I riflettori del Teatro in estate si accendono in provincia: i numeri degli incassi e dei costi previsti

I riflettori del Teatro in estate si accendono in provincia: i numeri degli incassi e dei costi previsti

Rosaria Brancato

I riflettori del Teatro in estate si accendono in provincia: i numeri degli incassi e dei costi previsti

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lunedì 18 Maggio 2015 - 22:07

Da giugno a settembre i riflettori del Vittorio Emanuele si spostano a Taormina, Furnari e Palermo. Un'articolata programmazione per la quale secondo l'Ente si prevede un incasso complessivo di 1 milione e 104 mila euro con un saldo attivo, rispetto ai costi di oltre 197 mila euro. La fetta più grossa d'investimento riguarda l'Arena di Furnari, quella dove è minore la previsione del saldo attivo.

Con l’arrivo della stagione estiva il Teatro Vittorio Emanuele sposta i riflettori in provincia ed a Palermo. La programmazione degli spettacoli, da fine giugno a fine settembre, si sposta al Teatro greco di Taormina, per il versante jonico, a Furnari per quello tirrenico ed infine al Teatro Verdura di Palermo.

Stando al piano economico finanziario predisposto dall’Ente il totale degli spettacoli dovrebbe portare un incasso complessivo previsto di 1 milione 104 mila e 300 euro con un saldo attivo (sempre stando alle previsioni) tra costi ed entrate pari a 197.590 euro (dei quali la maggiore fetta, oltre 126 mila euro proverrebbe da Taormina e la minore, 12 mila da Furnari).

Prima di soffermarci sull’accordo con Furnari, analogo a quello stipulato con Barcellona, vediamo nel dettaglio i piani economici relativi appunto agli spettacoli estivi.

Dal teatro greco di Taormina, stando ai calcoli dell’Ente, dovrebbe venire la fetta maggiore di saldo attivo. Per i 4 spettacoli in programma nel periodo compreso tra il 28 giugno e il 26 settembre (Amleto, Gerschwin, Fresu, La Pastorale), per un totale di 6.300 spettatori previsti, l’incasso ipotizzato è di 207.000 euro. Le spese, tra i costi degli spettacoli e i canoni, ammontano ad 80.710 euro. Ne consegue che il previsto saldo attivo dovrebbe essere di 126.290 euro.

Passiamo al Teatro Verdura di Palermo. In questo caso gli spettacoli programmati da fine giugno a fine settembre sono 8 (Micha, Gerschwin, Antigone, Amleto, Cole Porter, Ruggiero, Piani Paralleli, Pastorale) per 5 mila spettatori previsti, per un incasso ipotizzato in 180 mila euro. Le spese complessive, tra trasporto, montaggio e spettacoli sono di 121 mila euro. Per il Verdura di Palermo si prevede quindi un saldo attivo di differenza tra incassi e costi pari a 59 mila euro.

Infine gli spettacoli all’arena di Furnari, per i quali è prevista la fetta più ingente sia di costi che di incassi (oltre 700 mila euro) e la minima di saldo attivo. Gli spettacoli, tra giugno ed agosto, sono 16 (Micha, Gerschwin, Jesus Christ, Amleto, Goran Bregovic, Antigone, Cole Porter, Ruggero, Arbore, Massimo Ranieri, Bollani, Zakarova, Di Capri, De Gregori, Mannoia, Piani Paralleli) per un’ipotesi di 20 mila e 900 spettatori complessivi ed un incasso previsto di 717.300 euro.

Passiamo ai costi, collegati direttamente all’accordo stipulato con il Comune di Furnari relativamente all’Arena ed al solo periodo estivo. Il costo degli spettacoli è di 523 mila euro (60 mila per quelli di produzione dell’Ente e 463 mila per quelli acquistati), ai quali si devono aggiungere quelli per promozione, marketing, noleggio attrezzatura, oneri per biglietteria, utenze, ammortamento investimenti e imprevisti (questi ultimi pari a 30 mila euro), per un ammontare complessivo di 705 mila euro. Il saldo attivo ipotizzato, tra costi e incassi è di 12 mila 300 euro. C’è poi un’altra spesa, relativa all’investimento per l’acquisto di attrezzature del’arena (palco etc) di altri 50 mila euro non conteggiati all’interno dei 705 mila euro di costi.

