Sta per arrivare in anticipo il picco dell'attività solare, timore per possibili forti tempeste solari

Sta per arrivare in anticipo il picco dell’attività solare, timore per possibili forti tempeste solari

Daniele Ingemi

Sta per arrivare in anticipo il picco dell’attività solare, timore per possibili forti tempeste solari

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sabato 11 Novembre 2023 - 08:40

Ogni 11 anni inizia un nuovo ciclo solare, che presenta momenti di attività più calma ed altri di maggiore dinamismo, che coincidono con il cosiddetto massimo solare.

Secondo le ultime analisi dei meteorologi spaziali, che si occupano della cosiddetta “space weather”, ossia la meteorologia spaziale, l’attuale ciclo solare raggiungerà molto probabilmente il suo picco di attività tra gennaio e ottobre 2024, con un numero massimo di macchie solari compreso tra 137 e 173.

Lo Space Weather Prediction Center (SWPC) della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), negli Stati Uniti, ha modificato la sua previsione iniziale del picco massimo di attività solare nell’attuale ciclo del Sole, il Ciclo Solare 25, che ufficialmente è iniziato all’inizio del 2019.

Secondo un comunicato pubblicato, la “previsione rivista” indica che l’attività solare aumenterà più rapidamente e raggiungerà il picco a un livello più elevato di quanto previsto da un gruppo di esperti nel dicembre 2019.

Sole
Le nuove macchie solari sulla superficie del Sole. Credit NOAA.

La nuova previsione indica che il Ciclo Solare 25 raggiungerà il picco tra gennaio e ottobre del prossimo anno, con un numero massimo di macchie solari compreso tra 137 e 173. Questo suggerisce un’attività più intensa di quanto previsto in precedenza, quando si prevedeva che il massimo solare sarebbe stato nel luglio 2025, con un massimo numero di macchie solari pari a 115. Il Ciclo Solare 24 è stato il ciclo più debole degli ultimi 100 anni, con un numero massimo di macchie solari di 116 per ciclo solare, ben al di sotto della media, che è 179.

Da quando il ciclo solare è stato scoperto più di 180 anni fa, la sua progressione è stata monitorata contando il numero di macchie solari e gruppi di macchie solari visibili (attraverso un telescopio solare) ogni giorno sulla superficie solare. Queste misurazioni giornaliere vengono raccolte in una media mensile e rappresentate graficamente rispetto al tempo, come indicato dalla linea nera nel pannello superiore della figura seguente.

Cosa c’è da sapere sul nuovo ciclo solare?

Sappiamo che il Sole è in costante cambiamento e rivoluzione. Ogni 11 anni inizia un nuovo ciclo solare, che presenta momenti di attività più calma ed altri di maggiore dinamismo, che coincidono con il cosiddetto massimo solare. In questa fase il Sole può generare eventi estremi sotto forma di tempeste solari o espulsioni di massa coronale, con un grande impatto sulla meteorologia spaziale che interessa in modo diretto il nostro pianeta.

Nel corso di quest’anno, diversi segnali hanno rivelato che il massimo solare sarebbe arrivato prima e sarebbe stato più attivo del previsto, secondo un articolo pubblicato su Live Science. Un picco di macchie solari negli ultimi 20 anni, eruzioni solari massicce di classe X, estese aurore a latitudini più basse o temperature della stratosfera superiore in aumento (con ripercussioni a cascata in troposfera), sono stati alcuni degli indizi dell’anticipazione del massimo solare.

Sole
Sole.

Già nel 2020, un gruppo di scienziati guidati da Scott McIntosh, fisico solare e vicedirettore del National Center for Atmospheric Research in Colorado, negli Stati Uniti, ha utilizzato dati storici sulle macchie solari e sui campi magnetici per prevedere in uno studio che il il massimo solare sarebbe più attivo e che arebbe arrivato prima del previsto.

Tra le possibili conseguenze di un massimo solare più intenso, gli specialisti hanno indicato che le tempeste solari potrebbero causare blackout radio, danneggiare le infrastrutture elettriche e persino distruggere i satelliti GPS, militari e internet, durante gli eventi eccezionali. Le radiazioni potrebbero anche comportare rischi per gli equipaggi delle compagnie aeree e gli astronauti, e il cambiamento nell’attività potrebbe disorientare gli animali che fanno affidamento sul campo magnetico terrestre per la navigazione, come le grandi balene e gli uccelli migratori.

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