finalisti

L’olio di Mandanici sul podio dei vincitori. La terza “Rassegna degli Oli della Valle dell’Alcantara e della provincia di Messina” si è chiusa con la premiazione delle migliori produzioni di Dop Valdemone dell`annata 2009-2010. Ad aggiudicarsi il primo premio l’azienda “I Sapori di San Leo” di Romeo- Ferraro, mentre il secondo e terzo premio è andato a due imprese agricole di Francavilla di Sicilia. Trenta le ditte che hanno partecipato al concorso, ma solo sei quelle ammesse alla selezione finale. Tra queste anche un’altra azienda di Mandanici, quella di Antonino Romeo. “E’ un ottimo risultato -commenta soddisfatto Armando Carpo, sindaco di Mandanici- soprattutto se si considera tra quali e quante difficoltà queste imprese operano ogni giorno. Tranne rarissime eccezioni, i giovani non sono più interessati ad un’attività dura e faticosa come quella della produzione di olio. Inoltre, paghiamo lo scotto di politiche comunitarie poco attente, che con i contributi a pioggia da un lato e con normative poco attente alla qualità dei prodotti dall’altro, penalizzano pesantemente gli imprenditori del settore”.

Fino a pochi decenni fa l’olio di Mandanici, piccolo centro collinare del versante jonico messinese, era famoso nella Sicilia Orientale per l’alto livello dei propri prodotti e si era conquistato un proprio spazio tra le produzioni di alto livello. Questo anche grazie al particolare clima locale ed alla tipologia delle piante, perché era, e lo è ancora oggi, possibile coltivarle senza utilizzare antiparassitari. Nelle annate migliori si arrivava ad una produzione complessiva media di 12 mila quintali, ma negli ultimi anni la produzione è scesa a 2.500. In questi ultimi anni il settore olivicolo ha subito un consistente massacro che ha costretto molti olivicoltori ad abbandonare definitivamente i secolari uliveti che per molti decenni hanno rappresentato per Mandanici la principale fonte economica. Dei tanti frantoi attivi a Mandanici l’unico rimasto, totalmente rinnovato secondo le nuove esigenze di produzione, è quello della ditta Lenzo. Quando l’olivicoltura era la fonte principale di reddito della zona, oltre 300 tra braccianti e addetti ai frantoi lavoravano per sette mesi l’anno.

Attualmente, nonostante le gravi difficoltà, c’è ancora chi non è intenzionato ad arrendersi e, andando in controtendenza, si è dedicato con passione e professionalità al recupero di una risorsa che potrebbe riversi determinate per lo sviluppo economico della comunità. “Tra i pionieri di questa nuova sfida ci sono i fratelli Romeo di Badia -aggiunge ancora il sindaco Carpo- che insieme ad altri produttori si stanno organizzando per dare un nuovo impulso a questa attività. La coltivazione biologica è spinta al massimo e la raccolta è effettuata mediante brucatura a mano nel momento giusto di inolizione per esaltare le qualità organolettiche ed il contenuto di antiossidanti. Le olive sono poi collocate in cassette forate ed immediatamente trasferite nel frantoio gestito da Antonino Lenzo, dove si utilizzano tecnologie all’avanguardia, per essere lavorate ad una temperatura ottimale che va dai 27 ai 29 gradi. Certamente i costi di produzione lievitano -conclude Carpo- ma è questa la strada da percorrere per far recuperare all’olio di Mandanici il proprio ruolo da protagonista”.

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