Riepilogando, tra Verdura, Taormina e Furnari si prevede un incasso di 1 milione 104 mila e 300 euro ed una spesa di 906. 710 euro e quindi un saldo attivo di 197.590 euro (con una previsione complessiva di 32.200 spettatori).

Dopo l’intesa siglata con il Teatro Mandanici di Barcellona il Vittorio Emanuele ha siglato un accordo analogo, quanto a spirito ed obiettivi, con il Comune di Furnari, in virtù del fatto che in estate la zona diventa meta turistica di grande richiamo. Il protocollo d’intesa, recepito integralmente dalla giunta guidata da Mario Foti, affonda i presupposti nella nota del 30 ottobre 2014, n°2481 con la quale l’Ente Teatro comunicava al Comune la volontà di concorrere alla creazione di un polo di attrazione nazionale ed internazionale per iniziative di spettacolo e culturali che potesse svolgere lo stesso ruolo che il Teatro di Taormina ha nel versante jonico. L’Ente proponeva l’individuazione di una struttura con sede idonea da utilizzare nel periodo estivo 2015 ma con la possibilità di ripetere l’esperimento anche nei prossimi anni. Il Teatro si sarebbe assunto gli oneri connessi all’allestimento, all’organizzazione ed alla gestione degli eventi. L’amministrazione di Furnari a dicembre ha individuato l’area da prendere in locazione (adiacente al complesso di Portorosa) e a marzo ha stipulato il contratto per quella che diventerà l’Arena. Il protocollo prevede quindi che sia affidata all’Ente Teatro dal 1 giugno al 30 settembre 2015 l’elaborazione di un progetto culturale territoriale. Il Comune trasferisce l’uso e la disponibilità dell’area esclusivamente nel periodo indicato e nei limiti di quanto previsto, per la progettazione, realizzazione e gestione di una provvisoria,saltuaria ed amovibile arena all’aperto. L’Ente Teatro Vittorio Emanuele si impegna a realizzare iniziative, eventi e progetti volti a favorire la diffusione della cultura e a realizzare un programma articolato. Spetta al Teatro la parte informativa, di comunicazione e pubblicizzazione, e sempre l’Ente dovrà mettere a disposizione un’adeguata struttura amministrativa, tecnica ed artistica. Sono a carico del Vittorio Emanuele 1) l’organizzazione, programmazione e logistica delle iniziative 2) ideazione e progettazione del materiale pubblicitario e divulgativo, stampa e distribuzione del materiale 3)cura dei rapporti con sponsor ed inserzionisti 4)gestione contabile, amministrativa e rapporti con le Compagnie 5)spese per il personale per montaggi e aiuti di palcoscenico 6) spese e fornitura dei service e allestimento 7)gestione servizio biglietteria (fornendo anche il personale) 8) sicurezza, custodia, pulizia. Al Comune di Furnari spetta la predisposizione delle utenze, la previsione di un adeguato parcheggio per almeno mille mezzi, la predisposizione della segnaletica. Al Comune andrà una quota di 50 centesimi per ogni biglietto venduto, il 10% di contributi e sponsorizzazioni private (che diventa 50% qualora le attività realizzate siano state segnalate dal Comune stesso).

L’Ente Teatro quindi punta moltissimo, sia sul piano delle energie che delle risorse sull’Arena di Furnari, che verrebbe a costare oltre 700 mila euro in tre mesi (più i 50 mila per l’attrezzatura e il palco) da ammortizzare con gli incassi, che secondo le previsioni consentirebbero anche un saldo di 12 mila euro (in ogni caso gli spettacoli sono acquistati con la formula della percentuale sugli incassi pertanto il teatro non assume alcun rischio imprenditoriale). La formula è analoga a quella del Mandanici di Barcellona, che ha visto l’Ente impegnarsi sotto il profilo progettuale e finanziario. Saranno poi i bilanci finali a dire se le formule abbiano funzionato o meno.

Intanto sono stati approvati dal Cda regolamento e statuto senza quelle modifiche, come la Conferenza di direzione ed altri articoli finiti al centro di perplessità (vedi articolo allegato) lo scorso mese di marzo quando fu sottoposto all’attenzione dei componenti. A proposito di perplessità altre ne sono sorte nelle ultime settimane in merito ad alcuni provvedimenti, come ad esempio la locazione di alcuni appartamenti, che potrebbero non essere passati al vaglio del Cda.

Rosaria Brancato

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