Il musical "Salvatore Giuliano" andrà in scena. A Palermo emendamento "salva teatro"

Il musical “Salvatore Giuliano” andrà in scena. A Palermo emendamento “salva teatro”

Danila La Torre

Il musical “Salvatore Giuliano” andrà in scena. A Palermo emendamento “salva teatro”

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martedì 05 Giugno 2012 - 17:58

Ardizzone (Udc), Buzzanca, Corona, Beninati, (Pdl), Panarello (Pd) fanno fronte comune e con un emendamento alla legge supplemento della finanziaria impegnano la Regione a stanziare 1,5 milioni di euro per il Vittorio Emanuele

Il musical "Salvatore Giuliano" di Dino Scuderi è salvo e andrà regolarmente in scena al Teatro Vittorio Emanuele da venerdì 8 a domenica 10 giugno , con cinque repliche. Saltano per il momento le due repliche pensate per le scuole. La decisione è stata presa questo pomeriggio, nel corso della riunione del Consiglio d’amministrazione dell’Ente, la prima dopo l’annuncio delle sospensione degli spettacoli sino al 31 dicembre prossimo . I 50 mila euro stanziati complessivamente da Comune e Provincia consentiranno di far alzare il sipario sull’atteso evento e fanno tirare un sospiro di sollievo a quanti stanno lottando affinché il Teatro possa proseguire la programmazione dell’intera stagione 2012, compresa la lirica, la musica e la danza. E proprio in quest’ottica, la deputazione regionale messinese- composta da Ardizzone (Udc), Buzzanca, Corona, Beninati, (Pdl), Panarello (Pd) – ha presentato all’Ars un emendamento “salva teatro”, impegnando il Governo a mettere in bilancio 1,5 milioni di euro per il Vittorio Emanuele, reduce dai tagli effettuati dalla Regione che avevano costretto il Cda a deliberare il blocco degli spettacoli. La seduta dell’assemblea regionale è stata rinviata a domani e se l’emendamento passerà la stagione potrà proseguire senza tagliare gli eventi in calendario sino a fine anno.

In attesa di sapere se dal capoluogo arriveranno o meno buone notizie, il cda si è comunque impegnato a trovare una soluzione per le due associazioni culturali di Patrizia Baluci e Donatella Venuti, che nei giorno scorsi avevano inviato al Consiglio d’amministrazione dell’E.A.R ed ai rappresentanti delle istituzioni cittadini una lettera di protesta, contestando la sospensione degli spettacoli “L’insolita Storia di Anna Pellegrino in arte Dolcelatte” e “Requiem for my mother”, dal costo complessivo di 10 mila euro (vedi correlato). Entrambe le rappresentazioni slitteranno ormai a settembre, ma andranno quasi certamente in scena.

Sul futuro del Vittorio Emanuele è intervenuta con una nota anche la Fistel Cisl, che sollecita l’assessore regionale allo Sport, Turismo e Spettacolo Daniele Tranchida a convocare «un tavolo dove si pongano le questioni fondamentali, dove si dividano i compiti tra tutti i soggetti aventi ruolo, identificando tempi ed azioni. La questione centrale – si legge nel comunicato- è la vita del Teatro e della cultura a Messina, non la guerra tra appartenenze politiche o di altra natura ». (Danila La Torre)

2 commenti

  1. precario affamato 6 Giugno 2012 06:46

    e si sapeva quando ce. qualcosa che interessa tutti sia di dx che di sx li trovati gli euro per il vostro divertimento a no di sicuro avete trovato un accordo con il PRESIDENTE della regione e si ma poi dovete pagare dazio e secondo PER mantenere il numero in aula come conviene ma vi sta finendo alle prossime consultazioni ve ne accorgerete il popolo e stufo LA GENTE MUORE DI FAME E VOI TROVATE SUBITO COME FAR ARRIVARE EURO PER IL TEATRO, vergogna vergogna vergogna a scusate ma voi dico voi il BIGLIETTO LO PAGATE SE SI DIMOSTRATELO A VOI I COMMENTI POVERI PENSIONATI E DISOCCUPATI DI MESSINA

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  2. Ma quanti bei personaggi della nostra politica si sono coalizzati per salvare il Teatro! Fanno fronte comune dove gli conviene, così (se tutto va bene alla Regione)non dovranno pagare il biglietto degli spettacoli per tutta la loro vita. E chi fino ad ora ha percepito indebitamene lauti contributi, sarà contento di poterlo continuare a fare.
    Attenzione, non ho nulla contro il personale del Teatro, però gli sprechi ci sono e dovrebbero essere eliminati per evitare che esponenti politici, per portare acqua al proprio mulino, sfoggino il loro interesse.

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