Giovanni Boncoddo torna alla Sala Laudamo con lo spettacolo -After Juliet - Un Notturno del Corvo Joe-

Giovanni Boncoddo torna alla Sala Laudamo con lo spettacolo -After Juliet – Un Notturno del Corvo Joe-

Giovanni Boncoddo torna alla Sala Laudamo con lo spettacolo -After Juliet – Un Notturno del Corvo Joe-

martedì 29 Marzo 2011 - 11:13

L'attore e regista messinese, lasciato alle spalle il terribile incidente stradale in cui è rimasto coinvolto, il 30 e il 31 marzo propone una reading performance che rifiuta ogni regola

Giovanni Boncoddo torna sul palcoscenico della Sala Laudamo con lo spettacolo -After Juliet – Un Notturno del Corvo Joe-, in programma il 30 e il 31 marzo, alle ore 21. L’attore e regista messinese, bloccato a lungo dai postumi di un terribile incidente stradale, è di nuovo un vulcano in piena eruzione: -Io mio non è uno spettacolo vero e proprio ma una reading – perfomance, che si può sviluppare in scena, soltanto, con tenerezza e violenta immedesimazione nel rifiuto di ogni regola ed indicazione, come alla ricerca di un sentimento perduto-, racconta, a dimostrazione che è sempre con lui con l’irriverenza totale nei confronti delle regole tradizionali del palcoscenico. Insieme con lui si alterneranno nelle -letture- gli attori Monia Alfieri, Elena Arvigo, Ivan Bertolami, Carmine Borrino, Raimondo Brandi, Fabrizio Nevola e Lucilla Mininno. Ci saranno anche le testimonianze audio di Ninni Bruschetta, Francesca Mazza, Massimiliano Mecca, Fabio Pappacena e altri.

-After Juliet – Un Notturno del Corvo Joe – afferma Boncoddo – mi reintroduce al mio complesso compito di creatore del senso, in grado, sempre, di utilizzare al meglio ogni strumento a disposizione… Quello che deve prevalere nel mio teatro è la vita. Io non vedo in cosa il mio linguaggio poetico avere a che fare con un teatro senza coraggio quando, sono, ormai, anni, che mi batto per un teatro che vale soltanto per un legame magico, atroce, con la vita… Il mio comportamento non è mai completamente comprensibile o previsto dalla logica delle cose, d’altra parte, la società non ammette di pensare l’impensabile o l’esistenza dell’inconcepibile e quindi faccio fatica a far accettare la mia Poetica… Una scrittura portata alle estreme conseguenze per uno spettacolo destabilizzante che metterà lo spettatore in difficoltà in quanto spinge l’umano alle corde e toglie di mezzo ogni certezza e naturalmente questo farà paura. L’incidente non ha frenato la mia vita, tutt’altro, l’ha accelerata senza protezione ed in modo meravigliosamente teatrale … Non ho dato nessuna indicazione ad attori e musicisti… mi sono, soltanto, limitato a tutti loro anche questo spettacolo deve correggere lo spazio fra la morte e me-.

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