Provincia, buoni pasto: due pesi e due misure tra dipendenti e dirigenti

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Provincia, buoni pasto: due pesi e due misure tra dipendenti e dirigenti

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giovedì 21 Giugno 2012 - 16:14

I segretari generali delle Funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil: «Misura iniqua, si colpiscono solo i lavoratori»

I segretari generali delle Funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil contestano vivamente il tentativo della Provincia regionale di Messina di tagliare i buoni pasto ai dipendenti. Secondo quanto stabilito dall’amministrazione Ricevuto, il dipendente per averne diritto deve prestare l’attività lavorativa per almeno otto ore giornaliere. Per i Dirigenti sono sufficienti sei ore. «E’ inconcepibile che l’unica riduzione di spesa tocchi i dipendenti e non i dirigenti e la parte politica – scrivono Crocè, Calogero e Calapai -. Chiediamo di conoscere le modalità di erogazione dei buoni pasto ai dirigenti e se siano mai stati effettuati controlli sulle autocertificazioni».

Secondo i sindacati la proposta dell’amministrazione provinciale viola il Contratto Nazionale di Lavoro e la normativa in materia di orario di lavoro. «Due pesi e due misure – affermano ancora i sindacalisti – Le anticipazioni del presidente sulla riduzione della spesa delle indennità come al solito, si sono rivelate solo chiacchiere, nessuna riduzione sostanziale è stata operata».

Le funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil adotteranno ogni azione per tutelare i dipendenti nel loro diritti nella consapevolezza che «in uno stato di tale crisi sia immorale discutere solo dei dipendenti per cui il buono pasto e’ parte importante della retribuzione e lasciare dirigenti e parte politica fuori da ogni azione».

6 commenti

  1. è risaputo: i dirigenti mangiano di più.

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  2. io sinceramente glieli toglierei…ma non parlo dei dipendenti della provincia..in generale.
    DA CONTRIBUENTE..Non vedo il motivo, visto che già prendono il loro sicuro e tranquillo stipendio, di dovergli pagare anche la spesa.

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  3. Ma quale autocertificazione d’Egitto??????

    I dirigenti per usufruire del benefit buono pasto – che se avessero un briciolo di dignità non dovrebbero neanche pensare di chiedere – DEVONO TIMBRARE COME I COMUNI MORTALI.
    La legge parla chiaro. O forse alla amministrazione provinciale i dirigenti pensano di potere essere in diritto a fare quello che vogliono?

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  4. lavorano sempre, anche a casa e pure di domenica….

    avrebbero quindi diritto (i dirigenti) ad almeno due buoni pasto al giorno per 7 giorni su 7.
    E quindi superano abbondantemente le 8 ore prescritte ai comuni mortali.
    Un solo buono pasto al giorno (autocertificato perché Nanni si fida, i suoi uomini non dicono mai le bugie!) è già una riduzione alla metà delle spettanze.
    Ed ancora ci lamentiamo?

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  5. puzza di bruciato 22 Giugno 2012 10:16

    Ma perchè ancora danno i buoni pasto… se diamo l’imbeccata a Monti taglierà pure quelli…

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  6. Che cosa autocertificano i dirigenti per avere i buoni pasto?
    Sarebbe possibile pubblicare un’autocertificazione del tipo adottata alla provincia da questi lavoratori che hanno diritto a due buoni pasto per giornata lavorativa? E perchè mai se i dipendenti ne percepiscono uno, questi ne dovrebbero avere due, visto che i dipendenti all’orario timbrano e vanno a casa?
    I dirigenti a che ora timbrano????

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