Gestione Casa Serena, si prova a cambiare. Timori per i fondi del Piano di Zona

Gestione Casa Serena, si prova a cambiare. Timori per i fondi del Piano di Zona

Gestione Casa Serena, si prova a cambiare. Timori per i fondi del Piano di Zona

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domenica 07 Dicembre 2014 - 00:29

Mentre per gli altri servizi sociali vanno verso la conclusione le procedure di gara dei bandi, per Casa Serena si sta valutando la possibilità di procedere ad un nuovo affidamento attraverso una gara a trattativa privata per dire stop alle continue proroghe. Da Palermo dure osservazioni sul Piano di Zona.

Proroghe fino al 31 dicembre per tutti i servizi sociali, dunque continuità di assistenza e prestazioni per gli utenti e garanzia occupazionale per l’esercito dei lavoratori del settore. Inevitabile però guardare al dopo, perché il caos delle scorse settimane ha inevitabilmente riacceso il dibattito sulla riorganizzazione di un sistema che ha spesso mostrato troppe falle, su quella che è stata definita la “rivoluzione mancata” dell’amministrazione Accorinti, sulle ormai famose proroghe che hanno rappresentato il segno della frattura con il passato che non c’è stata. Il nuovo anno dovrebbe portare le prime novità, quantomeno in termini di affidamento dei servizi. In questi giorni stanno andando avanti le procedure dei bandi dei servizi sociali, sia quelli comunali che quelli che saranno finanziati con la legge 328, dagli uffici del Dipartimento di Palazzo Satellite trapela un cauto ottimismo sul fatto che tutto sta andando secondo programma e che al più presto si dovrebbero conoscere i nomi di tutti gli aggiudicatari dei nuovi appalti annuali che pongono la parola fine all’odioso strumento della proroga, ma che alla fine non saranno altro che un passaggio di testimone tra una cooperativa che esce (se non si è aggiudicata la nuova gara) e una che entra. Bandi che avranno la durata di un anno, tempo che l’amministrazione Accorinti e l’assessore al ramo Nino Mantineo dovranno necessariamente sfruttare per avviare quegli “stati generali” di cui ha più volte parlato Mantineo, utili ad avviare una discussione con i vari protagonisti del cosiddetto terzo settore. Bandi per tutti i servizi, ma manca Casa Serena. Cosa accadrà alla casa di riposo per anziani di Montepiselli? Archiviato il timore chiusura, proprio in questi giorni sta maturando l’ipotesi di indire al più presto una gara a trattativa privata per assicurare una nuova gestione del servizio anche a Casa Serena.

Ipotesi che potrebbe portare alla fine dei rapporti con Azione Sociale che ormai da diversi anni gestisce la struttura. L’assessore Mantineo, dirigente e funzionari del Dipartimento stanno vagliando tutte le strade percorribili per imprimere anche a Casa Serena un cambio di rotta, rispetto agli altri servizi, si tratterà però di soluzioni circoscritte nel tempo e che esigeranno sempre controlli e verifiche costanti, soprattutto per verificare la qualità dei servizi resi. La trattativa privata, rispetto al classico bando ad evidenza pubblica, consentirà di accorciare i tempi tecnici e burocratici necessari per una regolare gara d’appalto, considerato anche che in questo momento si opera a regime ridotto in attesa della fine dei lavori di messa a norma iniziati finalmente in queste settimane, dopo quasi due anni di attesa. Con la trattativa privata, che deve mantenere il budget del capitolato d’appalto sotto i 400 mila euro, si potrà fare un affidamento della durata di tre mesi, considerato che ad oggi Casa Serena costa al Comune circa 120 mila euro al mese.

Un altro punto fondamentale che si sta attentamente esaminando riguarda il numero dei lavoratori da impiegare. Sembra infatti destinata a non finire la querelle dei 40 operatori rimasti dopo l’ultima rimodulazione del personale, più gli altri 12 rientrati grazie ad un accordo sindacale. Sembra infatti che nel bando a trattativa privata ci sarà spazio solo per 40 lavoratori, dunque si potrebbe riproporre il problema dei mesi scorsi, quando i 12 erano rimasti senza alcuna collocazione. Stavolta però il loro destino sembra essere più chiaro perché se davvero questa ipotesi del nuovo affidamento andrà in porto ai 12 verrebbe garantita la sistemazione nei nuovi servizi che l’assessore Mantineo intende avviare al più presto, cioè segretariato sociale e centro diurno per anziani. Le risorse economiche per far partire questi servizi ci sono, lo ribadisce ormai da giorni l’esponente dell’amministrazione Accorinti. Si dovrebbe dunque solo prevedere la garanzia occupazionale come è già accaduto con gli altri bandi della 328 che assorbiranno il personale di Casa Serena fuoriuscito dal 1 agosto.

Al momento questa è solo un’ipotesi, ma gli uffici stanno lavorando sodo affinché questa possibilità si possa concretizzare nel più breve tempo possibile.

C’è invece un altro fronte che in questo momento sta facendo preoccupare l’assessore Mantineo. Da Palermo sono arrivate dure osservazioni sui progetti che il Comune ha inviato all’Assessorato alla Famiglia per ottenere il finanziamento attraverso i fondi del Piano di Zona 2013-2016 del distretto socio-sanitario D26. I dieci progetti elaborati per intercettare circa 2.6 milioni di euro erano stati presentati a Palazzo Zanca nello scorso mese di luglio, ma in questi mesi hanno suscitato diverse contestazioni in città, soprattutto da parte da parte della presidente della commissione servizi sociali Donatella Sindoni, che li ha definiti poco rispondenti alle reali esigenze del territorio. Ed in buona sostanza è stata proprio questa l’osservazione dell’Assessorato alla Famiglia che ha rispedito indietro i progetti e chiede di rimodularli per ottenere il finanziamento. Sono in particolare quattro i progetti che non hanno convinto: "Anni d'argento", percorsi di attivazione psico-fisica per anziani abili grazie anche al supporto dell'Università degli studi Messina, 42 mila 930 euro ogni anno, totale 128 mila 790 euro; “Indagine valutativa, azione di monitoraggio e valutazione”, 38.480 mila euro per ognuno dei tre anni, totale 115.440 mila euro. A non convincere anche “Sviluppo umano è coesione e libertà”, uno di quelli promossi da Gaetan Giunta che con la sua Fondazione di Comunità cofinanzierà con 450 mila euro i progetti del Piano di Zona. Se Messina non vuole perdere questi fondi deve al più presto intervenire per ottenere il via libera della Regione, altrimenti andranno in fumo, insieme all’opportunità di nuovi investimenti sul settore sociale.

Francesca Stornante

2 commenti

  1. semplice: aumentiamo la TASI e finanziamo Casa Serena

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  2. semplice: aumentiamo la TASI e finanziamo Casa Serena

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