Trivellazioni a Torre Faro, atto secondo ma stesso copione: Eurolink rimane fuori dai cancelli

Trivellazioni a Torre Faro, atto secondo ma stesso copione: Eurolink rimane fuori dai cancelli

Trivellazioni a Torre Faro, atto secondo ma stesso copione: Eurolink rimane fuori dai cancelli

mercoledì 15 Settembre 2010 - 09:19

L’avvocato Briguglio ha consegnato ai rappresentati del Contraente generale copia del ricorso presentato al Tribunale di Messina. Ecco cosa dice l’atto

Chi si aspettava l’effetto sorpresa o colpi di scena è rimasto deluso.

I condomini del complesso Torre Faro hanno messo in atto la stessa, identica opposizione civile e pacifica di cui ieri si erano resi protagonisti i residenti del complesso residenziale “Due Torri”. Atto secondo ma medesimo copione, dunque: accesso vietato all’interno dei giardini privati per le trivelle di Eurolink, società di progetto che si occupa della progettazione e realizzazione del Ponte sullo Stretto.

A bloccare i delegati di Eurolink – e cioè il coordinatore delle attività dell’ufficio di Messina, Giovanni Parisi, il responsabile delle analisi geognostiche, Santi Vinci, accompagnati anche oggi dal consulente legale Ottaviano Augusto – sono stati ancora una volta l’avvocato Carmelo Briguglio, legale rappresentante sia del “Due Torri” che del “Torre Faro” e l’amministratore di quest’ultimo condominio, Vincenzo Faranda, impegnato- sin dal primo momento – in una strenua battaglia in difesa della propria casa, che considera bene immobile di grande valore economico ma soprattutto affettivo. “Vi chiediamo di rivedere i vostri programmi a dopo il 22 settembre, data in cui saremo convocati dinnanzi al giudice ” ha detto Faranda al geologo Vinci, seguito a ruota dall’avvocato Briguglio, che ha personalmente consegnato brevi manu il ricorso d’urgenza, ex art 700, presentato al Tribunale di Messina.

Nell’atto giudiziario, che consta di 21 pagine, l’avv. Briguglio contesta in particolare ad Eurolink la violazione degli articoli 2 e 32 della Carta Costituzionale, e degli articoli 844, 2043, 2050 e 2059 del Codice civile. «La Costituzione – si legge nel documento- attribuisce al diritto alla salute un contenuto di socialità e di sicurezza tale che esso si presenta non solo come mero diritto alla vita e all’incolumità fisica, ma anche come vero e proprio diritto all’ambiente salubre, che non può venire compromesso neppure dalla pubblica amministrazione che agisca a tutela degli interessi pubblici».

Secondo il legale ed i suoi assistiti «durante le perforazioni nell’adiacente via Circuito le vibrazioni sono state talmente rilevanti da produrre lesioni a parte delle abitazioni limitrofe». Ai danni materiali, si aggiunge poi un ulteriore disagio: il «rumore provocato dalla trivella dell’area condominiale», che viene testualmente definito «intollerabile, incomparabilmente superiore, quanto a intensità, al fisiologico rumore di fondo», come attestato dalla « relazione tecnica acustica a firma dell’ing. Fabio Musso ha rilevato il mancato rispetto dei limiti di legge».

A questi due aspetti, se ne aggiunge uno decisamente più grave secondo i condomini , che rischia di incidere sulla loro salute .Come specificato nel ricorso, nell’attività «di perforazione» si utilizzerà «azoto liquido all’interno di un’area ad alta densità abitativa e « le relative esalazioni, che per mere questioni di peso tendono a depositarsi in basso, non possono essere respirate» altrimenti si rischia il «soffocamento». Evidenziate le ‘anomalie’ delle operazioni di trivellazione programmate da Eurolink, Briguglio in nome e per conto dei suoi assistiti chiede «in via preliminare di disapplicare il provvedimento amministrativo di autorizzazione» all’accesso alle aree «adottato dalla Società Stretto» e quindi «l’atto di avviso di accesso adottato da Eurolink»; sempre in via preliminare, e cautelativamente, «l’accesso dei soggetti incaricati dalle società agli immobili di proprietà condominiale»; ancora, «accertare e dichiarare la non tollerabilità e la pericolosità, con conseguente danno che deriva alla salute dei ricorrenti, delle immissioni sonore» conseguenza «dell’attività di cantiere, delle trivellazioni, del traffico e della movimentazione dei mezzi pesanti». Per effetto di ciò, «ordinare o condannare» le società Stretto ed Eurokink «ad astenersi in toto dall’avviare e dall’installare il cantiere nonché dal porre in esercizio la prevista attività di carotaggio e trivellazione nell’area di interesse, in subordine, ordinare o condannare le due società alla riduzione e al mantenimento delle immissione sonore prodotte dalle attività di cantiere e di trivellazione all’interno del condominio entro i limiti consentiti dalla legge, adottando i rimedi suggeriti dalla tecnica capaci di ricondurre le immissioni sonore al di sotto della soglia d’intollerabilità».

Anche stamattina, a supportare la protesta pacifica dei condomini del complesso residenziale -Torre Faro- c’erano i no-pontisti.

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