Confesso, ho tradito Michele Santoro con Alessandro Gassman. E lo rifarò...

Confesso, ho tradito Michele Santoro con Alessandro Gassman. E lo rifarò…

Rosaria Brancato

Confesso, ho tradito Michele Santoro con Alessandro Gassman. E lo rifarò…

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domenica 01 Dicembre 2013 - 07:13

Dopo oltre 20 anni di talk show, risse in tv e scontri all'ultimo sangue, ho tradito Servizio Pubblico con Una grande famiglia. Il livello di rabbia di fronte ad un gruppo di politici distanti anni luce dal mondo reale è stato tale da indurmi, per motivi di salute, a guardare qualcosa di più normale. E' molto più normale un attore che ascoltare la Polverini, che sfrecciava contro senso con l'auto di scorta per comprarsi le scarpe. E a Messina vogliono dare all'Atm un acconto di 100 euro...

Sono cresciuta a “pane e talk show”. Inizi per curiosità, poi, dopo le primi liti a colpi di sedia, diventa una droga, non riesci a farne a meno, devi farti almeno una dose settimanale. Ho seguito Michele Santoro dai tempi di Samarcanda a Moby Dick in casa Fininvest fino all’editto bulgaro ed al ritorno in video. Col tempo però Santoro non mi è bastato più e così, dal lunedì al sabato, ho trovato altre dosi, Ballarò, Piazza Pulita, Quinta Colonna, In Onda, le rassegne mattutine, gli speciali e le dirette di La7. L’unica trasmissione che non sono mai riuscita a vedere è Porta a porta, rispetto alle altre droghe mi sembra soporifera. Dopo oltre 20 anni di talk show pensavo che la mia passione sarebbe durata per sempre. Invece a gennaio qualcosa ha iniziato ad incrinarsi, non riuscivo più a vedere azzannarsi gli ospiti di turno al punto da richiedere l’intervento di Amnesty International, salvo poi ritrovarli col sorriso stampato sulla faccia su un altro canale il giorno dopo, con la stessa identica formazione per ricominciare una nuova rissa dopo il gong. Ad agosto sono diventata intollerante persino ai telegiornali. Per 60 giorni hanno fatto la cronaca, minuto per minuto, non solo delle vicende giudiziarie di Berlusconi condannato in Cassazione, ma anche su quello che avrebbe probabilmente fatto nelle successive sei ore, le sue emozioni, sensazioni, battiti dell’anima. Ho pensato: la mia sarà una scappatella estiva,con l’autunno tornerò al focolare. Invece no. Una delle ultime puntate che ho visto è stata quella in cui una fanciulla con velleità artistiche ha svelato che Francesca Pascale è lesbica e che pertanto la storia con Berlusconi è finta e serve solo per motivi d’immagine (non si capisce quale immagine visto che quella dell’ex premier è già messa maluccio). Penso che nessuno in Italia sia stato sfiorato dal dubbio che quello tra la ragazzina del video-spot del calippo e un politico di 40 anni più grande di lei sia proprio un amore travolgente e mi sento di escludere anche l’intesa intellettuale. Dei gusti sessuali della tizia non m’importa nulla. L’intero mondo politico italiano vive di ipocrisie gigantesche, non era certo uno scoop sconvolgente, ma è stata una trasmissione fastidiosa.

Così ho raggiunto la saturazione, mi sono resa conto della distanza siderale che c’è tra la loro realtà e quella degli italiani. Non riesco neanche a sopportarli a piccole dosi. Già dopo il primo servizio mi viene l’ansia e riesco a capire cosa provava il popolo francese il giorno prima della Rivoluzione. Se all’epoca fosse andato in onda un qualsiasi Ballarò i rivoluzionari avrebbero raso al suolo la Francia senza aspettare la prima fascia pubblicitaria. Tu stai davanti alla Tv e vedi un servizio sui rimborsi milionari ai consiglieri regionali del Piemonte e senti la rabbia che inizia dall’alluce e sale lentamente al ginocchio, all’esofago, al naso. C’è la storia del consigliere che comprava con i nostri soldi la Play station così il figlio non si annoiava durante le riunioni, dell’altro accusato di essere stato in cinque ristoranti nell’arco di tre ore, dell’assessore che con i soldi del premio D’Annunzio si pagava lo champagne e il caviale (e poi dicono che con la cultura non si mangia), di quelli che rubavano sui rimborsi chilometrici dicendo di abitare a Trapani ma erano consiglieri a Monza e ogni giorno si recavano in auto al Consiglio. Ci sono i 104 funzionari di Palazzo Chigi che incassano, oltre allo stipendio di 180 mila euro l’anno altri 30 mila euro a testa perché hanno imparato a usare la mail. E’ a questo punto che la rabbia mi arriva dall’alluce agli occhi ed è il momento in cui parlo da sola con il televisore e non dico cose carine. Ma il peggio deve ancora arrivare, perché dopo il servizio si torna in studio e sono costretta a sentire la Santanchè, Brunetta, Casini, Bindi, litigare sul nulla e fingere di essere contriti perché i disoccupati o gli imprenditori si ammazzano. E’ in quel preciso istante che la mia mente va ai lavoratori dell’Atm che avanzano tre mesi e gli vogliono dare un anticipo di 100 euro. E mi dico, ma di che state parlando? Stiamo tornando davvero alla rivoluzione francese nel senso che c’è una ridottissima parte ricca e un oceano di nuovi poveri, vecchi poveri, futuri poveri. Intere generazioni di poveri.

