Senza 50 milioni di euro in cassa, addio al bilancio previsionale e via al dissesto

Senza 50 milioni di euro in cassa, addio al bilancio previsionale e via al dissesto

Danila La Torre

Senza 50 milioni di euro in cassa, addio al bilancio previsionale e via al dissesto

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lunedì 26 Novembre 2012 - 16:21

La notizia è emersa al termine del vertice che si è tenuto a Palazzo Zanca tra il commissario straordinario ed i deputati regionali messinesi. Pronta una richiesta di prestito a fondo perduto al Governo, ma c’è anche un’alternativa. Intanto Croce ed i suoi esperti lavorano alle misure correttive da presentare alla Corte dei Conti entro l’8 dicembre

Il tempo stringe, il disavanzo si allarga. I 20 milioni di euro di gap tra entrate ed uscite che ad oggi hanno reso impossibile la chiusura in pareggio del bilancio di previsione 2012 sono “lievitati” a 50 milioni di euro. Senza i quali il documento economico-finanziario del Comune non potrà essere “partorito” ed il dissesto sarà inevitabile . La notizia, catastrofica, è emersa al termine del vertice che si è tenuto a Palazzo Zanca tra il commissario straordinario Luigi Croce ed i deputati regionali messinesi. All’appello di Croce, che ha fortemente voluto quest’incontro, hanno riposto quasi tutti, erano infatti presenti Bernadette Felice Grasso (Grande Sud), Nino Germanà (Pdl), Valentina Zafarana (Movimento cinque stelle), Marcello Greco (Crocetta presidente), Santi Formica (Pdl), Giuseppe Picciolo (Mpa-Pds), Franco Rinaldi, Pippo Laccoto e Filippo Panarello (Partito democratico), e Giovanni Ardizzone, (Udc), unico assente – ma giustificato per questioni di salute- Pippo Currenti (Musumeci presidente).

Entrati alla spicciolata con volti sorridenti, i dieci onorevoli sono usciti, dopo circa un’ora e mezza di colloquio, con espressioni cupe ed una missione da portare a termine, in maniera compatta e senza distinzioni di colore politico: “convincere” il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, a battere cassa al Governo nazionale per fare arrivare al più presto nelle casse comunali i 50 milioni di euro che servono per far quadrare i conti del Comune di Messina e salvarlo dal crack, tirandolo fuori dalle sabbie mobili del fallimento, che continuano a trascinarlo sempre giù. Non c’è tempo per aspettare il Fondo di rotazione – istituito dal Decreto legge 174, che è già approdato in Senato e dovrà essere convertito in legge entro il 9 dicembre – i soldi servono il prima possibile, perché entro il 31 dicembre il bilancio dovrà essere approvato dal Consiglio comunale.

Se l’esecutivo romano dovesse rispondere picche alla richiesta di elargizione di un prestito a fondo perduto – come quello che il Governo Berlusconi destinò a Palermo e Catania, scongiurando il dissesto dei due Comuni – l’alternativa potrebbe essere l’ anticipazione dei 50 milioni di euro da parte della Regione, in attesa che in riva allo Stretto arrivino le somme del fondo di rotazione. E’ evidente, che in entrambe le ipotesi, i deputati regionali messinesi si trovano dinanzi non ad una semplice missione ma ad una missione quasi impossibile, visto che anche la Regione è ad un passo dal default e lo Stato, in questo momento, non può certo permettersi si fare favoritismi, aiutando Messina e penalizzando tutti quegli altri comuni, siciliani e non solo, che stanno vivendo dal punto di vista economico-finanziario lo stesso dramma.

I deputati, che si insedieranno il prossimo 5 dicembre per la prima seduta della sedicesima legislatura dell'Assemblea regionale siciliana, sono comunque pronti a fare fronte comune, «senza fughe in avanti» come ha sottolineato il deputato del Pdl Nino Germanà appena uscito dalla stanza di Croce. I rappresentanti messinesi chiederanno, quindi, un incontro urgente con Crocetta, che già conosce la situazione economica del Comune, affinché porti all’attenzione del Governo nazionale il “caso Messina”, sollecitandolo a trasferire

nelle casse di Palazzo Zanca quei 50 milioni di euro indispensabili per chiudere i conti del previsionale. Crocetta volerà a Roma giovedì prossimo e non è escluso che porterà in tasca la richiesta di prestito "sottoscritta" da Croce ed i deputati regionali messinesi.

