Primarie Pd, Saitta e Frazzica: "Manca la dialettica interna al partito"

Primarie Pd, Saitta e Frazzica: “Manca la dialettica interna al partito”

Rosaria Brancato

Primarie Pd, Saitta e Frazzica: “Manca la dialettica interna al partito”

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mercoledì 02 Gennaio 2013 - 07:05

I risultati delle primarie del Pd hanno aperto la strada ad una serie di riflessioni. Il candidato Saitta e il componente della direzione provinciale Frazzica accendono i riflettori sull'"anomalia del sistema Genovese" a Messina, che non comporta un'ampia dialettica interna e sbilancia gli equilibri. In queste condizioni parlare di primarie del centro-sinistra per le amministrative è superfluo. Intanto Genovese replica a D'Alia: "E' in campagna elettorale, ne parliamo dopo le Politiche".

Il 2012 politico si è chiuso con le primarie del Pd, che a Messina hanno dato spunto a una serie di riflessioni, sia sul metodo che sugli esiti. A farle sono stati uno dei candidati, Antonio Saitta, ed il componente della direzione provinciale Giovanni Frazzica. L’esito delle primarie in riva allo Stretto non ha portato nessuna sorpresa, Francantonio Genovese ha stravinto con quasi 20 mila voti.

I numeri variano di poco, infatti alle elezioni regionali Franco Rinaldi ha preso più o meno le stesse preferenze. Quel che fa riflettere sono i voti registrati da Maria Tindara Gullo alle primarie, 11.365, il doppio di Liliana Modica, in prima linea in politica da decenni anche come amministratore, ma anche il doppio, per fare un esempio, ottenuti alle regionali d’ottobre da Filippo Panarello, e più di quelli presi dal deputato Giuseppe Laccoto. La doppia preferenza, peraltro, non era neanche obbligatoria. La verità è che questi numeri equivalgono alla “potenza di fuoco” dell’apparato del partito ed è su questo tema che intervengono Saitta e Frazzica anche per capire quale senso possa avere procedere con le primarie per la carica di sindaco, percorso che sembra ormai sul nastro di partenza.

Sull’esito delle primarie Genovese ha ribadito l’unità della squadra, quanto al prossimo step per le amministrative, ha dichiarato che “potrebbe essere probabile”. Nei giorni scorsi il senatore Gianpiero D’Alia ha messo in guardia il Pd “ Non c’è nessuna alleanza preconfezionata alle amministrative”, ma Genovese non se ne preoccupa: “D’Alia è un amico, l’Udc per ora è in campagna elettorale per le Politiche, ne parliamo dopo le elezioni”, lasciando intendere che in questo momento il senatore è “obbligato”, causa coalizione con Monti, a prendere le distanze, per riavvicinarsi al momento opportuno.

Ma il Pd sembra orientato a continuare la strada delle primarie anche per il candidato per la poltrona di Palazzo Zanca. C’è da chiedersi, visti gli esiti delle primarie chi vorrà fare la “vittima sacrificale” di turno sotto il fuoco di questo carro armato. Sia pure da due punti di vista differenti Saitta e Frazzica accendono i riflettori sulla necessità di una dialettica interna al Partito.

“Abbiamo registrato un nettissimo secondo posto dopo il “sistema Genovese”- scrive Saitta- L’unica rappresentanza possibile dei cittadini che immaginano un PD che non abbia bisogno del collateralismo di enti di formazione, patronati e apparati clientelari passa dalla valorizzazione delle 4.000 preferenze ottenute”.

L’ex vicesindaco della giunta Genovese sottolinea come, con 4 mila preferenze in qualsiasi altra provincia dello stivale si sarebbe conquistata la vetta della classifica, ma a Messina non fa notizia “solo per un’anomala condizione del Partito nel quale gli spazi alternativi al sistema dominante devono essere conquistati con forte spirito di sacrificio. I risultati straordinari di Milazzo, di numerosi comuni dei Nebrodi, della fascia jonica e tirrenica, sono una testimonianza della possibilità di rendere maggioritaria un’idea politica fatta soltanto di passione e impegno disinteressati”.

A porre l’accento sull’efficacia del metodo primarie è il componente della direzione provinciale del Pd Giovanni Frazzica, secondo il quale è sbagliato considerarle come “una manna dal cielo”, dal momento che sono ancora uno strumento perfettibile.

