Emergenza abitativa: una task force per il censimento degli immobili occupati abusivamente o sfitti

Emergenza abitativa: una task force per il censimento degli immobili occupati abusivamente o sfitti

Emergenza abitativa: una task force per il censimento degli immobili occupati abusivamente o sfitti

sabato 31 Ottobre 2009 - 13:12

La richiesta arriva dal consigliere delle terza circoscrizione Libero Gioveni

Quarantadue sono finora gli aventi diritto ad un alloggio nella graduatoria recentemente approvata dalla giunta nel bando per le emergenze abitative, ma gli immobili disponibili sono per adesso non più di una decina.

«E per i rimanenti aventi diritto? ». A chiederselo è il consigliere della terza circoscrizione Libero Gioveni, che lancia un appello: «Il recupero degli alloggi occupati abusivamente è una battaglia che Palazzo Zanca deve affrontare con la massima determinazione.

Ma quali sono le cause del fenomeno?».

Per le cause Gioveni sottolinea: l’insufficiente numero di accertamenti (sistematici e periodici) svolti negli alloggi per verificare la presenza degli occupanti e del relativo mantenimento dei requisiti di legge prescritti, che è senz’altro frutto della cronica carenza di personale all’uopo dedicato; procedure, di recupero dei crediti e degli alloggi, fortemente impantanati nelle lungaggini burocratiche, dove il costo oneroso degli incarichi affidati ai legali non ha potuto che produrre un effetto “boomerang” per l’Amministrazione a causa della situazione di grave indigenza di gran parte dell’inquilinato; carenza di piani costruttivi in relazione alla domanda sul mercato ed assenza di bandi pubblici d’assegnazione di un certo rilievo (come lo è stato appunto l’ultimo in città per l’emergenza abitativa); delibere comunali che hanno rinviato il problema senza però mai affrontarlo, come quelle varate intorno al 2000 dal Civico Consesso che di fatto hanno interrotto le procedure di sfratto consentendo transazioni agevolate e diluite nell’arco degli anni, ma che non sempre sono andate a buon fine; totale assenza di forme di agevolazione o di fondi speciali per coloro che dimostrano di non possedere alcun reddito o che vivono in condizioni di comprovata miseria. Infatti, la L.R. n. 19 del 22.12.2005 art. 22 comma 6 ha previsto dal 2006 un canone minimo di locazione di € 52,00 anche per costoro, che và ad aggiungersi ai circa 1000 euro dovuti per le spese contrattuali e di allaccio utenze (solo il contratto AMAM, per esempio, costa circa 300 euro); status di IGNORANZA incarnato nel soggetto abusivo, il quale non sa che la Legge, al perdurare di tale condizione, oltre ad imputargli un reato penale, gli farà perdere per sempre il diritto all’assegnazione di un alloggio pubblico.

Gioveni chiede l’istituzione di un “task force” che riesca a censire sia gli immobili occupati abusivamente, sia quelli sfitti, al fine di soddisfare le esigenze abitative di quei cittadini che hanno maturato un diritto ma che finora, per colpa di altri più “furbi”, non possono di fatto acquisire.

Un commento

  1. liliana parisi 22 Marzo 2012 15:54

    Perchè non chiedere la collaborazione delle forze dell’ordine(molto capaci ed attive),nel quadro di un controllo del territorio? Dove c’è illegalità potrebbe esserci anche criminalità.

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