La Uil di Messina contesta la nuova manovra finaziaria del Governo: gravi le ripercussioni sulla nostra città, già penalizzata dalla crisi

La Uil di Messina contesta la nuova manovra finaziaria del Governo: gravi le ripercussioni sulla nostra città, già penalizzata dalla crisi

La Uil di Messina contesta la nuova manovra finaziaria del Governo: gravi le ripercussioni sulla nostra città, già penalizzata dalla crisi

lunedì 07 Giugno 2010 - 09:01

Così segretario generale della Camera Sindacale Provinciale UIL Amato durante il primo comitato direttivo nella nuova sede di Contesse

“Ancora una volta nel mirino del governo lavoratori dipendenti e pensionati”. Questo il primo commento del segretario generale della Camera Sindacale Provinciale UIL di Messina Costantino Amato sulla nuova manovra finanziaria elaborata dal governo e già fortemente contestata dal sindacato. “Comprendiamo – precisa Amato – la necessità di mettere in atto alcune riforme specie per ciò che concerne la Pubblica Amministrazione e il sistema fiscale, ma riteniamo che le riforme debbano essere accompagnate da politiche di sviluppo capaci di creare nuova occupazione. Il primo passo da compiere in tal senso è una concreta riforma del sistema fiscale che attualmente presenta diverse anomalie che alterano l’efficacia della redistribuzione dei redditi (alta tassazione di salari e pensioni, bassa tassazione sulle speculazioni finanziarie, alto livello di evasione ed elusione fiscale e il sommerso, stimato dall’ISTAT nel 17 per cento del PIL). Un sistema anomalo che fa sì che oltre 80 per cento dell’IRPEF sia a carico di lavoratori dipendenti e pensionati, con una pressione fiscale pari ad oltre il 43 per cento del reddito. Una percentuale tra le più alte del mondo occidentale”.

“Ecco perché – prosegue Amato – è necessario portare il sistema ad una riduzione del carico fiscale attraverso un significativo aumento delle detrazioni e degli assegni per coniuge e figli a carico. Un modo efficace per ottenere il doppio beneficio dell’aumento dei salari e dell’impulso ai consumi, punto di partenza per uscire dalla crisi. Una crisi che sta letteralmente schiacciando il nostro territorio, afflitto da un numero sempre crescente di disoccupati, cassintegrati (270.532 le ore di cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga autorizzate, con circa 1592 cassintegrati nei primi 4 mesi del 2010, in tutta la provincia nel solo mese di aprile 2010, il 92,4 per cento in più rispetto al dato dello scorso anno che vedeva ad aprile 2009 140.620 ore autorizzate di cassa integrazione) e lavoratori in mobilità. “Uno scenario – prosegue Amato – che rischia di diventare apocalittico se si pensa che i tagli agli enti locali rischiano di aumentare la pressione fiscale a livello locale e precludere la qualità dei servizi al cittadino, dalla sanità, all’edilizia scolastica ai fondi per i diversamente abili”.

“Per questo motivo – conclude Amato – è necessario un forte patto sociale per lo sviluppo e l’occupazione, a Roma, come a Palermo, come a Messina. Un patto che veda in prima linea la politica, sino ad oggi assente nel dare risposte certe e concrete ai bisogni della città. Un patto che veda in trincea un sindacato forte e compatto che si batta strenuamente a tutela di tutti i cittadini. Ecco perché la UIL ritiene fondamentale riprendere le fila di un percorso unitario con CGIL e CISL, al fine di avviare un confronto serrato con le parti datoriali a tutela dei lavoratori e dei posti di lavoro. Uno sforzo comune alla ricerca di convergenze programmatiche su possibili percorsi di sviluppo”.

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