Fogna a cielo aperto a Rodia e San Michele

Fogna a cielo aperto a Rodia e San Michele

Giusy Briguglio

Fogna a cielo aperto a Rodia e San Michele

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venerdì 07 Settembre 2012 - 08:37

La segnalazione arriva dal consigliere della VI circoscrizione Mario Biancuzzo. Gli abitanti di Rodia appendono un volantino: “Il tubo è rotto da moltissimo tempo, è inutile che ci prendete in giro, siamo stufi”. Un abitante del villaggio di San Michele denuncia lo stesso problema nel torrente San Leone

Le periferie di Messina sembrano da qualche giorno al centro di un degrado ambientale inarrestabile. Dopo le denunce delle pessime condizioni di alcune scuole a Camaro o a villaggio Aldisio, dopo i cedimenti del terreno a Bordonaro, stavolta tocca a Rodia.
Dalla VI circoscrizione arriva infatti la segnalazione della fuoriuscita di liquami fognari maleodoranti in Contrada Puccino.
Il consigliere Mario Biancuzzo ha accertato personalmente la gravità del problema, affermando che “i liquidi hanno formato una grande pozzanghera e si riversano in mare”.
Pare che il problema non sia recente, a detta di alcuni abitanti della zona che dicono di aver più volte avvisato le autorità competenti per arrestare l’inquinamento in corso. Gli stessi abitanti che avrebbero appeso un volantino con scritto: “Il tubo è rotto da moltissimo tempo, è inutile che ci prendete in giro, siamo stufi”.
Il consigliere Biancuzzo fa sapere che quello in contrada Puccino non sarebbe l’unico tombino dal quale fuoriescono i liquami maleodoranti e chiede l’immediato intervento al direttore generale dell’Amam perché la ditta di pronto intervento accerti la rottura delle tubature e le sostituisca.
“Incredibile – commenta il consigliere della terza circoscrizione -. Perché non vengono eseguiti correttamente i lavori per evitare di inquinare il mare, l’ambiente ed i cittadini? È superfluo ricordare che questo è reato”.

Dello stesso tipo la segnalazione di un abitante del villaggio di San Michele che dal 2009 denuncia alle autorità una fuoriuscita di grave entità di acque fognarie dal greto del torrente San Leone che, per assurdo, ha tregua nel periodo estivo “grazie” alla folta vegetazione che nessuno si preoccupa di tagliare e che ostruisce il normale deflusso delle acque. I lavori effettuati in questi anni avrebbero peggiorato la situazione. A monte dello scarico vi è una condotta dell’acqua che attraversa il torrente. Nell’intento di effettuare la pulizia annuale con le pale meccaniche, la condotta sarebbe stata infatti più volte danneggiata, nonostante gli organi competenti (Ato3) venissero avvisati preventivamente della presenza della tubazione. Questo quanto ci viene riferito.
“Dal mio punto di vista, se si vuole fare una vera pulizia del torrente – scrive l’abitante di San Michele -questa dovrebbe essere effettuata, soltanto, raccogliendo i rifiuti e rimuovendo la vegetazione solo manualmente, e non infierendo nel terreno con la pala meccanica, sotterrando illegalmente buona parte di essi”.

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