Le modifiche degli orari dei treni in vigore dal 15 giugno prossimo penalizzeranno i pendolari: è questo il motivo di una petizione inviata ai responsabili del dipartimento ferroviario di Palermo.

Nello specifico si indicano i treni in partenza da Palermo verso Messina, soprattutto gli espressi a lunga percorrenza ed in particolare tre, tutti anticipati di un’ora: il 1940 per Torino dalle 14.30 alle 13.30, il 1932 per Venezia dalle 16.00 alle 15.00 ed il 1920 per Milano dalle 17.00 alle 16.00.

Il disagio si crea soprattutto per chi e sono tanti, terminano di lavorare alle 17.00; con i nuovi orari, dovrebbero attendere alla stazione di Palermo fino alle 18.05, per prendere il 3892, che, oltretutto, non è un espresso, ma un treno diretto. Rispettando le scelte aziendali, che guarda molto alla riduzione dei costi, è scritto nella petizione, si invitano gli organi preposti ad una rilettura degli orari.

Una soluzione potrebbe essere posticipare il regionale in partenza alle ore 15,25 e spostarlo alle ore 17, per una più completa copertura della fascia oraria. Il dipartimento di Palermo verrà incontro alle esigenze dei pendolari? In linea teorica gli orari treni dovrebbero essere predisposti a misura di chi viaggia, ma spesso non rispondono alle esigenze degli utenti. Il paradosso si verifica in alcuni casi, quando si tocca con mano l’utilità di un treno e alla scadenza scompare o viene modificato. Peggio ancora è la nuova moda delle ferrovie: il treno soppresso. Si ricevono, di contro, le più svariate motivazioni, sulle quali è meglio sorvolare. Lo stesso è per le infinite recriminazioni dei viaggiatori, stanchi pure di protestare.