I segretari generali delle Funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil: «Misura iniqua, si colpiscono solo i lavoratori»
I segretari generali delle Funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil contestano vivamente il tentativo della Provincia regionale di Messina di tagliare i buoni pasto ai dipendenti. Secondo quanto stabilito dall’amministrazione Ricevuto, il dipendente per averne diritto deve prestare l’attività lavorativa per almeno otto ore giornaliere. Per i Dirigenti sono sufficienti sei ore. «E’ inconcepibile che l’unica riduzione di spesa tocchi i dipendenti e non i dirigenti e la parte politica – scrivono Crocè, Calogero e Calapai -. Chiediamo di conoscere le modalità di erogazione dei buoni pasto ai dirigenti e se siano mai stati effettuati controlli sulle autocertificazioni».
Secondo i sindacati la proposta dell’amministrazione provinciale viola il Contratto Nazionale di Lavoro e la normativa in materia di orario di lavoro. «Due pesi e due misure – affermano ancora i sindacalisti – Le anticipazioni del presidente sulla riduzione della spesa delle indennità come al solito, si sono rivelate solo chiacchiere, nessuna riduzione sostanziale è stata operata».
Le funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil adotteranno ogni azione per tutelare i dipendenti nel loro diritti nella consapevolezza che «in uno stato di tale crisi sia immorale discutere solo dei dipendenti per cui il buono pasto e’ parte importante della retribuzione e lasciare dirigenti e parte politica fuori da ogni azione».
è risaputo: i dirigenti mangiano di più.
io sinceramente glieli toglierei…ma non parlo dei dipendenti della provincia..in generale.
DA CONTRIBUENTE..Non vedo il motivo, visto che già prendono il loro sicuro e tranquillo stipendio, di dovergli pagare anche la spesa.
Ma quale autocertificazione d’Egitto??????
I dirigenti per usufruire del benefit buono pasto – che se avessero un briciolo di dignità non dovrebbero neanche pensare di chiedere – DEVONO TIMBRARE COME I COMUNI MORTALI.
La legge parla chiaro. O forse alla amministrazione provinciale i dirigenti pensano di potere essere in diritto a fare quello che vogliono?
lavorano sempre, anche a casa e pure di domenica….
avrebbero quindi diritto (i dirigenti) ad almeno due buoni pasto al giorno per 7 giorni su 7.
E quindi superano abbondantemente le 8 ore prescritte ai comuni mortali.
Un solo buono pasto al giorno (autocertificato perché Nanni si fida, i suoi uomini non dicono mai le bugie!) è già una riduzione alla metà delle spettanze.
Ed ancora ci lamentiamo?
Ma perchè ancora danno i buoni pasto… se diamo l’imbeccata a Monti taglierà pure quelli…
Che cosa autocertificano i dirigenti per avere i buoni pasto?
Sarebbe possibile pubblicare un’autocertificazione del tipo adottata alla provincia da questi lavoratori che hanno diritto a due buoni pasto per giornata lavorativa? E perchè mai se i dipendenti ne percepiscono uno, questi ne dovrebbero avere due, visto che i dipendenti all’orario timbrano e vanno a casa?
I dirigenti a che ora timbrano????