Le ipotesi di lavoro sulle linee guida del “Documento di Programmazione Triennale 2007/2009- dell’Università di Messina sono state illustrate, nel corso di una riunione nell’Aula Magna tra i presidi di Facoltà, i delegati del Rettore e i coordinatori dei gruppi di lavoro impegnati nella redazione del Documento.

Nel corso della prossima settimana è prevista una nuova riunione per acquisire proposte eosservazioni che saranno mirate a rilanciare la competitività dell’Ateneo, migliorare l’offerta formativa, la ricerca, i servizi agli studenti, l’internazionalizzazione e affrontare i problemi del personale.

La programmazione 2007/2009 differisce dalle precedenti programmazioni proprio perché si colloca nel totale rispetto dell’Autonomia didattica, finanziaria e di governo delle Università.

In tale direzione, il Ministero dell’Università (MUR) si limita a finanziare ed a regolamentare, attraverso l’individuazione di alcune linee-guida, le modalità di valutazione dei risultati ottenuti dai singoli Atenei, a differenza delle precedenti programmazioni, nelle quali il MUR decretava ex-ante le risorse da destinare agli obiettivi assegnati.

Gli aspetti salienti sono essenzialmente riconducibili a:

– la valutazione ex post dei risultati, che rimarca la discrezionalità decisionale degli Atenei nel fissare gli obiettivi strategici da perseguire, sulla base delle proprie vocazioni e peculiarità;

– un sistema di premialità dei singoli Atenei correlato alla loro capacità di migliorare i risultati conseguiti rispetto ad un indice di risultato per ogni area;

– la qualità dei percorsi di laurea e laurea magistrale, sia in relazione ai “requisiti qualificanti- che alla mobilità degli studenti da una università all’altra, al momento della scelta di iscriversi a una laurea magistrale;

– lo sviluppo delle attività di ricerca, in termini di risultati positivi riguardo alla valutazione dei progetti presentati, all’investimento in borse di dottorato, alle quote di bilancio investite direttamente in finanziamento della ricerca, e alle performances relative all’acquisizione di fondi da soggetti esterni per svolgere attività di ricerca;

– il sostegno agli studenti, verificato riguardo alle percentuali di riuscita negli studi durante il primo anno di corso, agli occupati un anno dopo la laurea, e all’offerta di apprendimento permanente;

– l’internazionalizzazione, sia riguardo agli studenti che alle attività di ricerca e formazione;

– le scelte sulle dinamiche del personale, rispetto alle spese complessive, e con riferimento alla priorità di investimento sui giovani ricercatori.