“Nella nostra provincia ha giocato un grande ruolo l’apparato organizzativo- scrive Frazzica- saldamente controllato dai parlamentari Rinaldi e Genovese. L’alto numero di circoli e tesserati che fanno capo ai due onorevoli, così come il fatto che Bersani, da loro sostenuto, sia stato ipervotato, delineano uno sbilanciamento degli equilibri interni al partito che non consente una fisiologica dialettica tra le componenti. Un partito come il Pd che si avvia a diventare una forza di governo non può avere a Messina una situazione anomala e sbilanciata”.

Frazzica sottolinea l’importanza di avviare un percorso di normalizzazione all’interno del partito, partendo da una “risagomatura” delle posizioni.

Utilizza l’ironia il Comitato pendolari dello Stretto, con poche righe di comunicato: “Alla luce dell'ennesimo brioso risultato conseguito da Genovese nelle primarie del Pd, gli chiediamo di sapere cosa ha fatto per la città ,per la Sicilia e per l'Italia.
Siamo certi della sua risposta, visti i precedenti di Report e dell'inchiesta agostana di Panorama”.

La vera sorpresa invece viene da Sel, dove una messinese Sofia Martino, neo coordinatore del circolo Sel “Matteo Cucinotta”, con 1831 preferenze raggiunge la cima della lista per la Camera nel collegio Sicilia Orientale, piazzandosi al secondo posto. Sofia Martino, pronipote di Gaetano Martino, e pronipote di un partigiano comunista, è la perfetta sintesi della nuova generazione: insegnante precaria, madre separata di tre figli, ha deciso di tornare a scommettersi nella sua terra natale. Da tre anni è tesserata Sel, e ha accettato di scendere in campo per le primarie. La prima sfida l’ha vinta, raggiungendo la vetta della lista.

Rosaria Brancato

16 commenti

  1. SAITTA, invece di piagniucolare, se hai +++++, attacca Genovese sulla sostanza, e cioè sull’immenso conflitto d’interesse , sul patrimonio speso e ricevuto a +++++ sul fatto che essere proprio del PD non pare a nessuno, sulla Caronte, sugli enti di formazione, sul fatto che in 40 anni la famiglia Gullotti-Genovese non ha fatto nulla x questa città , ecc. Ecc. Perché la transumanza e’ in pieno svolgimento, e tutti gli +++++++++++++++ sono dietro la porta della segreteria +++++++++++++++++++++…

    Tempo stretto, come al solito, non mi tagliare…

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  2. Bene, ora che i nomi del PD sono fatti, che nulla e’ cambiato e cambierà’, a molti messinesi PD non resterà’ altro che cercare un altro schieramento a cui dare il voto per le politiche….

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  3. Ero intenzionato a votare PD per garantire governabilità, ma il risultato delle primarie significa votare per un grumo di interessi che ha gabellato i messinesi per decenni contribuendo in modo determinante alla rovina di Messina. Pertanto esorto a votare per gente non compromessa. perchè Saitta persona perbene continua a stare in compagnia di certa gente?

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  4. AH AH AH, la barzelletta dei democristiani che si fingono comunisti….. Bella questa! Ma tantissimi messinesi non l’hanno capita!

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  5. Il prof. Saitta credo che debba far tesoro del buon risultato ottenuto ed offrire una speranza alla città ( ed a quel PD messinese che mal sopporta la dittatura dell’ apparato gestito dall’ on.le Genovese con la sua macchina di soldi e sottobosco partitocratico di democristiana memoria). I suoi sono voti di opinione convinta delle sue qualità professionali, culturali ed umane e valgono – a mio avviso – molto di più di quelli ottenuti dall’ on.le Genovese. Credo che questo sia motivo sufficiente per spingerlo a fare una proposta di governo, seria e concreta, per questa martoriata e sfortunata città che da trent’anni non conosce buoni amministratori.

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  6. CastorinaCarmelo 2 Gennaio 2013 10:53

    Mi chiedevo: Genovese vorrà candidarsi anche per rifare il Sindaco a Messina? O candiderà un suo fido delfino?……..
    Ad oggi la città è sempre più malversata.A partire dalle problematiche occupazionali: chi se ne interesserà? e della viabilità? e della nettezza urbana? Non sento che parlare che di primarie di future alleanze politiche di vincitori annunciati o di eterni perdenti.
    Messina e i Messinesi hanno bisogno di risposte e di fatti concreti. Ma di questo non ne sento parlare, sento solo vacui proclami: faremo,diremo,moralizzeremo,ecc.

