Vacanze terminate. Il popolo studentesco saluta e “archivia” l’estate 2010

Vacanze terminate. Il popolo studentesco saluta e “archivia” l’estate 2010

Vacanze terminate. Il popolo studentesco saluta e “archivia” l’estate 2010

sabato 11 Settembre 2010 - 05:48

Gli studenti messinesi si preparano a tornare tra i banchi di scuola. Ma la mente rimane “ancorata” ai giorni di vacanza

Il mondo della scuola è in fermento. Al di là e al di qua della cattedra. Non più solo per le proteste e la manifestazioni organizzate da personale docente, precari e sindacati investiti dagli effetti dei tagli causati dalla riforma Tremonti-Gelmini, ma perché è ormai prossimo l’inizio dell’anno scolastico 2010/2011, un anno che, considerate le premesse, si prospetta quanto mai movimentato.

Stavolta però non è di sit-in o cortei che vogliamo parlarvi, ma solo di loro, i giovani e giovanissimi studenti che tra qualche giorno torneranno a “scaldare” i banchi. Alcuni solo in senso figurato, altri nel vero e proprio senso della parola, considerando magari la scarssa propensione allo studio.

Per cercare di testare umori e stati d’animo, abbiamo deciso di fare un giro nell’ex-affollatissima spiaggia di Capo Peloro, cornice ideale per intense giornate da trascorrere in riva al mare tra tuffi, pallavolo, racchettoni e beach soccer, approfittando magari dell’occasione per stringere nuove amicizie destinate a diventare la “storia” dell’estate. Il nostro giro tra i grandi puzzle di asciugamani colorate avviene nel pieno della settimana. Tanti sono coloro che decidono di sfruttare fino in fondo le belle giornate che da a qui a poco, “richiusi” tra le quattro pareti di un’aula e “imprigionati” tra due sedie, verranno rimpiante.

“Ormai siamo rimasti in pochi – ci spiega Matteo 17 anni, studente dell’Archimede, al mare insieme ad altri sei amici – fino a qualche giorno fa eravamo il doppio. Molti però sono venuti qui solo per le vacanze e ormai sono andati via”. Tra una chiacchiera e l’altra non mancano gli inconfondibili trilli dei messaggi. In molti casi sono proprio loro, i “grandi assenti”, in viaggio lungo l’infinita Salerno-Reggio Calabria, in questo caso Reggio Calabria-Salerno.

Ai “sopravvissuti” della comitiva estiva chiediamo con che spirito si preparano ad affrontare il grande ritorno: “Sarà terribile – ci dice Roberta (Maurolico) – soprattutto le prime settimane, quando i professori non saranno più comprensivi e cominceranno a fare sul serio. A quel punto non ci saranno più giustificazioni e ricominceranno i lunghi pomeriggi di traduzioni, di greco e latino”.

Decisamente meno preoccupato Antonio al penultimo anno dell’Istituto Nautico: “State tranquilli, appena ci renderemo conto di essere tornati a scuola sarà già il momento delle vacanze di Natale”, affermazione “sostenuta” da inconfondibili risatine di sottofondo. “Si certo – gli fa eco Giusy (Liceo Seguenza) – parla per te che non hai mai fatto niente. Per quanto mi riguarda sta per consumarsi un dramma”.

Non manca poi l’esercito degli scioperanti convinti, pronti a cavalcare l’onda dei malumori che attraversano il mondo della scuola: “Con questa storia della Gelmini – afferma sicuro Gianluca che spera così di rassicurare i “colleghi” che più sembrano soffrire il ritorno tra i banchi di scuola – ci saranno un sacco di manifestazioni che per noi significheranno giorni di vacanza”.

Passano gli anni dunque, ma le abitudini studentesche di fine estate non cambiano, o almeno non a livello di morale. Difficile certo incontrare comitive di giovani con in mano una chitarra o un “mangia nastri”, (oggi sostituti da super tecnologici I-phone), ma lo spirito, quello sì, rimane immutato nel tempo. Il popolo degli studenti, rimane diviso tra i preoccupati, i superficiali, i “rassegnati”, i timorosi. Per scacciare il “fantasma scuola” basta però poco: una risata, una battuta, il racconto di un aneddoto, ed ecco che l’intera comitiva si rituffa nell’atmosfera di qualche giorno addietro.

Arriva il momento dei saluti, auguriamo ai ragazzi un grande in bocca al lupo e ci avviamo verso il parcheggio ai piedi del Pilone. Poco prima di salire in macchina la nostra attenzione viene catturata da un gruppetto di ragazze indaffarate a scambiarsi diari e penne colorate per il rito, forse ormai poco praticato, delle dediche e dei pensieri di fine vacanze.

Abbandoniamo quindi il semi deserto spiazzale di Capo Peloro con la certezza che anche il popolo studentesco ha “archiviato” e salutato l’estate 2010.

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