Terremoto teatro, i sindacati scrivono alla Regione: «Via vertici dell’ente, altrimenti spazio al commissario»

Terremoto teatro, i sindacati scrivono alla Regione: «Via vertici dell’ente, altrimenti spazio al commissario»

Terremoto teatro, i sindacati scrivono alla Regione: «Via vertici dell’ente, altrimenti spazio al commissario»

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venerdì 31 Agosto 2012 - 00:30

Questa la richiesta messa nero su bianco dai rappresentanti sindacali al termine della protesta di ieri. I musicisti, intanto, avviano una causa contro l’ente per ottenere il diritto alla stabilizzazione

Ieri mattina è stata la giornata della protesta, sonora in tutti i sensi. Il teatro Vittorio Emanuele è in subbuglio. Lo sono i piani alti, l’un contro l’altro armati, lo sono i dipendenti, musicisti, tecnici, addetti ai vari settori. L’obiettivo è, o meglio dovrebbe essere, unico: mantenere vitale ed attivo l’edificio di via Garibaldi, uno dei pochi cuori culturali della città. Le intenzioni, però, si scontrano con gli interessi. E come sempre a farne le spese sono lavoratori ed “utenti”, o se preferite spettatori. Proprio a quest’ultimi, è tuttavia necessario riservare una tiratina di orecchie, perché la protesta organizzata nella doppia forma di concerto ed assemblea aperta, poteva essere l’occasione giusta per manifestare vicinanza a chi sta rischiano tanto per irresponsabilità e disinteresse altrui. Nulla di tutto ciò. Pochi e nemmeno troppo 1interessati, coloro che hanno assistito alle esibizioni agostane degli orchestrali del Vittorio Emanuele, come sempre professionali ed appassionati.

Qualità da tutti riconosciute, anche dagli stessi vertici del teatro che, tuttavia, almeno fino ad adesso non hanno aggiunto altro a quanto detto (da loro) e ascoltato (dagli altri). Le richieste che sono state avanzate dalle sigle sindacali, sia confederali che autonome, non si sono però limitate a via Garibaldi. La frase “dirigente incapaci…andate a casa” che campeggiava sullo striscione appeso alla facciata del teatro, costituiscono una condizione improrogabile oltre la quale i sindacati non sono disposti a fare un passio indietro. Lo hanno affermato ieri, lo hanno ribadito nella lettera invita alla Regione: «Se presidente, sovrintendente e Cda non accoglieranno il nostro invito a dimettersi – hanno affermato i sindacalisti supportati dai dipendenti – chiederemo che l’ente venga commissariato». Un aut aut che non conosce né alternative né di via di mezzo.

Altrettanto risoluti si sono mostrati i musicisti che hanno deciso di adire alle vie legali per poter ottenere quello che loro stessi definiscono diritto alla stabilizzazione. Negli scorsi mesi, infatti, la maggior parte degli orchestrali, appoggiandosi allo studio legale Caruso (del foro di Catania), hanno intentato una causa contro l’ente teatro, per ottenere, in modo definitivo e sicuro, il loro posto di lavoro. «Abbiamo preso parte ad un’audizione nazionale, con commissari esterni – ha affermato il musicista Gianpiero Cannata – e deteniamo il diritto di prelazione di chiamata». In via Garibaldi si prospettano, insomma, settimana decisamente calde nonostante la bella stagione volga al termine. E sullo sfondo l’inizio di una stagione più ballerina che canterina e teatrale.

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