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  7. condivido quanto scritto da Palingenius :

    Saitta vorrebbe fare politica nel salotto di casa sua con tè e pasticcini ed essere acclamato dagli amici a guidare la città….
    Invece Messina ha bisogno di ben altro per fermare il declino.

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  8. Quando questa città si libererà di taluni personaggi della politica nostrana sarà sempre troppo tardi…

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  9. antonio campanella 2 Gennaio 2013 14:14

    hai ragione!

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  10. antonio campanella 2 Gennaio 2013 14:16

    condivido!Ma purtroppo la città è questa o Genovese o Buzzanca, scegliete pure voi!

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  11. GIOVANNI GIACOPPO 2 Gennaio 2013 14:26

    La democrazia è poter partecipare alla vita democratica di un partito anche non condividendo la linea politica o gestionale della maggioranza degli iscritti, l’importante è che vi siano le condizioni per poter esprimere la propria difforme opinione, al di là dei meri numeri espressi “dall’apparato della segrateria”, abbandonare il partito significa solamente abbandonare l’intezione di manifestare la propria opinione che per quanto di minoranza (degli iscritti), può invece essere autorevole o talvolta più adeguata ad un determinato contesto. Ripetendo un detto di Salomone: “Sermo opportunus est optimus”; E’ ottimo perchè è la verità (Bbenedetto Croce)

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  12. “Il candidato Saitta e il componente della direzione provinciale Frazzica accendono i riflettori sull'”anomalia del sistema Genovese” a Messina, che non comporta un’ampia dialettica interna e sbilancia gli equilibri.”

    Gentili signori (detto da uno che ha sempre votato alle politiche), voi due forse non avete ben chiara la situazione odierna. Forse non lo avete capito : la gente è STANCA DI SENTIRE FRASI DEL GENERE SULLA DIALETTICA E SUGLI EQUILIBRI. Alla gente non interessa nulla degli “equilibri” interni ad un partito, fosse pure il vostro !. Come posso dirvelo : non siamo piu’ ai tempi della Prima Repubblica e delle Sezioni o delle Federazioni!. O voi riuscite a dire VERAMENTE qualche cosa di nuovo (“di sinistra” …)che desti l’interesse degli elettori, raccogliendone vasti consensi, oppure per voi due la carriera politica corre forti rischi. Credete davvero che tanti elettori come me, alle prossime elezioni politiche si lascino abbindolare da questo genere di …. criticità ??????? Datevi piuttosto un momento di silenzio e di costruttiva riflessione, se ne siete capaci ; pensate (voi e/o i vostri collaboratori) ad una strategia nuova e vincente : farete piu’ figura al prossimo turno elettorale (previsto dalla nostra Costituzione). E ricordatevi : “chi ha tempo NON aspetti tempo”, come diceva,un tempo, l’ibsoto nonno Diego. Volete vincere ? Trovatevi, insomma, un’idea migliore ed in grado di convincere un numero sufficiente di persone. E non dimenticate di farcelo sapere, tramite stampa, incontri e comizi : come si fa in una reale democrazia.

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  13. Ma mi spiegate cosa dice o fa di “politico” l’onorevole Genovese ? Un atto , una cosa qualunque… mah.
    Pensate che sotto casa sua si allaga la strada da sempre e… manco s’interessa per farla sistemare…
    VOTATE PD…

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  14. OBIEZIONE : Io partecipo, con il voto, alla vita democratica del mio paese, della mia Patria , l’Italia. Capito, sig. GIOVANNI GIACOPPO ??????? E quanto ai partiti : CUI BONO (A chi i vantaggi?) (Cicerone, Pro Roscio Amerino, 84)

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  15. DIREBBE MASSIMINO…
    compianto presidente del Catania Calcio cari Frazzica e Saitta << se manca la dialettica ( era l'amalgama nella versione reale ) accattamula >> ..e per non essere da meno al latinorum di Giacoppo preferisco ispirarmi al detto che recita così: “castigat ridendo mores” …

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  16. Concordo ma quale è l’opinione degli iscritti che sarebbe minoranza? Ho partecipato alle primarie del Pd ma al dibattito che vi è stato al teatro di via croce rossa tra i sostenitori dei candidati premier ho visto solo Frazzica…mancavano tutti gli altri che pur si sono candidati nelle liste per camera e senato sottoponendosi al giudizio elettorale. A chi si è candidato restando dietro le quinte evitando un confronto pubblico ( tutti sono rimasti in silenzio ) va il mio “sermo opportunus est optimus ”

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