Intanto, tornando in quel di palazzo Zanca, va detto che l’argomento bilancio di previsione 2012 era già stato affrontato in mattinata nell’apposita commissione consiliare , alla quale aveva preso parte anche Croce, accompagnato dall'esperto Antonino Dalmazio. Nel corso del confronto con i consiglieri comunali , il commissario non si era soffermato sui numeri che causano lo squilibrio nei conti, ma aveva assicurato: «Se il bilancio si farà, e stiamo lavorando perché si faccia, avrà prospettive diverse rispetto al passato». Conterrà cioè tutte quelle criticità di cui nei bilanci comunali degli anni passati non si è tenuto conto. Ed è questa, probabilmente, la spiegazione per la quale perché quei 20 milioni di euro di disavanzo di cui si parlava sino a qualche settimana fa sono diventati “improvvisamente” 50 milioni di euro. Come noto, la Regione ha già nominato un commissario ad acta per il previsionale 2012, il funzionario dell’Assessorato agli Enti Locali Giuseppe Petralia, ma Croce ha precisato: «Se non è ancora arrivato, un motivo ci sarà». A quanto pare da Palermo stanno concedendo ulteriori margini di tempo per consentire all’ente comunale di arrivare alla compilazione del documento contabile.

Sempre in commissione, Croce ha informato i rappresentanti del Civico Consesso che «sono in corso di elaborazione le misure correttive richieste dalla Corte dei Conti, da inviare alla stessa entro l'8 dicembre». Una volta pronta, la relazione con le misure correttive sarà trasmessa anche al Consiglio comunale, ma solo per conoscenza perché la « Corte dei conti ha chiesto direttamente al commissario straordinario l'adozione delle misure». Nonostante la richiesta esplicita di alcuni consiglieri comunali, il reggente di palazzo Zanca non è voluto entrare nel merito dei provvedimenti, rinviando qualsiasi comunicazione a quando le misure correttive saranno messe nero su bianco e cioè tra «sette , otto giorni».

Il tempo, intanto, scorre inesorabilmente e all’orizzonte solo scadenze da rispettare e fondi da racimolare. (Danila La Torre)

10 commenti

  1. CHIEDETELI A LUSI…….TRA +++++++++++ QUALCHE FAVORE….CHISSA’!!

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  2. Carissimi signori,(politici che avete smembrato un città,che avete calpestato la nostra dignità di onesti cittadini e padri di famiglia che avete offeso la nostra intelligenza!!)
    non abbiamo più nulla da darvi
    nè come cittadini nè come onesti lavoratori!.
    Paghiamo le tasse ogni mese, Ritenuta sulla busta paga(quando c’è),addiz.regionale e addiz. comunale,in più il conguaglio di fine anno più tassa rifiuti tassa imu ecc ecc.
    se volete una fetta di ++++++ dalla parte dell’osso ditecelo pure,cercheremo di accontentarvi.
    ANDATE a CONFISCARE TUTTI I BENI AL (sig.)(+++++++++++++++++++

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  3. dalmazio esperto…………..

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  4. RETTIFICA
    ANDATE a cercarcarli a quel ex assessore che aveva assunto tutta la sua famiglia (non faccio nomi)

    se volete una fetta di culattino(parte del bue) cercheremo di accontentari

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  5. e’ solo una volonta’ politica, posto che la regione e’ nella situazione che conosciamo si parla di una situazione debitoria di circa 4 miliardi di euro..alla luce di questo, non credo che i paventati 50 milioni di euro da destinare a messina possano spostare tali equilibri, chiaro che successivamente si dovra’ come detto da crocetta procedere ad un risanamento..con questo non voglio dire che in automatico verranno ELARGITI dico semplicemente che se a casa mia ho 100 milioni di debiti se ne faccio 100 + 0.05 non cambia lo stato delle cose..si dira”ma che fa crocetta..a messina si..e gli altri no”
    ed i voti con i quali ha sbancato?ce li siamo dimenticati?

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  6. senza i messinesi crocetta non sarebbe stato presidente…lui se lo ricorderà

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  7. Dichiarare il dissesto e confiscare i beni a tutti i politici e dirigenti che hanno contribuito a tutto questo. I cittadini sono già spremuti all’osso sia dai tributi che da tutte le tasse che il governo Monti, appoggiato dai nostri politici locali, ci impone. Oppure pretendete che per sanare tutte le porcherie fatte ci vendiamo la casa?

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  8. Siamo allo sfascio totale, ovviamente la cittadinanza ne pagherà le conseguenze di tasca, ma è “giusto” che venga ancora consentito ai nostri zelanti amministratori, diciamo dell’ultimo decennio, di continuare a far danno ??
    Accertato il disastro economico dovrebbe scattare in automatico l’inibizione da qualsiasi carica nella pubblica amministrazione.
    E’ inaccettabile il dover pagare le ruberie clientelari di questa città.

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  9. singolare la presenza di ardizzone, quello delle notti della cultura

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  10. MAGARI ARRIVA QUESTO BENEDETTO DISESTO COSI CI LEVIAMO QUESTI CHE SIEDONO LI……..
    VERGOGNA BUFFONI TUTTI…

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