Il Cda replica ad una diffida che i sindacati avevano inoltrato solo all'Ente

Il Cda replica ad una diffida che i sindacati avevano inoltrato solo all’Ente

Francesca Stornante

Il Cda replica ad una diffida che i sindacati avevano inoltrato solo all’Ente

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sabato 11 Maggio 2013 - 17:30

Il 3 maggio i sindacati avevano intimato il Consiglio di Amministrazione a non rinnovare o attribuire consulenze vista la crisi finanziaria. Oggi il Cda respinge al mittente le accuse raccolte in un documento però non era stato reso noto all'opinione pubblica.

Le battaglie che da mesi “animano” il Teatro Vittorio Emanuele rischiano di far saltare i nervi anche quando probabilmente non ce ne sarebbe motivo. E così accade che arrivi il chiarimento ad una vicenda di cui però fuori dal teatro né la stampa né i cittadini sono a conoscenza. Spieghiamo meglio. Il Consiglio d’Amministrazione del Vittorio oggi ha messo nero su bianco in un comunicato stampa che i vertici dell’Ente respingono con forza la recente diffida inoltrata da quattro sindacati in merito al rinnovo o all’assegnazione di consulenze. Per una volta i sindacati in questione, che ovviamente sono gli stessi che da mesi contestano aspramente il Cda, non avevano ritenuto necessario rendere noto uno dei tanti atti emessi nei confronti dell’amministrazione del Teatro che è così passata al contrattacco. Nel comunicato si legge che “il CdA dell'Ente Autonomo Regionale Teatro di Messina, in riferimento alla recente “diffida” inoltrata a questo Ente dalle organizzazioni sindacali SLC-CGIL, UILCOM-UIL, FIALS-CISAL e SADiRS, riguardante il «rinnovo o attribuzione di consulenze, di qualsiasi natura, ed in particolare quelle in scadenza nel corso del 2013», chiarisce, respingendo l’inaccettabile tono perentorio che connota la comunicazione, che ai soggetti autori della richiesta non viene riconosciuta alcuna supremazia, né gerarchica né morale, nei confronti di questo medesimo Ente, così come lascerebbe intendere il contenuto pervenuto.

Con l’occasione, al fine di fugare qualsiasi dubbio, si assicura che tutti i provvedimenti che dovessero riguardare in futuro le problematiche evidenziate con la citata “diffida”, saranno puntualmente adottati dal Consiglio di Amministrazione dell’Ente con la consueta, ponderata oculatezza e in virtù del più corretto esercizio del potere discrezionale del quale è dotato, sempre nel rispetto scrupoloso della normativa vigente”.

La diffida a cui fa riferimento il Cda non era stata pubblicata sulla stampa ma porta in calce la data del 3 maggio. In quel documento, che a questo punto i sindacati hanno reso noto, i segretari di Slc Cgil, Uilcom Uil, Fials Cisal e Sadirs, Pippo Di Guardo, Antonio Di Guardo, Carmelo Tavilla e Osvaldo Smiroldo, intimavano di non procedere ad alcun rinnovo o attribuzione di consulenze alla luce delle difficoltà economiche in cui versa l’Ente, sia per la gestione amministrativa e sia a causa dei tagli ai finanziamenti effettuati dalla finanziaria regionale. “In atto le somme destinate all’E.A.R. Teatro di Messina, per la prossima stagione artistica, non consentono alcuna spesa oltre quella prevista dal piano regionale. Si comprenderà che, anche in considerazione dei nuovi orientamenti della Regione in merito ai fondi destinati alle attività culturali e quindi anche per l’E.A.R. Teatro di Messina, qualsiasi somma che venga distratta per altri fini, finirà con il pregiudicare la sopravvivenza stessa dell’unico polo storico culturale di cui la città è dotata”. Questa la diffida dei sindacati a cui il Cda oggi ha risposto. Se non lo avesse fatto attraverso un comunicato stampa però non ci sarebbe stata un’altra delle tante pagine della guerra a distanza che va avanti da mesi.

(Francesca Stornante)

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