Scuola. Messina è pronta ad accogliere la manifestazione regionale di domani contro i tagli effettuati dal Governo nazionale

Scuola. Messina è pronta ad accogliere la manifestazione regionale di domani contro i tagli effettuati dal Governo nazionale

Scuola. Messina è pronta ad accogliere la manifestazione regionale di domani contro i tagli effettuati dal Governo nazionale

sabato 11 Settembre 2010 - 08:36

Il mondo sindacale e politico si mobiltano

In vista della Manifestazione regionale di domani dal titolo “Invadiamo lo Stretto : Un ponte per la scuola”, i precari siciliani della scuola pubblica, i sindacati e i partiti politici si mobilitano.

Le cifre parlano di circa 7 mila precari della scuola pubblica, che domani manifesteranno sulle due sponde dello Stretto di Messina, contro i tagli della legge 133 e la riforma del ministro Gelmini.

Per i precari la priorità adesso non è il “Ponte sullo Stretto”, ma la tutela della scuola pubblica e dei posti di lavoro .

L’inizio della marcia sulla città è prevista intorno alle 10,30 in zona Masotto, in via della Libertà (all’altezza della Fiera campionaria, di fronte agli imbarcaderi). Arriveranno a Messina i lavoratori da ogni parte della Sicilia: tre pulman da Trapani, quattro da Catania, uno da Ragusa, uno da Enna, uno da Caltanissetta, cinque da Palermo, due da Agrigento, uno da Siracusa. Sulla riva opposta dello Stretto, a Villa S. Giovanni, arriveranno pullman dalla Puglia e dalla Campania.

La manifestazione è stata promossa dalla rete di precari di Agrigento, con l’adesione di Flc-Cgil, Cobas, Coordinamento dei precari in lotta e Comitati provinciali.

-Non abbiamo intenzione di bloccare gli imbarcaderi, faremo un volantinaggio per sensibilizzare l’opinione pubblica. La Sicilia è la regione più colpita dai tagli dopo la Campania – dichiara Emma Iannì della Rete precari di Agrigento – Spero che il governo capisca che si tratta di una mobilitazione spontanea e che i precari non sono oggetto di strumentalizzazioni politiche-.

Il “dramma” dei precari ha mobilitato la Cgil di Messina, che questa mattina ha tenuto una Conferenza stampa sugli effetti dei tagli della scuola pubblica e che domenica aderirà alla manifestazione.

A spiegare cosa significa essere precari nella scuola della riforma Gelmini, è stata la testimonianza di Letizia Sauta e Rosaria Marchetta , la due precarie che nel 2009 attuarono lo sciopero della fame davanti alla casa comunale.Due storie in bilico tra la fatica di 15 anni di lavoro e la certezza di un futuro peggiore.

Letizia ha lasciato Messina, per andare a lavorare al Nord, apprezzata da colleghi e genitori, increduli di vedere una quarantasettenne madre di due figli che lascia tutto per un incarico annuale che oggi non sa ancora se riuscirà a conquistare.

Sesta in graduatoria a Messina, un’insegnante con molta esperienza, Rosaria Marchetta, che lo scorso anno ha lavorato perché ripescata da una seconda convocazione, al contrario di Letizia ha una certezza: quest’anno niente incarico! Tutti i posti sono stati assegnati ai 201 insegnanti elementari in soprannumero, che si trovano dopo 25-30 anni di servizio, a 55-60 anni spostate da Messina a Capizzi o a Mistretta.

Dichiara Marchetta : -Oggi siamo qui perché vogliamo, ancora una volta, dare voce alla scuola attaccata e indifesa, una scuola che, demagogie a parte, rappresentava nella primaria, un modello di eccellenza per le statistiche europee, e che oggi, solo grazie all’impegno di tutti i lavoratori tiene con passione e determinazione il peso di riduzioni non giustificate rispetto al numero dei nostri alunni-.

Alla conferenza hanno preso parte Lillo Oceano , segretario generale della Cgil di Messina e Graziamaria Pistorino , segretaria generale della Flc, la categoria della Cgil che segue il settore scuola università e ricerca.

“Meno insegnanti per le scuole dell’infanzia, meno insegnanti per il tempo pieno alla primaria, formazione di classi sovraffollate o pluriclassi in piccoli centri di montagna o piccole isole – dichiara la Pistorino – E le cose nelle scuole medie di primo e secondo grado non vanno certo meglio: meno tempo prolungato, meno ore di Italiano e di Tecnologia, eliminazione di indirizzi, di materie e soprattutto delle ore di scuola, da 36 a 30 negli Istituti Tecnici, meno Latino e Greco al Liceo Classico, meno Geografia all’istituto nautico, meno laboratori per l’istituto d’arte”.

“Dietro la facciata della riforma in chiave modernista- ha aggiunto Oceano – la legge Gelmini di fatto taglia risorse e personale alle nostre scuole pubbliche con una duplice grave conseguenza: ridurre le chance delle giovani generazioni e cancellare migliaia di posti di lavoro in un momento in cui, invece, per contrastare la crisi e l’arretramento del mondo occidentale, si dovrebbe investire in scuola, ricerca e istruzione ”.

Anche Il Partito di Rifondazione Comunista e il Partito dei Comunisti Italiani di Messina, appoggiano le richieste degli insegnanti per un rilancio della scuola, della formazione e dei diritti del lavoro, organizzando per oggi al Salone degli specchi della Provincia di Messina, un’ “assemblea pubblica contro le misure liberiste e antipopolari del Governo”. L’assemblea è aperta a tutti i cittadini, lavoratori, associazioni, forze sindacali e politiche. Presenti all’iniziativa : Cgil, Cgil Flc, C.I.P., Sfida, Anief, Osservatorio scuola, Cobas, Rdb, Cub, Orsa, Orsa Scuola e il segretario regionale del P.R.C Luca Gangemi .

Se le conseguenze nazionali dei tagli alla scuola sono desolanti, è il meridione a pagarne le conseguenze più care e per Messina è una vera tragedia. Con questi provvedimenti nella nostra provincia la disponibilità di posti è stata quasi azzerata. C’è chi dopo dieci o venti anni di servizio è rimasto senza lavoro, mentre le famiglie non potranno fruire del tempo pieno richiesto e soprattutto molti saranno i bambini svantaggiati, senza il supporto dell’insegnante di sostegno.

Secondo la sinistra, questo accade non per mere sviste tecniche, ma perché paghiamo da un lato oltre vent’anni di cattiva gestione del Provveditorato ispirata a pratiche clientelari, dall’altro la debolezza di una classe dirigente, politica e amministrativa, totalmente succube del governo in carica, per cui le istituzioni locali restano assolutamente passive, prone ai voleri di Roma.Inoltre l’Ufficio Scolastico Provinciale e la ASL inspiegabilmente aggiungono del proprio con interpretazioni restrittive e talvolta illegittime della normativa in vigore.

Anche Il circolo “Matteo Cucinotta” di Sinistra Ecologia Libertà di Messina aderisce alla manifestazione di domani. Il circolo ha inoltre inoltrato un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Messina, inviato anche al Prefetto, per fare chiarezza sulle assurde decisioni del provveditorato di Messina che nei giorni scorsi aveva deciso di chiudere il ricevimento, lasciando nell’incertezza centinaia di docenti.

Contro la Riforma, che taglia il futuro di milioni di studenti, calpestando i diritti dei lavoratori, Sinistra Ecologia Libertà si mobilita in tutta Italia per risollevare la scuola pubblica.

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