Attraverso il nuovo dispositivo elettronico, collegato ad un pc, gli studenti avranno modo di scrivere, gestire immagini, riprodurre file video
Una didattica sempre più interattiva: vanno in soffitta le tradizionali lavagne nere rigorosamente accompagnate da gessetto bianco e spugnetta per cancellare, spazio a nuovi dispositivi interattivi, per la precisione Lmi, Lavagna multimediali interattive, su cui gli studenti potranno studiare in modo sempre più tecnologico.
Il nuovo “strumento” è collegato ad un personal computer, del quale riproduce lo schermo. Permette quindi di mantenere il classico paradigma didattico centrato sulla lavagna, estendendolo con l’integrazione di multimedia, l’accesso ad internet e la possibilità di usare software didattico in modo condiviso. La prima lavagna interattiva è stata introdotta nel 1981. In Italia ad avere introdotto l’utilizzo di questo nuovo modo di dare didattica, è stato il ministro Fioroni nel 2006. Un’idea ripresa poi nell’ottobre del 2008 dal ministro Maria Stella Gelmini che ha rilanciato il piano per dotare le scuole italiane di 10.000 lavagne multimediali.
Una di queste, da oggi, sarà presente anche al collegio Sant’Ignazio. La volontà, infatti, è quella di stare al passo con i tempi cercando di catturare ancor di più l’attenzione dei giovani alunni. Quest’ultimi, infatti, avranno di fronte una lavagna dalle dimensioni standard su cui però sarà possibile non solo scrivere ma anche gestire immagini, riprodurre fila video, consultare risorse web, dando inoltre ai ragazzi la possibilità di rielaborare con un linguaggio nuovo e dinamico i contenuti delle lezioni.
Un progetto di cui è precursore il collegio dei gesuiti, che ha investito risorse ed energie per fare un grande passo di avvicinamento al mondo dei ragazzi. Ad illustrare il progetto P.Franco Beneduce S.J. delegato dei Collegi della Compagnia di Gesù, Marcella Ossino Diretttore del Collegio S.Ignazio, Pierluigi Antonetti responsabile della società di servizi ATMEN.
Dunque addio a grembiuli e mani sporche di gesso e largo ad una nuova ed innovativa forma di didattica che cerca di andare incontro alla spirito “tecnologico” delle nuove generazioni.