E’ così che nella mia vita è entrato Alessandro Gassman, un incontro a metà strada tra il metadone e lo scopo terapeutico. Guardando i talk show avevo ormai strani sintomi: continui sensi di nausea alternati a voglia irrefrenabile di prendere un forcone e usarlo. La notte sognavo la Biancofiore e mi svegliavo in preda agli incubi. Una grande famiglia è il giovedì ed io per la prima volta in 20 anni ho tradito Santoro e ci ho pure preso gusto. E’ una fiction ma è una storia molto più normale della farsa che va in scena nei talk show. E’ molto più normale che ascoltare la Polverini, che da sindacalista era bravissima e da Presidente della Regione Lazio sfrecciava contro senso con l’auto della scorta per fare shopping e non si accorgeva che i Consiglieri si stavano rubando pure le fondamenta del Palazzo. E’ molto più normale che ascoltare Casini che parla di pensioni d’oro, lui, che da 25 anni è là e non lo schiodi neanche con le cannonate. E’ molto più normale che ascoltare sentenziare la Gelmini sapendo che una che pensava che il tunnel dei neutrini fosse un sottopassaggio è stata ministro, e per giunta della Pubblica Istruzione. Trovo più reali le finzioni che ascoltare quelle persone parlare di cose che non conoscono. Lo sanno che tre quarti dell’ Italia di domani non andrà in pensione? Non solo non lo sanno, ma non gliene frega niente. Guardare Servizio pubblico è come guardare un film tra la fantascienza e l’horror. Ti sintonizzi che sei una persona normale e spegni che ti sei trasformato in un serial killer. Invece Gassman ti riconcilia col mondo, c’è Stefania Rocca che è bravissima senza avere il seno rifatto e senza lifting e persino la sedicenne non è come quelle di Uomini e donne, ma una vera, senza labbra gonfiate, non una stanga col perizoma che ammicca a tutto quello che passa nel raggio di 5 centimetri. Ci sarà pure qualche raccomandato, ma è un cast normale, che non ti chiedi “ma questo come ci è arrivato”. E soprattutto non governano il Paese e non devastano la tua vita. Da quando ho tradito Santoro non soffro più di nausea e di voglia di delinquere. Mi sto disintossicando. Non litigo neanche più con la tv. Magari con Gassman non sarà amore, ma un po’ di sesso senza impegno è salutare e come dice un amico di mia sorella: le corna sono la pace della famiglia.

Rosaria Brancato

7 commenti

  1. Perfettamente d’accordo, anche a me è successa la stessa cosa!

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  2. Non può essere che una donna con la tua intelligenza abbia avuto bisogno di 20 di talk show per stufarti.
    Per favore, non prendermi in giro anche tu, per questo bastano i parlamentari.

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  3. Sempre più stimolanti gli spunti che ci offre Rosaria Brancato nella sua consueta rubrica domenicale. Oggi, credo che affronti un tema fondamentale che attiene alla democrazia reale nel nostro paese…democrazia insidiata e violata da una certa stampa che ha congiurato col sistema politico per instaurare una sorta di dittatura mediatica; disinformando in maniera più o meno consapevole l’opinione pubblica attraverso l’uso delle micidiali armi di “distrazione di massa”. In questo contesto, Il talk show…fenomeno tipicamente italiano, ha svolto il ruolo di arma “atomica” o se preferite di pericolosa arma chimica tipicamente Made in Italy. Il ” teatrino della politica” assegna i “ruoli” agli apparenti nemici che “recitano copioni” imparati a memoria per dare l’illusione dello scontro e costringerci così a schierarci e prendere posizione. ” Divide et impera “. Per fortuna però, molti si stanno svegliando dal torpore ipnotico indotto da questi raffinati artecifi di questa ” disinformazia” quasi generalizzata e nella quale Michele Santoro può vantare ” meriti” insuperabili. Per fortuna però , grazie anche all’avvento di internet e delle possibilità alternative offerte da numerosi “blogger” più o meno indipendenti, si sta facendo largo una consapevolezza sempre più “marcata ” utile a…”smarcarci” dalla ” violenta pressione “manipolatoria” della informazione di regime. Chi ha una certa età ricorderà che già negli anni 60, pensatori illuminati e “profetici” hanno messo in guardia sui pericoli insiti nel mezzo televisivo….Macluhan, Pasolini, tutti i contributi teoretici del periodo della contestazione (di sinistra e di destra ) e ai tempi attuali la “misconosciuta”ancorché bravissima Antonella Randazzo. E’ evidente come OGGI la possibilità di un vero CAMBIAMENTO passa solo da una corretta informazione, in ossequio al vecchio detto del liberale Einaudi : CONOSCERE PER DELIBERARE.

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  4. Anche la voglia di delinquere è salutare

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  5. Se altri avessero l’onestà intellettuale di pensare e scrivere ciò che hai detto forse ci sarebbero meno talk show pseudo politici e qualche possibilità di lavoro in piu per i nostri figli.Peccato che i talk fint ver show continuano anche al Comune di Messina, sulle spalle nostre, s’intende….

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  6. I talk show sono spettacolini da baraccone, specialmente quelli di Santoro, Travaglio e tutta l’accozzaglia di centrosinistra.
    Penso che la moltitudine di questo genere di programmi sia nato come arma della sinistra per sparlare di Berlusconi e denigrare il centrodestra.
    Continuate a nutrirvi di cattiva informazione…

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  7. Adesso che lo so dormo meglio…

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