"Sullo sviluppo della città peseranno le scelte della nostra Università"

“Sullo sviluppo della città peseranno le scelte della nostra Università”

.

“Sullo sviluppo della città peseranno le scelte della nostra Università”

Tag:

. |
sabato 17 Febbraio 2024 - 09:19

Il professor Limosani indica il ruolo dell'Ateneo nel patto Comune-Università per lo sviluppo di Messina

MESSINA – L’economista Michele Limosani interviene nel dibattito sullo sviluppo della città la lotta allo spopolamento giovanile. Il docente universitario, direttore del Dipartimento d’economia, apre la riflessione dalle dichiarazioni del sindaco Federico Basile e la rettrice Giovanna Spatari che hanno rilanciato la necessità di consolidare un patto tra le istituzioni al fine di sostenere lo sviluppo e l’occupazione. Di seguito, l’intervento del docente.

Arginare la fuga di giovani messinesi

Principale obiettivo è arginare la fuga dei giovani messinesi e attrarre giovani studiosi e talenti
dall’estero. Un’intesa che giunge a valle delle preoccupazioni espresse dagli operatori economici
sullo stato di crisi che caratterizza ormai da diversi anni la vita della nostra città. La crisi economica di Messina, come è noto, è strutturale e mi pare del tutto evidente che sullo sviluppo peseranno anche le scelte della nostra Università.

No agli stipendifici

La città è fortemente sbilanciata su attività del pubblico impiego ed attività di servizio a bassa produttività. Il fragile settore industriale, poi, non sembra intersecare e connettersi a filiere strategiche nazionali. Accade laddove gli stipendifici imperano. Ci si protegge, per certi versi, dalle gravi recessioni, ma, per converso, questo non consente slanci durante fasi di ripresa. Così siamo condannati ad una agonizzante stagnazione.

Sì ai fondi europei

Di fronte a ciò siamo chiamati a cambiare registro. Doverose le misure che consentono al
sistema di sopravvivere, ma è necessario pensare in un’ottica di medio-lungo periodo (a prescindere
dai cicli e dai ritorni elettorali) e, quindi, a misure in grado di incidere sulla struttura produttiva della
nostra economia. Le politiche di intervento di questa amministrazione a valere sui fondi europei non
sembrano andare in piena coerenza in questa direzione. Il mondo produttivo e quello della ricerca
sembrano essere avviluppati in un comodo quanto inutile solipsismo.

Il ruolo dell’Università

Credo che per rompere questo equilibrio che ci condanna al sottosviluppo, le scelte future del sistema universitario e le alleanze strategiche con gli stakeholder dello sviluppo economico locale possano rivelarsi cruciali. Proprio la nostra Università può e deve dare un contributo fondamentale in questa direzione. In primo luogo, spetta al sistema universitario fornire modelli interpretativi del contesto
globale, europeo e nazionale, favorire il trasferimento di conoscenze, cooperare con altri attori dello
sviluppo per individuare possibili scenari di crescita che consentano alla città di cogliere le
opportunità che il nuovo contesto offre.

Ateneo sostenga la ricerca

Il nostro Ateneo, poi, deve contribuire agli avanzamenti della ricerca e alle sue applicazioni tecnologiche. Tutto ciò non solo sostenendo tutte le attività di ricerca di base, ma anche puntando su alcuni progetti strategici. Attingendo alla qualità delle attività di ricerca, alla specificità delle competenze e delle aree disciplinari, in sinergia con altri enti di ricerca che operano nel territorio, l’Ateneo è chiamato ad individuare alcune linee di sviluppo sulle quali attrarre risorse umane e finanziarie e investimenti produttivi. L’energia, la mobilità, la sicurezza, le ICT, la sanità di eccellenza sono soltanto alcuni esempi.
Non può passare sotto silenzio nella vita del nostro Ateneo la realizzazione del Ponte sullo Stretto.

Il Ponte sullo Stretto

Il Ponte solleva, inevitabilmente, questioni inerenti lo sviluppo della “Regione dello Stretto”,
interessando la mobilità complessiva all’interno di tale area, la riqualificazione urbana delle città
metropolitane di Messina e Reggio Calabria interessate dalle opere complementari e gli effetti indotti
su atri settori economici come il turismo, il commercio, l’edilizia, i servizi finanziari. Questa opera,
tuttavia, può interessare pesantemente le attività di ricerca, di formazione e dei servizi e delle
prestazioni ad alto contenuto tecnologico erogate dai laboratori esistenti nel nostro Ateneo, che da
questo progetto possono trarre nuovo impulso e sviluppo. Occorre cominciare a discuterne all’interno
della comunità accademica.

Patto Università-Comune

L’Università, dunque, è chiamata a giocare un ruolo fondamentale per lo sviluppo del territorio insieme agli altri stakeholder e, in questa direzione, ben venga il rinnovato patto con il Comune di Messina. Il nostro Ateneo, tuttavia, deve ritagliarsi un nuovo e alto profilo. Occorre istaurare nuove prassi, compiere scelte strategiche, incentivare la “contaminazione dei saperi” e l’innovazione, aprirsi ad un dialogo costruttivo con il mondo della ricerca pubblica e privata e con il sistema politico regionale e nazionale. Dalle scelte che sapremo fare dipenderà il futuro dell’Università, ma anche e soprattutto quello della città.

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007